lunedì 5 dicembre 2011

Con una elle in piú.

Dicono che un taglio di capelli radicale sia, per una donna, sintomo ed effetto del cambiamento interiore. Chissà, magari è lo stesso per i blog. Sono circa tre post, ormai, che mi parlo addosso su questo trasloco. Un periodo sufficientemente lungo da risultare noiosa, me ne rendo conto. Ed ecco la ragione per cui, almeno stavolta, cercheró di essere breve. E' che, accidenti, benvenuti ve lo devo pur dire! Bentrovati, anche, a quelli che mi conoscono già.



Ciao, sono sempre io. A voi non serve neanche che lo spieghi, che la plaza de toros qui alle spalle tutto ha, tranne valenze pro-taurine. Dio me ne scampi. Prendetela, piuttosto, a cornice di concerti massivi. Stereotipo ed emblema dell'Andalusia che m'ha rubato il cuore. E' la plaza de toros di Ronda, quella delle foto di gruppo in una gita in terza media. E Chayenne, nella testa, che del tutto inopportuno mi cantava “torero”. E' lo squarcio di un burrone sotto crocchi di case bianco-neve. Il freddo che ti gela le ossa, il pisto delizioso in un localino all'angolo durante una visita dei miei genitori. Il sorriso di cui il paesaggio, dopo una strada tortuosa, illuminava il volto di mia madre. O magari, è – invece – il recinto de las Ventas. La prima volta a Madrid, in compagnia di Laura. I chupitos di Tequila in plaza Santa Ana. Le tante, mai sufficienti e sempre insonni, volte successive. Potrebbe anche essere la cubierta de Leganés, scenario del mitico desnudo collettivo che ha irridiato di follia la promozione de El Canto del Loco. Potrebbe essere la collezione di foto che, obbediente a un bizzarro rituale, crea un filo conduttore tra gli album di Celine. Sì, insomma, sono io. Tutti i post vecchi li trovate qui a destra. Proprio lì, sulla barra, anticipati dal titolo “Italo-Spagnola old style”. Potete ancora commentarli, se volete. Sono io. E finalmente non ho bisogno di usare i blog degli altri per scoprire in colpo d'occhio chi, tra coloro che seguo, ha aggiornato più di recente il suo. Finalmente, qui su blogspot, mi basta guardare a lato. Benedetto sia. Sempre io, lo giuro. A separarmi da quella di Splinder, soltanto questa L in più. L di Luna84, il mio nickname di sempre. L come i principianti nelle scuole guida di Spagna. L di Loca. Di Libre. Di Love. Di Lol. Di lost. Elle di “se becco chi s'è già fregato il dominio Italospagnola mi sente”, ecco. Sono io. E, tra l'altro, stavo riflettendo sulle coincidenze della vita. Perchè il primo post di Italo-Spagnola, su Splinder, era dedicato a un disco degli estopa. E, per la prima volta da quel lontano 2008, proprio pochi giorni fa i due di Cornellà hanno pubblicato un nuovo album di inediti. Io al Caso non ci credo molto. O, piú semplicemente, fa più figo credere al Destino. Così, invece di affidare l'accompagnamento musicale a “Bienvenido” dellaPausini (che in spagnolo continua a piacermi di più) scelgo il buon augurio di Mañanitas.



A chi non mi conosce, poi, che dire? Potrei stare qui delle ore a prodigarmi in dichiarazioni d'intenti. Ché la linea che voglio dare al blog é quella di un confronto tra le culture italiana e spagnola. Bla bla bla. La veritá, peró, é che finiró sempre e comunque a parlare dei fatti miei. Anche se i fatti miei – questo va detto – sono giá di per sé italo-spagnoli. Un'altra cosa che potrei dirvi (a questo punto l'avrete giá capito anche da soli) é che di me, in certi campi, non vi dovete fidare: amo troppo scrivere per riuscire davvero ad essere breve.

Insomma, (ri) cominciamo. E, se è vero che non tutti i mali vengono per nuocere, spero soltanto che questo nuovo inizio vi piaccia. Come ogni inaugurazione che si rispetti, offro oggi a tutti voi un virtuale bicchiere di Sangria.  


4 commenti:

  1. e noi ti leggeremo come sempre

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  2. Benarrivata!e in grandissima forma!ancora una volta..bravissima !dalla tua fan numero 1,o perlomeno la più assidua...
    ekkisenon KIT!:-)

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