Certo che è strano:
pssono volerci intere cartelle di word per descrivere nei minimi
dettagli cinque minuti scarsi di vita. Poi passi quattro ore in
compagnia di un cantante che ammiri e proprio non sai da dove
cominciare. E non è non è neanche solo questo, in realtà. Perchè,
vedete: ci sono frasi che ti portano a riflettere sui concetti
basilari dell'esistenza d'oggi. Uno su tutti, quello di condivisione.
Lui se ne stava lì, le
spalle addossate a una parete color salmone. Gradevole triangolo
d'ombra mentre il cielo di Madrid sembra scordarsi che è soltanto
mattina. Aveva appena finito di twittare la nostra compagnia. Breve
concessione alla curiosità sul suo timeline. Su quanto, quando e
cosa riesca a leggere di quell'agglomerato di lettere e spazi che è,
nella maggior parte dei casi, il nostro solo mezzo per comunicare con
lui. Poi, ha riposto l'iphone nella tasca dei jeans. Ed è allora che
ha deciso di mandarmi in confusione.
“Potete fare tutto
quello che volete: foto, video, non c'è nessun problema. Solo, vi
chiederei per favore di non condividerli sui social networks. Vorrei
che questa fosse una cosa esclusiva per voi dodici. Che quello che
vivrete qui restasse soltanto nei vostri occhi e nei vostri cuori.
Altrimenti si perderebbe il senso stesso del premio”.
Così, ho iniziato a
chiedermi che cosa avrei dovuto fare. Perchè, in
definitiva, io di scatti e filmati posso fare a meno senza
sforzo. Però a scrivere...a quello non sono certa di poter
rinunciare. A conti fatti è questo, il mio modo di ricordare e
rivivere. Solo che è anche un modo per portarvi con me. Penso ai
miei post. E ogni volta in cui qualcuno ha detto “leggendoti,
sembra di stare lì” mi sembra ora una mancanza di rispetto alla
volontà di Dani. Chè lui di cronache non ha parlato, beninteso. Chè
forse sono solo paranoie mie. Ma se mi sono presa tutto questo tempo,
prima di iniziare i resoconti, è anche perchè
cercavo di trovare l'equilibrio. Di capire dove sta la linea di
confine tra quello che posso raccontarvi e quello che, invece, è
meglio tenere per me.
Una settimana fa ero
nello studio di registrazione che ha visto nascere parte importante
della colonna sonora dei miei ultimi anni. Ad
esempio “Personas” e “Por mí y por
todos mis compañeros”, de El Canto del Loco. Oppure “Pequeño”,
di Dani Martín. Ero lí, seduta su di una poltroncina a pochi metri
dal suo autore, nel paradosso perfetto che permette di ascoltare in
cuffia la musica eseguita dal vivo. Di assaporarne ogni minimo
dettaglio, ogni singolo strumento, mentre un omino dall'altra parte
del vetro mixa in presa diretta voci e melodie. Una settimana fa ho
avuto l'immenso privilegio di poter assistere a un concerto privato,
in cui i brani eseguiti erano in buona parte quelli che ciascuno di
noi richiedeva. E quasi sempre erano perle mai udite su un palco, o
non piú ascoltate da un bel po'. Una settimana fa ho realizzato un
sogno, eppure proprio tutto io non ve lo posso dire.
(NB:la foto non é dello studio di registrazione di Dani, bensí di uno di Roma trovato su web)
Ad
esempio, scelgo di non raccontarvi la lista delle canzoni eseguite. E
tantomeno gli aneddoti sul luogo e le ragioni della loro
composizione, che Dani anteponeva ad ogni prima nota. Taceró – e
non me ne vogliate – anche tutte le interessanti “lezioni”
tecniche su come si registra un disco, o si realizza un concerto
davanti a migliaia di persone. Le domande e le risposte di una
conversazione tranquilla su argomenti svariati mentre si cerca nei
soundcheck di ottimizzare l'acustica e i cavi.
E
invece vi diró come sia strano – anzi, stranamente bello –
conoscere una popstar fuori dai riflettori. Perché é lí, nella sua
salsa, lontano dai gridolini delle quindicenni isteriche, che una
volta in piú si scopre persona normale. Lí, la sicurezza che dá un
palco sfuma nella tenerezza di uno sguardo che si abbassa prima di
iniziare. “Sí, ma non guardatemi cosí, che poi mi vergogno ”. E
l'aura misteriosa che cattura gli sguardi al centro di un teatro o
palasport finisce col ridursi soltanto ad un lavoro. Un mestiere come
un altro, che come qualunque altro con l'esperienza migliora. Una
professione con i suoi ritmi, i suoi orari e i suoi rituali. Con la
sola, grande, differenza che ti dá il vantaggio di trasmettere
emozioni.
E poi vi diró, anche, di quando quell'omino é uscito dalla sua postazione al mix, fermo a rispondere all'ennesimo “grazie” in strascico corale.
“Siccome
Dani mi fa sempre un sacco di complimenti” - diceva - “per una
volta voglio dire qualcosa io. Ed é che avete l'immensa fortuna che
vi piaccia un artista tra i piú generosi che il nostro Paese
conosca. Io ho lavorato con molti musicisti, e a certi livelli la
maggior parte tende un po' a “schivare” i suoi fans. Invece Dani
dá tutto, sempre. Cerca il contatto con il suo pubblico, si inventa
queste cose per starvi piú vicino, ed é di un'umiltá che in tanti
si sognano soltanto”.
Lui
guardava in basso, giocando nervosamente con il tappo di una
bottiglietta d'acqua. Meglio cosí, visto che il groppo in gola m'ha
inumidito gli occhi in preavviso di lacrimoni. Mi scappa, soffocato,
un “é vero”, e mi sento in colpa per tutte le volte in cui forse
non ci ho saputo dare valore.
Vi
diró come lui ha risposto, dicendo che “a volte penso che le mie
canzoni non siano di per sé sufficientemente valide a spingere la
gente a seguirmi in giro per la Spagna. Penso che loro, da sole,
possano portare le persone ad un concerto, massimo due. Se peró,
poi, fai sentire a proprio agio chi paga un biglietto per venire a
vederti; se quella persona, oltre a divertirsi durante lo show, si
sente benvoluta...allora tornerá. Non so se sia il modo giusto di
fare, ma fino ad ora mi é sempre andata bene”.
E qui
ci sono io, a dimostrare quanto abbia dannatamente ragione.
(To be continued)
(To be continued)
bellissimo!ed è giustamente comprensibile che questa esperienza resti intimamente non condivisa,ma l'emozione si coglie..eccome se si coglie,grazie alle tue ottime parole,messe come sempre in sequenza splendida...e senza foto o video,sembra di star lì...e si coglie l'essere grande,umano,sensibile e umile di Dani!
RispondiEliminaenhorabuena kit
Grazie kit, sempre troppo buona!! :)
RispondiEliminaCiao Ilaria, ho scoperto per caso il tuo blog proprio adesso, e curiosando un po' sono arrivato a questo post. Davvero ben scritto, complimenti. Ti andrebbe di raccontare la "tua" Spagna sul mio blog? Un saluto! :)
RispondiEliminaCiao e grazie mille dei complimenti !!! Raccontare la Spagna mi va sempre...daró un'occhiata anche al tuo blog e poi ci si puó accordare piú che voltentieri! :)
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