Leggenda
vuole che la dieta del concertista si limiti tendenzialmente ai
paninazzi del McDonald's. Ebbene, sono lieta di dirvi che non sempre
é cosí. Seguendo i tour de El Canto del Loco (prima) e di Dani
Martín (poi) ho avuto modo in questi anni di conoscere a fondo le
variegate meraviglie con cui la Spagna sa sorprenderti. Anche dentro
a un piatto da portata. Il punto é che il cibo, per me, non é
soltanto un mezzo di sussistenza. Al contrario: sono fermamente
convinta che la gastronomia di un luogo sia parte integrante della
sua Cultura. Che la rifletta, in certo qual modo. Che sia riassunto e
sintomo del carattere stesso di una popolazione. Se no, pensate al
modo stesso che hanno gli spagnoli di mangiare. Il loro condividere i
piatti, sintomo di grande generositá. Oppure il fatto di ordinare
un sacco di assaggini diversi (le famose tapas) per provare un po' di
tutto, anziché limitarsi ad approfondire un unico sapore. Dai, non
sembra anche a voi emblema stesso di curiositá? Ma pensate, anche, al nostro unirci attorno al
tavolo per ore ed ore. All'italico vivere il cibo come un pretesto
per riunire la famiglia, piuttosto che per socializzare con gli
amici. E' cosí in contrasto con le abitudini anglosassoni! Con quel
mangiare ognuno quando e come puó, di fretta, solo per ingurgitare
necessarie calorie prima di tornare al lavoro. Cosa che spiega, del
resto, la loro non proprio mondialmente apprezzata cucina.
Sí,
insomma: per me visitare un luogo senza provarne le pietanze tipiche
vuol dire conoscerlo a metá. E viaggiare per conoscere qualcosa “a
metá” é un sacrilegio bello e buono. Evidentemente i miei amici
lo sanno, dato che la domanda che mi sento rivolgere piú spesso da
chi va in vacanza in Spagna é “che locali mi consigli,per andare a
mangiare? ”. Da lí, la decisione di scrivere questa mini-serie di post. Post
che passano in rassegna, divisi per cittá, i ristoranti e tapas-bar
che piú mi hanno soddisfatta nel corso delle mie peregrinazioni da
“groupie”. E, attenzione: questo non vuol dire che siano i
migliori in assoluto. Per niente. In fondo la mia intenzione é
tutt'altra che atteggiarmi a guida Michelin! Semplicemente, i posti
qui elencati sono quelli che, nella mia esperienza personale, hanno
meglio risposto alle esigenze di ogni concertista squattrinata che si
rispetti: qualitá buona, certo; ma – in questo la leggenda dice il
vero – sempre e comunque low cost.
Sentitevi
liberi di consigliare nei commenti altri ristoranti o tapas bar da
voi approvati in Spagna. Sia io che i miei lettori ve ne saremo
certamente grati.
MADRID.
Taberna Real. Calle Isabel II, n.8 , Opera- esquina El Arenal. Metro: ópera.
Non é certo la scelta piú economica per un pasto completo, ma é decisamente una sosta da fare. Locale storico, posizionato in una delle zone di Madrid che preferisco, ha un ambiente tradizionale che vale la pena godersi. Lo consiglio per una birra alla spina (caña) accompagnata da una tapa di jamón.
Taberna Real. Calle Isabel II, n.8 , Opera- esquina El Arenal. Metro: ópera.
Non é certo la scelta piú economica per un pasto completo, ma é decisamente una sosta da fare. Locale storico, posizionato in una delle zone di Madrid che preferisco, ha un ambiente tradizionale che vale la pena godersi. Lo consiglio per una birra alla spina (caña) accompagnata da una tapa di jamón.
E' forse uno dei locali piú noti di Madrid, con sedi in vari
angoli strategici della cittá, da Atocha alla Gran Vía. Nonostante
il nome pretenzioso, si mangia bene a prezzi decisamente sostenibili.
E il menú vi dá la possibilitá di scegliere tra molte pietanze,
anche al di fuori del prosciutto. Proprio nel loro locale di Calle
Alcalá, ad esempio, io ho provato per la prima volta il bocadillo de
calamares di cui i madrileñi tanto vanno fieri. Una tapa con primo
piatto e bibita, se le vostre ordinazioni non sono pretenziose, puó
rimanere tranquillamente al di sotto dei 15 euro.
La Cocina del Neptuno , Calle Cervantes 44.
Perfetto per rimettersi in forze dopo una visita al Prado, é situato in piena zona dei Musei a Madrid, distaccandosi peró dai tragitti eccessivamente turistici. A frequentarlo – o, almeno, questa é stata la mia impressione - sono soprattutto impiegati in fuga dall'ufficio per la pausa pranzo. Da lí, i menú “esecutivi” a prezzo fisso e la dichiarata scommessa per una cucina il piú possibile sana. Unica avvertenza: le porzioni sono veramente molto abbondanti. Per cui, se optate per il menú (che resta comunque la scelta piú economica ) vi consiglio di ordinarne uno per due. Io, pur in preda alla mia famigerata “fame nera” non ero riuscita a finire nemmeno il secondo, dovendo rinnegare a malincuore il dolce giá pagato. E dire che era tutto buonissimo...!
VALENCIA
La Sardinería , Calle de Bordadores 10.
La Sardinería , Calle de Bordadores 10.
E' uno di quei posti
che consiglio sempre a tutti. Di quelli per cui, d'improvviso, mi
prende la nostalgia. Per cui, ve lo dico di tutto cuore: se andate a
Valencia e amate il pesce, fate un salto lí. La specialitá (come
avrete, del resto, intuito giá dal nome) sono le sardine, cucinate
in tutti i modi possibili e immaginabili. Il menú propone
accostamenti di sapore a cui non avreste proprio mai pensato, come
sardine all'arancia o sardine al gin seng. E vi assicuro che tutti vi
lasceranno piacevolmente senza fiato. Un pasto completo, di per sé,
non costa moltissimo. Ma se volete risparmiare ulteriormente c'é
anche la possibilitá di limitarsi alle tapas e alle numerose offerte
di cui la pagina facebook ufficiale informa con solerzia.
Bar Los Toneles , Calle de Ribera 17
A due passi dalla
Plaza de Toros de Valencia e dalla fermata della Metro Xátiva, il
bar gode di tavolini all'aperto ed é perfetto per le tapas,
disponibili in grandissima varietá. Personalmente, ricordo di
essermi innamorata delle loro seppioline alla plancha. Un altro di
quei posti che consiglio sempre a chiunque vada a Valencia con il
preciso intento di spendere poco.
Restaurante San Miguel , San Miguel 13, Ciutat Vella
La mia ultimissima scoperta
gastronomica iberica in ordine cronologico. Situato dalle parti del
Barrio del Carmen, fulcro della movida valenciana, propone
dell'ottima paella tradizionale preparata al momento. Cosa che, per
quanto difficile risulti crederlo, non é poi cosí facile da
incontrare, soprattutto a Valencia. Mi spiego: la cittá, essendo
nota – tra le altre cose – proprio per il piatto piú
internazionale di Spagna , abbonda piú di altre di posti in cui ti
spacciano per autentica una di quelle paellas pre-scaldate ad uso
turistico. Il trucco per non farsi fregare sta nell'avere amici
valenciani che ti guidino nei posti giusti. Come il Sant Miguel,
appunto. Dove, tra l'altro, sono ottime anche le tapas da prendere
come antipasto. Patatas Bravas e – di nuovo! - tenerissime seppie
sono, in tal senso, il mio consiglio personale.
Ad ogni modo, di Arrocerías (“risotterie”) in cui fanno dell'ottima paella il Barrio del Carmen é pieno. Ne trovate un elenco piuttosto affidabile qui:
ZARAGOZA
Ecco,
Zaragoza é il mio grande “buco nero”. Non posso dire di averci
mangiato male, per caritá. Solo che, ogni volta in cui ci sono
andata, qualcosa é intervenuto ad ostacolarmi la concentrazione
sulla cucina. Nel primo caso, avevo 39 di febbre. Per cui i miei
ricordi confusi si limitano al centro commerciale davanti
all'auditorio. A un conto che non si decidevano a portarci. A un
posto in cui facevano degli ottimi panini al salmone. E a un mal di
testa da urlo. Nel secondo caso, c'erano le fiestas del Pilar. Il che
, tradotto, significa una marea di gente accalcata in ogni centimetro
libero e file eterne per trovare un tavolino a cui sedersi. Che poi
alla fine uno l'avevo anche trovato, per dire. Solo che non ricordo
assolutamente né indirizzo né nome del locale. La chiamerei “la maledizione
di Zaragoza”. Che poi é un peccato, perché é una
cittá di cui mi sono irreversibilmente innamorata.
(To be continued...)
(To be continued...)
mi fai voglia di partire.....:-) e dei posti che hai citato a meraviglia,conosco ed ho assaggiato con mucho gusto sia alla taperia vicino alla plaza de toros(Valencia)sia alla Sardineria..dove ho festeggiato un mio compleanno...e conservo ancora la tessera a punti(ogni 10 pasti...mi pare ,una cena omaggio!)
RispondiEliminaahhhhhh...che voglia di tornare!
buon appetito Chiara
Voglia di partire o di mangiare? ahahaha
RispondiEliminaDimenticavo di menzionare la mitica tessera punti della Sardineria, in effetti... ;)
ambedue!.-) soprattuto se è ESPANA!
RispondiEliminachiara