Incredibile come persino la prima settimana di Settembre, di per sè apocalittica, riesca ad essere più sopportabile con la prospettiva di un volo nel weekend. E' quindi con la mente già a Barcellona che rileggo un testo trovato tempo fa su uno dei blog di Hola.com. L'aveva scritto un tale Javier de Miguel, e - riportando l'ironico elenco delle "cose che capisci solo se hai vissuto in Spagna" sembrava quasi la continuazione di uno dei miei tanti, deliranti, sproloqui. Mi è sembrato, perciò, opportuno congedarmi (ma per poco, eh?) riportando, in traduzione, i punti a mio avviso più significativi. Che poi sono la maggior parte, ma vabbè. La versione completa la trovate qui.
COSE CHE CAPISCI SOLO SE HAI VISSUTO IN SPAGNA:
1. La tuta non serve per correre o andare in palestra. Con la tuta si fanno paellas e si va in escursione in montagna.
2. A pranzo non si mangia "alla carta", si mangia il Menù del Giorno a 10,95 euro. Con il suo bel primo, il suo secondo, il dolce, il pane e la bevanda. E il caffè: richiedilo, magari è incluso pure quello.
3. I bar, quanto più sono da vecchietti, tanto più autentici sono. Quei bar in cui non si concepisce buttare via i tovaglioli (quelli lì impermeabili, che più che pulire spalmano) nel cestino, ma vanno direttamente sul pavimento sotto al bancone assieme alle teste dei gamberoni e agli ossi delle olive. Sono sporchi, hanno un odore strano, sono esteticamente brutti. Ma sono nostri, e li adoriamo.
4. "Sobremesas" che durano dal pranzo alla cena. (NDT per i non ispanofoni: la sobremesa è un termine quasi impossibile da tradurre in italiano, almeno senza usare una perifrasi; si usa per indicare il tempo trascorso in chiacchiere, ancora a tavola, dopo aver consumato il pasto). Vi giuro che per quanto io abbia viaggiato molto, in nessun posto ho visto fare "sobremesas" di due ore e mezza in cui tra l'altro, quando qualcuno se ne vuole andare, c'è sempre uno che dal tavolo se ne esce con: "ma te ne vai di già? Eddai, prenditi un'altra birretta,no?". E quando te ne vai è solo perchè ti fanno pena i camerieri, che devono andarsene a casa, non certo perchè ne hai voglia.
4. "Sobremesas" che durano dal pranzo alla cena. (NDT per i non ispanofoni: la sobremesa è un termine quasi impossibile da tradurre in italiano, almeno senza usare una perifrasi; si usa per indicare il tempo trascorso in chiacchiere, ancora a tavola, dopo aver consumato il pasto). Vi giuro che per quanto io abbia viaggiato molto, in nessun posto ho visto fare "sobremesas" di due ore e mezza in cui tra l'altro, quando qualcuno se ne vuole andare, c'è sempre uno che dal tavolo se ne esce con: "ma te ne vai di già? Eddai, prenditi un'altra birretta,no?". E quando te ne vai è solo perchè ti fanno pena i camerieri, che devono andarsene a casa, non certo perchè ne hai voglia.
6. In Spagna, finchè non compi i venticinque anni, non sai che il café Olé, in realtà, è il "Café au lait".
7. Insultarsi tra amici non solo non è offensivo, ma indica un enorme grado di confidenza: del tipo "Cogl***, che razza di figlio di p*** sei". Tra l'altro, chiamare tío (letteralmente: zio) qualcuno non implica nessun grado di consanguineità. (NDT: beh, questo anche a Milano. E tra rapper. Chevvelodicoaffà).
8. Quando ordini qualcosa da bere e non ti portano niente "de picar", da stuzzicare, ti incazzi. Almeno delle mandorle o delle olive, no? Solo in Spagna puoi sfamarti con le tapas che ti portano quando chiedi un bicchierino di Rioja, un tinto de verano o un paio di birrette. Poi ci sono le tipiche battaglie tra comunità autonome per stabilire dove servano le tapas più grandi, più buone o più grasse.
9. Il nostro inno non ha un testo. Nè gli serve. Però, ai Mondiali ci stufiamo un po' a forza di cantare "lo, lo, lo, lo, lo, lo..."
10. Se non sei spagnolo non capirai mai che si può tifare Real Madrid e simpatizzare per il Rayo, ma non essere sia del Sevilla che del Betis. Si può tifare Espanyol e Real Madrid, ma mai Real Madrid e Atleti.
11. Uscire alle 23:30. Quando in mezza Europa iniziano ad andare a dormire, qui le ragazze si stanno appena facendo belle e i ragazzi ci danno di Axe. Cenare alle 21.30 e pranzare alle 15.00 sono concetti che al di fuori dei nostri confini risultano del tutto incomprensibili. Almeno quanto lo è per noi che olandesi o canadesi preparino la cena alle 18.30. Ma se quella è l'ora della nostra merenda!
11. Uscire alle 23:30. Quando in mezza Europa iniziano ad andare a dormire, qui le ragazze si stanno appena facendo belle e i ragazzi ci danno di Axe. Cenare alle 21.30 e pranzare alle 15.00 sono concetti che al di fuori dei nostri confini risultano del tutto incomprensibili. Almeno quanto lo è per noi che olandesi o canadesi preparino la cena alle 18.30. Ma se quella è l'ora della nostra merenda!
Se almeno un paio di situazioni vi sono risultate famigliari, congratulazioni: ancora una volta, avete dimostrato di essere italo-spagnoli D.O.C!
La mañana: per gli spagnoli la mattina termina verso le 15. Ecco che noi italiani che lavoriamo con la Spagna quando ci sentiamo dire "te lo envio dentro de la mañana" restiamo in attesa per ore......
RispondiEliminaluca_parma
ahahahhaha verissimo!!!
EliminaLa n. 5 è assolutamente normale nel Sud Italia <3
RispondiEliminaIn effetti trovo che la Spagna abbia parecchie cose in comune con il nostro Sud, da certi paesaggi al modo di vivere fino al carattere aperto delle persone :)
Eliminala N. 7 vale anche al sud Italia
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