domenica 11 dicembre 2011

Eventi mediatici ...classici.


Un brano dei Negrita mi ha risvegliato in un sol colpo Natale, buonumore e fantasia. Alleluia Alleluià, con l'accento sulla A. Vivere sulle montagne russe del mio umore é un'impresa titanica anche e soprattutto per me. Peró, sul serio, non smetterá mai di sorprendermi il modo in cui quei tizidi Arezzo riescono sempre ad essere opportuni. Ah! E il vago richiamo al titolo di un vecchio film é stato del tutto casuale. Lo giuro.




Comunque, ora che son tornata in me, c'ho un po' da fare. Cose assolutamente utili alla sopravvivenza della specie, beninteso: tipo origami, montaggi video e organizzazione- capodanno. Capirete: troppo a lungo non mi posso trattenere. E' anche vero, peró, che in questi ultimi giorni si sono successi alcuni eventi mediatici di cui, da filoispanica, non posso tacere. Tipo l'ennesimo Clásico, che per l'ennesima volta porta con sé la conclusione irrefutabile per cui Iker Casillas  , esteticamente, si avvicina molto al mio ideale d'uomo. Poi ha pure postato su feisbuc un brano de El Pescao , non si é perso un concerto de El Canto del Loco nella Capitale ed ha fatto suonare DaniMartín ad una sua intervista celebrativa su Cadena Ser. Voglio dire: che carinoooooo! Poi del calcio non me ne frega niente. Anzi, per dirla proprio tutta, il Real Madrid mi é sempre stato tendenzialmente un po' sulle palle. Peró oh, si vede che col buonumore mi si sono risvegliati anche gli ormoni, che vi devo dire?



Tra l'altro, aver accennato ai due cugini (per chi fosse nuovo del blog: ne sentirete molto parlare, per cui é meglio che vi informiate – e rassegnate- da subito) mi permette l'aggancio ad effetto all'altro evento mediatico a cui accennavo. Dicesi: Premios 40 Principales, sorta di personale tradizione natalizia che , dal vivo o al di lá di uno schermo , porto avanti sin dalla prima edizione.

Ché l'altro giorno, davanti all'esaltazione di Tony Aguilar, si sono susseguiti in me ricordi di maratone improvvisate lungo Calle Alcalá; passioni giovanili per Enrique Inglesias; imprecazioni sui consueti divistici ritardi di Shakira (da me oramai soprannominata Trenitalia); senonché -last but not least- constatazioni su nuove possibili utilitá della gonna di Malú nelle pulizie domestiche per donne impegnate.



E in mezzo a tutto questo, ho anche trovato il tempo di incazzarmi un po'. Poi magari é perché son poco obiettiva, intendiamoci. In fondo non nego che mi sarebbe piaciuto vedere il volto emozionato di Mamma Carmen mentre ritirava il premio di un figlio contemporaneamente impegnato a conquistare le Americhe. Che giá solo per la sua umiltá credo ne meritasse uno anche David. Sí, ero di parte, non é affatto un mistero! Peró, accidenti...puó un premio al Miglior Tour essere affidato alla scelta di una giuria? Insomma, é la gente che paga i biglietti, non una dannata giuria. Soprattutto: puó un premio inserito nella “categoria nazionale spagnola” essere vinto da una band messicana? E ancora perché, per la prima volta nella storia, le categorie “Miglior Solista” e “Miglior Gruppo” sono state accorpate – e, com'é ovvio, tarpate – in una sola? Consentitemelo: é solo perché alla fine non le é toccato il trofeo, che tutti sono passati sopra al fatto che Trenital...ehm, Shakira fosse nominata due volte nella stessa categoria.

Dovevo dirlo: di parte o no, a me quest'anno il galá ha deluso. Tra playback malfatti e stonature dal vivo, salvo poche cose oltre alla festa -show di Carlos Jean, la performance del suddetto Pescao e la maglietta di Amaia Montero.



2 commenti:

  1. uhhhhh....non li ho visti,i premios,ma mi sà che ormai tutte queste manifestazioni sono pilotate,vuoi dagli sponsor..vuoi da altri interessi.....ma di vero,ormai han poco
    besos
    kit

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  2. Purtroppo,mi ca che é proprio cosí! :(

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