martedì 24 gennaio 2012

A proposito del SOPA ,musicalmente parlando.

Non entreró nel merito di tutta la questione. Non adesso, per lo meno: discorso troppo lungo per un' overdose di idee creative. Una cosa, peró, la voglio dire.

Spendo all'incirca il novanta per cento di tutti i miei risparmi in musica. Di quel novanta per cento, buona parte é dedicata a quella dei miei tre beneamini. E parlo di concerti. Dischi. Dvd. Parlo anche di surplus nelle spese di invio. Tutto perché credo che l'emozione sia anche odori e forme. Tutto perché sono diventati parte della mia vita. Tutto, rigorosamente, originale.

Ora: io, El Canto del Loco, se non fosse stato per Internet (sia pur per una radio su internet) non li avrei mai conosciuti. E, come ovvia conseguenza, nemmeno Dani Martín, El Pescao, Belgrado. Se questa meravigliosa invenzione non avesse finalmente abbattuto le frontiere, sia loro che la Sony avrebbero al giorno d'oggi un po' di guadagni in meno. E allora lasciamo stare, per il momento, tutte le ulteriori, molteplici forme per solidificare una passione nell'era 2.0 . Lasciamo stare forum e social networks, che ti mettono in contatto con qualcuno che la condivide. No. Oggi non parlo dell'importanza che ha sentirsi parte di un gruppo, o scambiare opinioni con i compositori. Io questa volta mi limito al nocciolo. Al puro e inconfutabile concetto per cui, senza contenuti condivisi online, la musica rischia tristemente di tornare a restringere il suo bacino di diffusione.



Ché, parliamoci chiaro: io, megaupload, non lo usavo neppure. Eppure che succederebbe se, un domani, chiudessero anche youtube? Se facebook e twitter ci proibissero, di botto, di esclamare entusiasmo condividendo un link?

Per difficile che sia, ogni crisi é una sfida. E allora, dico io, mettiamoci di buzzo buono e cerchiamo una soluzione. Sensibilizziamo la popolazione. Studiamo sistemi alternativi di streaming e download legale. Che ne so, troviamo un modo perché quelli illegali esasperino in lentezza o pecchino di qualitá, cosí da giustificare ulteriormente la scelta degli altri. Pensiamoci. Mettiamoci seduti in una stanzina, spremiamoci le meningi, e – per Dio- inventiamoci qualcosa.

Peró, vi prego, non imponiamo la censura anche all'unico posto in cui la democrazia é sempre stata totale. E non torniamo indietro, soprattutto. Perché il mondo é cambiato. La mentalitá é cambiata. Non torniamo indietro, perché ormai non si puó piú.

SOPA o non SOPA, io vorrei soltanto che anche altri continuassero ad avere la possibilitá che ho avuto io. La possibilitá di scegliere, cioé. Scegliere, nell'infinito campionario mondiale, l'emozione in cui investire il proprio denaro. Di trovare l'anima gemella musicale al di lá dei confini imposti di un mercato. Perché per una passione – ne sono esempio vivente- spendi eccome. Prima,peró, la devi pur sempre e comunque trovare.

Meglio questa, di sopa, fidatevi di me:







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