Salonicco odora di fiori.
E' un profumo dolce, un po' fruttato, che ti avvolge mentre
attraversi Piazza Aristotele diretta verso il mare. Sa di caramelle,
quasi. A Salonicco, di notte, file di lampadine colorate illuminano
le vie sempre intasate di musica, di giovani in tiro, di locali alla
moda e tavolini all'aperto di qualche ristorante dove si cucina
pesce.
Torno da lì. Da lì e da
Nikiti, un paesino sul mare nella penisola Calcidica: due vie appena,
un mare turchino da far invidia ai Caraibi ed una gentilezza quasi
imbarazzante nella popolazione. Sì, insomma, torno dal Sud che mi
piace. Il sud delle luminarie colorate appese tutto l'anno,non
soltanto a Natale. Quello delle vetrine piene di ventagli e fiori per
capelli, che per un attimo ti fanno credere di essere ancora in
Andalusia. E' il sud di chi non ha mai fretta. Di chi sorride sempre,
scordando i nonostante e gli anche se. Un luogo in cui la gente
chiacchiera urlando da un lato all'altro della strada, mentre i 40
gradi a mezzogiorno pesano sulla testa e ti scuriscono un po'. Il
Sud. Ah, il Sud. Io ci sto troppo bene.
Ché i vecchietti, a
Nikiti, se fotografi l'albero di fichi nel loro giardino, ti invitano
a mangiarne un po'. E poi inchiodano con l'auto in mezzo alla strada
solo per presentarsi (“Ciao, sono Nikos”) e chiederti da dove
vieni. A Nikiti, se chiedi un'indicazione, ti offrono direttamente un
passaggio. E a te viene il nervoso per il posto in cui sei cresciuta,
che ti ha insegnato a dover esser diffidente. Che s'impregna soltanto
di cattive intenzioni.
“Mi spiace perdervi”,
ci ha detto Miss Julie quando abbiamo lasciato l'hotel , “Siete
così carine!”. Probabilmente è anche per questo se il contrasto è
così brusco, di nuovo.
Sì, perchè poi torni
nel Nord Italia è l'impatto è fatto d'autobus troppo cari, di un
barista cafone che prende a pesci in faccia uno straniero. Che ne
deride le abitudini alimentari, incurante del rispetto per la sua
religione. Nel Nord Italia una donna ne aggredisce verbalmente
un'altra, sconosciuta, tra i sedili azzurri di un treno. Le rinfaccia
un episodio avvenuto forse forse un'ora prima. Che “quando le
tenevo la porta, in bagno, uno scossone del treno l'ha aperta, e io
ho sentito che ha esclamato 'stronza', allora volevo sapere ...e bla
bla” . “Lei ha sentito male,vada all'Amplifon”. E' che nel Nord
Italia sono tutti, sempre, un po' troppo nervosi.
Comunque. Non lascerò
che questo intacchi i bei ricordi. Né questo, né il terribile virus
intestinale che da due giorni ormai mi costringe a vivere in bagno.
No. Io preferisco pensare a quanto siano avanti in un Paese sulla
carta molto più in crisi di noi. Un Paese come la Grecia, dove sugli
autobus i nomi delle fermate sono annunciati in automatico in due
lingue; E un distributore automatico ti permette di fare i biglietti
anche a bordo senza disturbare l'autista. Un Paese in cui c'è il
wifi gratuito praticamente in ogni bar. Io preferisco cercare la
ricetta delle foglie di vite ripiene di riso e menta. Ricordare al
mio palato il gusto di quei meravigliosi caffé freddi fatti tipo
frappé. E soprattutto constatare la vera, grande, rivelazione di
questa vacanza: i ragazzi greci sono veramente fighi.
pienamente daccordo!:-)e leggendo automaticamente nella mia testa si è diffuso il brano dei Negrita..."rotolando verso sud".-)
RispondiEliminabentornata!...prossima destinazione?
besos Kit
Madrid! eheheheh torno "in patria" ;)
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