Oggi é
uno di quei giorni che sanno d'inizio. Di quelli in cui ti immagini
scenari fatti di ceste in vimini. Le vedi colme di vino e spaghetti.
Di attese agli aeroporti e cartellini col nome. E' uno di quei giorni
in cui la mente, no, non la riesco proprio a frenare.
D'altronde,
capirete: c'ho le mie ragioni. Da almeno sette anni lotto per un
sogno che una parte di me – la parte razionale – non ha mai
creduto potesse sul serio farsi realtá. E adesso quella parte sembra
ormai sconfitta. Finalmente. In barba a tutte le volte in cui ho
fantasticato su ragazzi che invece non mi avrebbero mai filata, su
posti di lavoro per cui non mi avrebbero mai ricontattata, su case e
panorami in cui non avrei mai vissuto. Oggi é la trionfo
dell'illusione. La vittoria della speranza. Oggi dimostro che ho
ancora una via d'uscita dall'eccesso di concreto. E mi
riguadagno il diritto d'essere bambina.
Il mio
entusiasmo, allora, é un fiume in piena. Una bomba che esplode nel cuore per
bruciare ogni frammento di pelle, unghie ed ossa. Oggi sono euforica.
Monotematica. Irrequieta. Saltellante. Stridula. In una parola sola:
insopportabile. Abbastanza, a dire il vero. Peró voi non lo sapete,
non lo immaginate neanche, quanto questo mi faccia sentire bene.
Ché
la gente mi guarda come fossi un'aliena. Chiede “per cosí poco?”.
Davvero non capisce, che mi basti “cosí poco”. Solo che quel
poco é il
nome di Dani Martín sulla tracklist di un disco in vendita in
Italia. Quel poco
é la sua espressione emozionata nel video in cui duetta con Tony
Bennett. E queste, per me, sono le due righe iniziali di un libro
ancora tutto da scrivere. I primi abozzi di quel disegno che cercavo
di mettere insieme sin da quando passavo i pomeriggi a cercare su
google italiani a cui piacesse El canto del Loco per invitarli a
iscriversi al forum. O a contattare i
festival musicali, le radio, le piccole sale segnalandone nomi e
contatti. A stressare la Sony, pure. Perché no?
Forse,
in effetti, un'aliena lo sono. Anzi, probabilmente sono proprio
un'idiota: diciamo le cose come stanno. Peró non ce la faccio, non
oggi, a parlarvi giá della blogfest. Oggi c'ho la mente groupie,
punto e basta. Quindi, se comprate “Papitwo” di Miguel Bosé,
pensatemi. Se il ventitré ottobre comprerete “Viva Duets” di
Tony Bennett, pensatemi di nuovo.
Quanto
a questo video, devo dire che oltrettutto lui mi sembra bellissimo. Ecco. Sará per via del sorriso. Sará che sono orgogliosa come fossi sua
madre. O magari sará che sono stridula. Sí, essere stridula ti
porta anche a dire cose cosí.
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