Arancionità.
Il vocabolo mi rimbalza in testa - ossessivo come un mantra- mentre
il Mediterraneo, attorno a me, cambia colore. Ha un fascino quasi
poetico, la città, vista da qui. L'ha sempre avuto. Forse è perchè,
all'estrema propagine del Molo Audace, riesci a dimenticare per un
attimo di esserci in mezzo. Sembra lontana, Trieste. Illusione altera
e surreale di skyline asburgici che emergono dal mare. La guardo
accendere le luci, mentre il tramonto piano sfuma nella notte.
Intinge i riflettori nell'acqua, come fossero pennelli da pulire. La
gente si accalca sulle Rive, variamente affrettata, imprigionata
dalle sbarre di centinaia d'alberi spogli. Cacofonie di musiche
varie. Postazioni televisive improvvisate nei gazebo. Crocevia
d'accenti. Una barca a vela mi passa accanto in un silenzio di
sbuffi. E tutto quel che penso è che nessuna foto potrà rendere
l'idea. Tutto quel che penso, incapace a descrivere, è la parola
Arancionità.
Foto: Fulvio Dot |
Il
fine settimana della Barcolana è uno dei rari momenti in cui mi
sento fortunata, a vivere dove vivo. Perchè, alla vigilia della
Regata più affollata al mondo, si respira festa e mai competizione.
Gli equipaggi, a bordo delle barche ormeggiate, suonano chitarre,
ballano a ritmi techno e offrono da bere. Ci sono famiglie con il
cane, intente a fare uno spuntino a base di panini con porchetta. Ci
sono uomini di una certa età che ridono a squarciagola con una
bottiglia di Prosecco in mano. E, subito accanto, ironia del destino,
americani infighettati in uniformi ben stirate, biondi e patinati
come personaggi secondari di O.C. Ci sono eventi, volti, quintali di
motorini ammassati senza regola al parcheggio del Molo4.
Foto: Fulvio Dot |
Ci sono
bambini con il palloncino di Alien (la barca, non il film); Mamme
con lo zucchero filato; Slovene con il fiore in testa e strani tizi
travestiti da astici che suonano il tamburo in Piazza della Borsa. E
tu, di colpo, ti senti al centro del mondo. Prima ancora di
afferrarne il motivo, ti senti felice.
Foto: Emme&Emme/Parenzan (Pagina Facebook "Barcolana") |
Foto: Emme&Emme/Albertacci (Pagina Facebook "Barcolana") |
Adesso
che anche la quarantaseiesima edizione è finita, non posso fare a
meno di ricordarne gli aspetti più curiosi. Tipo i turisti (pazzi!)
che fanno la fila davanti ad uno stand che ricrea artificialmente
l'esperienza della bora. L'azzeccata promozione dei Quattro Salti in
Padella, che con soli tre euro, una mensola piena di microonde ed un
contenitore da cinese-per-asporto ti permette di abbuffarti di
pasta low cost. O, ancora, lo stuolo di BMW bianche targate Esimit.
Il lusso da schiaffo in faccia parcheggiato davanti ad uno degli
hotel più costosi della città. Robe che non possono non starti
antipatici, per quanto già supponi che vinceranno di nuovo.
Soprattutto
(per chi mi conosce è ovvio) ricordo i concerti. Quelli del Venerdì,
ché a me di Mario Biondi frega poco. C'erano i Beatbox, a fare
l'apertura: bravissima band di tributo ai Beatles, mi ha fatto
pensare, ancora una volta, a quanto tutti gli artisti che seguo siano
debitori al quartetto di Liverpool. Riflettere su quanto mi sarebbe
piaciuto vederli dal vivo. Rendere evidente, se mai ce ne fosse
bisogno, che se fossi nata in un'altra epoca sarei stata una delle
tizie isteriche che urlavano ad ogni loro apparizione.
Foto: Emme&Emme/Albertacci (Barcolana Facebook Page) |
E
poi Jack Savoretti, con l'attesa partecipazione di Elisa in due
brani. In realtà, per quanto la sua voce sia sempre impeccabile,
quei duetti sono stati la parte che mi ha convinta meno. Perchè a
piacermi, invece, è stato proprio lui.
L'italo-inglese che conoscevo in via pressochè esclusiva per un brano inserito nella mia playlist estiva. A ben vedere è questo, il bello dei live gratuiti: che ti danno l'opportunità di conoscere realtà che altrimenti, forse, non avresti approfondito. Sarebbe stato un peccato, ora lo posso dire. Perchè Savoretti (oltre ad essere un gran figo, diciamolo) ha una di quelle voci roche in grado di rubarti l'anima. Gli basta una chitarra per trasformare in un concentrato di grinta il ragazzo timido che intermezza i brani di aneddoti. Ed io ne resto ipnotizzata. Al punto da scriverlo su twitter, essere rintracciata dal suo fanclub italiano, e constatare tra i sorrisi che i fanclub sui social – è inutile – sono proprio tutti uguali a quello che ho immaginato per Ulisse in #Odissea.
Foto: Emme&Emme/ Albertacci (Barcolana Facebook Page) |
L'italo-inglese che conoscevo in via pressochè esclusiva per un brano inserito nella mia playlist estiva. A ben vedere è questo, il bello dei live gratuiti: che ti danno l'opportunità di conoscere realtà che altrimenti, forse, non avresti approfondito. Sarebbe stato un peccato, ora lo posso dire. Perchè Savoretti (oltre ad essere un gran figo, diciamolo) ha una di quelle voci roche in grado di rubarti l'anima. Gli basta una chitarra per trasformare in un concentrato di grinta il ragazzo timido che intermezza i brani di aneddoti. Ed io ne resto ipnotizzata. Al punto da scriverlo su twitter, essere rintracciata dal suo fanclub italiano, e constatare tra i sorrisi che i fanclub sui social – è inutile – sono proprio tutti uguali a quello che ho immaginato per Ulisse in #Odissea.
Comunque.
Sono l'autrice del blog italo-spagnola, ed oggi è il Día de la
Hispanidad. Per cui non posso parlare della Barcolana senza fare
menzione al gruppo di spagnole che, proprio sul molo Audace, mentre
pensavo Arancionitá, mi é passato accanto parlando di scherzi da
progettare. É bastato il loro accento, a risvegliare in me una
curiositá che sento a cadenza annuale. Insomma: il centro del mondo,
in qualche modo, dovrebbe essere in grado di attirare anche la
curiositá di qualche iberico, no? Preda di un istinto da membro
della CIA, ho cercato cosa gli spagnoli scrivessero sul web in merito
all'evento piú figo di Trieste. E questo é quello che ho trovato.
LA STAMPA
Come
ovvio, i media specialistici sono i più interessati alla
regata.
NauticalNewsToday
ne parla come di un “evento unico al mondo” a cui “ogni
regatista dovrebbe partecipare almeno una volta nella vita”,
mettendo l'accento sulla principale novitá dell'edizione di
quest'anno: l'arrivo direttamente in Piazza Unitá, “che rende
Trieste ancor piú protagonista”.
Di grande impatto anche la photogallery dedicata alla Regata dal quotidiano paraguaiano ABC, che intitola: “Barcolana, lo show di Trieste” e che potete godervi qui:.
Alcune immagini estratte dalla photogallery di ABC Digital |
INSTAGRAM
Tra
le centinaia di foto postate su Instagram durante il weekend della
Barcolana, non é difficile scovare anche quelle scattate dagli
erasmus iberici di stanza a Trieste. Tra tutti, segnalo quelle di
@hbryniarska, che si merita tutta la mia stima giá in virtú della
biografia con cui ha scelto di definirsi sulla piattaforma: Spain-
Italy, street of dreams.
La ragazza ha
immortalato non soltanto alcune fasi della regata, ma anche il
contributo spagnolo ad uno degli eventi fuori-regata piú apprezzati
dagli instagramers: il laboratorio con disegni e gessi colorati
allestito in Piazza della Repubblica.
I BLOG
Il punto di vista che si preannuncia piú autentico ed interessante é quello promesso da una ragazza delle canarie appena arrivata a Trieste per una borsa di studio Erasmus di 9 mesi. La studentessa ha aperto un blog personale per documentare la sua esperienza e, dopo un primo post riservato alle opinioni sulla cittá ("bella, tranquilla e accogliente") e alle sue statue di importanti scrittori (apprezzate a causa del suo amore per la letteratura) promette di raccontare al piú presto anche la sua prima Barcolana. Tenetela d'occhio qui.
Il punto di vista che si preannuncia piú autentico ed interessante é quello promesso da una ragazza delle canarie appena arrivata a Trieste per una borsa di studio Erasmus di 9 mesi. La studentessa ha aperto un blog personale per documentare la sua esperienza e, dopo un primo post riservato alle opinioni sulla cittá ("bella, tranquilla e accogliente") e alle sue statue di importanti scrittori (apprezzate a causa del suo amore per la letteratura) promette di raccontare al piú presto anche la sua prima Barcolana. Tenetela d'occhio qui.
I
tweet spagnoli dedicati alla Barcolana, quest'anno, sono stati
piuttosto scarsi. Tra essi segnalo, peró, quello del
patriotticissimo @juansheen, in procinto di approdare tra i nostri
confini appositamente per assistere alla regata; e i ricordi di
@leticiasaiz, che l'atmosfera della Barcolana ha reso nostalgica
persino di una botta presa in barca durante la sua partecipazione
alla scorsa edizione della regata.
hoy toca irse a la cama temprano, que mañana hay que madrugar para ir a Italia a ver la regata di trieste
— Juan Sheen (@JuanSheen) 12 Ottobre 2014
Como puede cambiar tanto la vida de un año a otro? Hace un año nos reíamos de mi super ostion en el barco de Barcolana! Jajaja #BelliRicordi
— Leticia Saiz (@LeticiaSaiz) 12 Ottobre 2014
Quello che mi fa piú ridere, peró,
nonostante non c'entri direttamente con l'evento, é il commento di
@thehauntedocean. “Adoro la versione slovena/serbo-croata di
scrivere Trieste: TRST. Nella mia mente sa di schiaffo dato con la
mano aperta”. Ho sempre avuto esattamente la stessa sensazione.
Me encanta la versión eslovena/serbo-croata de escribir Trieste: Trst. En mi cabeza suena a hostia fuerte con la mano abierta.
— Alberto Mulas (@TheHauntedOcean) 9 Ottobre 2014
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