giovedì 6 luglio 2017

L'evoluzione controversa degli Imagine Dragons

Countdown agli sgoccioli. Trolley aperto a terra. Immagino sia inutile aspettare ancora. 


Io lo so che Lunedì mi verrà la pelle d'oca, quando tutta la storia dell'Arena di Verona incornicerà le note di Radioactive come se si trattasse di un bel quadro. E starò lì, esaltata e confusa, a sperare come sempre che quel tripudio di batteria non finisca mai. 

Sì, vado a vedere gli Imagine Dragons. Torno in Italia apposta. Perchè non so se la musica faccia davvero muovere il mondo, ma di sicuro fa muovere me. 

Per questo, nell'ascolto compulsivo del pre-live, mi sembra giunto il momento di dirvi la mia sul loro nuovo lavoro. Certo, non che l'umanità ne sentisse l'esigenza, ma concedetemi di affollare il web con una voce in più. 




Evolve, lo devo ammettere, non è stato subito facile da digerire. Se tre dischi fanno una prova, Dan Reynolds e i suoi fanno parte di quella categoria di musicisti che non ha affatto paura di osare. Amano sperimentare, divertirsi con i suoni, farsi permeare dalle influenze che  - mentre girano il mondo -  gli arrivano alle orecchie dallo stereo. Sarebbe stato fin troppo facile replicare con lo stampino gli ingredienti di hit che sono valse un Grammy, ma evidentemente non era quello che volevano. L'avevano dimostrato già con Smoke & Mirrors, e l'hanno ribadito ora. 

Il punto è che io, in tutti i campi artistici, ammiro da morire chi ha il coraggio di andare avanti per la propria strada. Di reinventarsi. Di spiazzare i fan. Solo che, quando ami alla follia certe sonorità, i cambiamenti si fanno complicati da accettare. 

Evolve conserva nei tappeti di percussione la cifra identificativa degli Imagine Dragons, ma la colora di elettronica e campionature. Al primo ascolto, le melodie mi sembravano omologarsi a una corrente generale, che ad occhi chiusi e ascoltatori ignari avrebbe potuto rendere l'attribuzione difficile. Sono i Bastille, Sono gli One Republic, Sono i Coldplay? Le perplessità erano tante. Soprattutto quando, arrivata all'ultima traccia, mi sono trovata ad ascoltare una roba distorta che per qualche ragione associo al consumo di sostanze stupefacenti. E mi veniva da chiedere quali avessero assunto loro per pensare di dar vita a "Dancing in The Dark". 

Però ho voluto darmi tempo, prima di cadere nel giudizio facile, e oggi posso dire che ho fatto bene! Perchè se il brano finale non riuscirò probabilmente mai a farmelo piacere, tutti gli altri sono andati magicamente a comporre quello che adesso è per me un autentico capolavoro. Quelle che seguono sono le mie canzoni preferite, che vi invito, di cuore, a conoscere. 

1. Walking The Wire


La più vicina alle sonorità degli Imagine Dragons vecchio stile. Me ne sono innamorata sin dal primissimo ascolto, arrivato a pochi giorni dall'uscita del disco. Vi basterà premere play per capire perchè. 





2. Whatever it takes

Anche questa uscita sul web come antipasto all'album, il frontman Dan Reynolds l'ha definita come il riassunto perfetto dello spirito che incarna l'intero lavoro. Pulita, precisa ed emotiva parla di accettare se stessi senza vergognarsi dei difetti, e con tutte le debolezze del caso fare tutto ciò che serve per raggiungere i propri obiettivi. 







La mia preferita in assoluto. Non solo per la melodia, il ritmo e l'indiscutibile orecchiabilità ma - forse soprattutto - per il testo, che ho immediatamente trasformato in una sorta di inno personale. Lo trovate tradotto qui sotto.
Una curiosità: la band ha anche accompagnato il brano con un video non ufficiale che racconta il loro percorso e che io trovo semplicemente meraviglioso. 







Ieri 


Questa è per il mio futuro, 
Questa è per il mio ieri. 

Questa è per il cambiamento, 
Questa è per il mio ieri. 
Non c'è domani senza ieri. 

Questa è per il mio futuro, 
addio a ieri. 

In tutti questi anni ho cercato 
di capire chi avrei dovuto essere. 
Tutto tempo sprecato: 
ero proprio qui davanti a me. 

E' una vecchia tradizione corrotta 
da un mago potente,
Ma tra tutti i problemi che ho incontrato
non ho neanche un singolo rimpianto. 


Questa è per il mio futuro, 
Questa è per il mio ieri. 

Questa è per il cambiamento, 
Questa è per il mio ieri. 
Non c'è domani senza ieri. 

Questa è per il mio futuro, 
addio a ieri. 

Sono uno schianto inevitabile
perchè sono schiavo del mio orgoglio
per mia stessa volontà 
sono stato un santo, sono stato la verità, sono stato una bugia. 


E' una vecchia tradizione corrotta 
da un mago potente,
Ma tra tutti i problemi che ho incontrato
non ho neanche un singolo rimpianto. 


Questa è per il mio futuro, 
Questa è per il mio ieri. 

Questa è per il cambiamento, 
Questa è per il mio ieri. 
Non c'è domani senza ieri. 

Questa è per il mio futuro, 
addio a ieri. 

Puoi vivere un nuovo giorno, 
Puoi fare tutto ciò che vuoi, 
è il tuo gioco: muoviti in basso, vola alto, 
ovunque tu voglia.
Puoi raggiungere persino la luna, 
Ogni posto in cui i tuoi sogni possono portarti.
Vai fuori rotta, svanisci, 
lascia semplicemente tutto al passato. 




E voi, quale canzone di Evolve preferite? 










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