“Generación
Erasmus”, come il titolo di un libro che ho giá letto: si chiama
cosí. E' uno di quei programmi in cui ti imbatti a tarda notte,
quando scollarsi dal ventilatore sembra comunque piú difficile che
assecondare le palpebre in caduta. Un reportage di quindici minuti
scarsi per festeggiare il compleanno della borsa di studio che mi ha
cambiato la vita. 25 anni, mica bruscolini.
Lo trasmette la televisione di Stato spagnola, quel programma. Ci sono cattedratici che fanno fede al nome nascondendosi dietro a una scrivania. Ex studentesse particolarmente fortunate da essersi poi stabilite nel Paese in cui erano state spedite. Ma il messaggio di base, ahimé, resta soltanto uno:
Fuggite
dalla Spagna, emigrate. Per i giovani, qui, non c'é nessun futuro.
E
a me viene il magone. Non che non lo sapessi, intendiamoci. La Spagna
è in crisi, mica é una novitá. Solo che ascoltarlo lí,
pronunciato a voce alta e in tono fermo... non so, é stato come
sentirsi strappar via con violenza il cerotto di una speranza che io
conservavo ancora. Come se, d'un colpo, perché l'ha detto un altro,
fosse diventato vero.
Non
si sceglie di chi innamorarsi. Per questo a volte parliamo di
“persone sbagliate”. Persone che non ci ricambiano. Che ci
complicano la vita. Che ci riducono in un angolo, impotenti, a
pianger via la consapevolezza che i sogni ad occhi aperti rimarranno
sempre tali. Ecco, forse con i Paesi é un po' lo stesso. Non posso
scegliere di lavare la Spagna dal mio cuore. Se é per quello, non
sono neanche in grado di smettere di lottare. Solo che, accidenti, é
la terra sbagliata. Il playboy che non ti garantisce un futuro. Uno
giá impegnato con un'altra. Qualcuno che, semplicemente, hai
conosciuto nel momento sbagliato.
“Fuggire
dalla Spagna”, é il consiglio che danno ai giovani di lí. E io,
io che vorrei soltanto entrarci; entrarci per restare, finalmente...
io quali prospettive ho?
A
volte penso che dovrei prendere in considerazione altre vie. Cercare
il mio futuro in Inghilterra, magari. Oppure, chessó, in Svizzera,
ché dicono sia all'avanguardia. Forse potrei addirittura puntare
oltreoceano. A Miami c'é una grossa comunitá di hispanoablanti,
tanto per dirne una. E in Costa Rica, giá dal nome, non dovrebbero
stare cosí male. In realtá non credo che avrei difficoltá ad
ambientarmi. Non le ho mai avute, in nessun posto. Poi, si sa, mi
piacciono le sfide. Sí, la paura che sento a ipotizzare scenari del
genere non é certo di quelle che ti tarpano le ali. Solo
che...accidenti, solo che non é il futuro che volevo.
Io
ho sempre avuto le idee chiare. Ho sempre saputo che avrei voluto
scrivere, per vivere. Ho sempre saputo di voler studiare giornalismo.
E ho anche sempre saputo che la mia indipendenza l'avrei vissuta in
uno tra due posti: in Spagna, soprattutto. O, se proprio fosse andata
male, in Emilia Romagna. Aut aut.
Invece
sono ancora a Monfalcone, l'unico posto dove non mi sarei mai
immaginata di restare. Persa tra tirocini che non mi daranno mai da
vivere. Rimborsi spesa inconsistenti, e curricula spediti senza
risposta alcuna. Sono ancora qui, sempre piú apatica e con sempre
meno voglia di lottare. Qui, a passare in rassegna nella testa tutte
le persone che vorrei avere accanto per accorgermi che tutte, tutte
loro, son lontane dei kilometri.
Forse
dovrei davvero passare al piano C. All'assurda ancora di salvezza di
pubblicare un romanzo e sperare che vada bene. Perché davanti a
troppi no; davanti a titoli di studio e lodi che non servono; ho la
sensazione che sia scrivere la sola e unica cosa che so fare davvero.
Mi manca la storia, peró. Mi manca anche il coraggio di raccontare
di me.
Oggi
é un giorno un po' cosí. Un giorno in cui “fuggire dalla Spagna”,
piú che un consiglio, é uno strappo al cuore.
Ilaria, no!! Non ti buttare giù e insegui i tuoi sogni.
RispondiEliminaLa Spagna è in crisi, è vero, ma perchè il resto del mondo occidentale?? Sólo quedarán los valientes!
Non ti conosco, ma si vede che sei in gamba, quindi passa al piano C, D, E, ma buttati!
E se passi per Madrid, fa un fischio! :-)
Grazie mille Carola!! Tranquilla, è stato solo un attimo di sconforto...non ho davvero intenzione di rinunciare! ;) Anche se, nel frattempo, ho trovato la trama per il libro! ahahaha
RispondiEliminaPS: a Madrid ci tornerò a inizio Dicembre!! ;)
ecco vedi..commento questo post,dopo aver letto i posteriori...e il libro,quasi c'è...quindi,come già ha scritto Carola...perchè smettere di sognare la spagna?saranno pure in crisi più di noi e di altri...ma li conosciamo...è l'approccio alla vita che in loro è molto più ingenioso e giocoso...dove altri si arrendono...loro agiscono..e si reinventano...quindi..io gli dò speranze...molte più che a noi....
RispondiEliminabesitos kit(ps.ho letto tutti i tuoi post...ed anche se non ho commentato...sempre super!SMACK)
Grazie Kit!! In effetti, l'approccio alla vita degli spagnoli li salverá senz'altro! Non resta che aspettare...
RispondiElimina(Ila non loggata)
Ah, no, come non detto..sí che ero loggata. Vabbé, troppo sole. :P
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