Io, ai Social Network,
farei prima a farci l'abbonamento. Tuttavia, credo che Ask.fm abbia
davvero una grande potenzialità. Insomma, in fondo viene a
sostituire quei lunghissimi test da duemila domande l'uno che nella
mia immediata post-adolescenza mi divertivo spesso a compilare. Con
la differenza che a fartele, quelle domande, sono altre persone.
Gente in carne ed ossa, più o meno pettegola, che esprime reali
curiosità. Il che lo rende giorno dopo giorno sempre nuovo, e un po'
più ricco di stimoli.
Forse, però, dovrei
cominciare dall'inizio. E cioè dallo spiegarvi in che cosa consista,
'sto benedetto Ask. Non che del resto ci sia molto altro da
aggiungere. Voglio dire, ti crei un profilo. Ne condividi il link. E
chiunque lo voglia, in un paio di click, può farti una domanda in
modo anonimo. A tua discrezione se rispondere e quando. Ma, se lo
farai, sappi che la risposta (con relativo quesito) apparirà in
pubblico a chiunque, iscritto o meno al social, decidesse di farsi un
po' di affari tuoi. Insomma: è una sorta di continua intervista a
mille voci rivolta a persone non famose. Interessante per il
marketing. Interessante per gli studi sociologici. Ma soprattutto,
interessante per me. Ché, lo ripeto: adoro rispondere a domande nei
miei (seppur rari) momenti di noia.
Il problema è che, fino
ad ora, Ask – per la sua stessa struttura basata sull'anonimato –
sembra essere territorio principe della curiosità morbosa e del
gossip sfrenato. Basti pensare a come io l'ho scoperto: colpa della
sua diffusione in un ambiente groupie esasperato da eccessive
gelosie. L'odio, l'invidia, la necessità assurda di criticarsi gli
uni con gli altri ha trovato lì il giusto sfogo. La cornice perfetta
a insulti, contrattacchi, insinuazioni. Per contro, sembra anche
essere dominio incontrastato di esibizionisti e gente un po' tamarra,
almeno a giudicare dalle attività più popolari.
Ma nonostante
questo...oh, a me piace.
Mi piace perché, come
sempre, un mezzo è solo un mezzo. Poi sta a te decidere che uso
farne.
E lì a me chiedono del
libro. Dei viaggi. Dei miei progetti personali e professionali.
Su ask mi aiutano a
raccontare cose che magari a volte ho dato per scontate. O che, se
non altro, non pensavo potessero interessare. Questo sì: devo ancora
lavorare sulla sintesi.
Mentre ci provo, se lo
volete, potete chiedermi qualcosa anche voi. Basta andare a questo link.
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