Oltre a confermare la regola universale per cui "se sei felice tu lo sai batti le mani, se sei felice tu lo sai batti i piedi" (coniata, com'é logico, da sapienti filosofi tibetani) studiare flamenco regala autentiche lezioni di vita. Se non ci credete, eccone qualcuna da applicare anche fuori da palchi e tablaos:
- Testa alta, sempre.
- Non far casino mentre gli altri parlano (o cantano).
- Guarda dritto negli occhi.
- C'è un momento per tutto. Per i marcaggi, il silencio. Per l'accelerazione, la subida. Per le sbornie, il Venerdì sera.
- Sottolinea i concetti importanti. Il che può valere per un corte nel bel mezzo di una letra, ma anche per qualsiasi esercizio di retorica. Certo, magari in quel caso non serve battere i piedi.
- In caso di dubbi sul look: il rossetto, rosso. La gonna, lunga. Gli orecchini, vistosi.
- Se ti perdi, batti le mani (questa, per la verità, devo ancora provarla in un sentiero di campagna. Però magari funziona.)
- La velocità è inversamente proporzionale all'intensità.
- Non devi per forza sorridere sempre.
- Meglio l'imperfezione con un'anima, che la perfezione senz'anima.
- Un piccolo dettaglio cambia tutto. Leggi smorfie, scuotimenti di capo, movimenti della testa, ancheggiamenti, un minuscolo accenno con le dita. Una breve esitazione prima di rispondere "anch'io".
- Metti actitud anche nelle cose più semplici. Sembreranno mille volte piú ammirevoli.
- Il lerè lerè può essere messo dopo ogni frase.
- Un fiore in testa rende tutto migliore.
Nessun commento:
Posta un commento