sabato 6 settembre 2014

Settimane impegnative.

Il ritorno al lavoro, col suo corredo aggiuntivo di sveglie inopportune e mail a cui rispondere, sarebbe già abbastanza impegnativo di per sè. Ci si aggiungano, nell'ordine: 

- Esibizione di flamenco con sbrigative prove preparatorie, scrocco coordinato di passaggi, panico da "OddioSiamoSoloInTreELeAltreDueSonoMaestre"e devastante spargimento di bottigliette d'acqua ad opera di borse troppo ingombranti. Una ballerina di tango, con fare cospiratorio, mi giurerà solennemente di non dirlo a nessuno. 



 - Uscita di un disco fortemente atteso (se non lo ritenete impegnativo non avete tenuto conto del dispendio di energie causato dalla Somma Esaltazione, dei preparativi per un tour, e dei 48 messaggi giornalieri su Facebook). 

- Idea per un nuovo libro e/o racconto e/o qualcosa che, dopo un intero mese di vacanza, si palesa giusto giusto la sera della Domenica precedente il rientro in ufficio. Stesura febbrile delle prime tre pagine. Frustrazione da mancato seguito. Mal di testa da sovraesposizione allo schermo di word. 

Insomma, capirete che da questa settimana ci esca alquanto affaticata. Contenta, certo. Chè in fondo l'aggrovigliarsi di eventi rende sempre la vita molto meno noiosa. Ma affaticata. Concedetemelo. Così cado in un coma solo parzialmente reversibile da cui riemergo non prima di mezzogiorno. Passo tutto quel che resta della mattinata sotto una di quelle docce che rimbalzano progetti. Mi scollo i capelli dalla brodaglia di gel che ho testa. E finalmente, di tutto questo, posso annunciarvi lo scoppiettante finale: ché stasera, in barba alle nuvole e agli anni passati, torno a presentare la mia #Odissea. L'appuntamento è alle ore 18.00 presso la Sala DelBianco di Staranzano (Go). Vi consiglio di approfittarne: domani è previsto che rientri in quel coma. 

Nessun commento:

Posta un commento