Málaga si vanta di essere la città spagnola del caffè e, sotto certi aspetti, è pure vero. Lo è, ad esempio, nella quantità di opzioni disponibili. Se la paragoni con il resto del Paese, forse addirittura nella qualità. Però parlate con qualunque italiano, e vi dirà che non è abbastanza.
Ok, siamo esigenti. Snob, persino. Ma in fondo è difficile abbassare gli standard quando cresci a shottini di Espresso trangugiati in tutta fretta al bancone del bar. Carburante nero, intenso. Fondo un po' più scuro sulla tazza per spezzare le giornate di calore ed energia. Quindi ti ci abitui, all'assenza di moke da uno nei negozi; alla democrazia di proporzioni del mitad, allo strano conforto di quella miscela che ti riporta indietro, alla tua adolescenza, alle mattine che il latte rimaneva un po' più a lungo nel pentolino e tu pur di non perdere l'autobus accettavi di trangugiare lava. Non è la stessa cosa, però. Non potrà esserlo mai.
So di italiani, qui, che ai ristoranti dei connazionali ci vanno solo in virtù del logo Illy; Ed è per loro, soprattutto, che scrivo questo post. Ragazzi, ascoltate me: il caffè migliore di Málaga lo fanno VERAMENTE da Bertani.
Bertani Café - Calle San Juan, nº 40. 29005 |
Ne avevo parlato, en passant, citandolo tra i luoghi da scoprire nel capoluogo della Costa del Sol. Ammetto però di averlo fatto più in virtù dei consigli altrui che dell'esperienza personale. Ora invece ci sono stata, e credo senza esagerare che la mia vita sia cambiata un po'.
Era San Valentino, un giorno che - per la prima volta - avevo scelto di festeggiare. Perchè "Che importa se sono single?". In fondo non esiste un solo tipo d'amore. C'è anche l'amore che ho deciso di concedere a me stessa nel momento in cui ho finalmente preso quell'aereo. C'è l'amore per il mare che scintilla all'orizzonte sotto un sole che sa già di primavera. C'è l'amore che mi imbambola e mi inumidisce gli occhi ogni volta che li alzo sulle tante bellezze della città in cui vivo.
Poncho, borsa in spalla, e sono uscita. A passeggiare sul lungomare. A perdermi in inizi di tramonto nei giardini di Pedro Luís Alonso. A concedermi tutto il tempo necessario per leggere i messaggi lasciati sui cuori di carta che per l'occasione erano stati appesi attorno ai lavori in corso dell'Alameda Principal. Mi sono regalata dei libri, quel giorno. Ed é stato uno di quelli in cui più sono stata felice.
Perchè le solitudini non sono che storie in bilico. C'era la mia, quella di una tizia che passeggia ritagliandosi uno spazio tra i frenetici ricordi del passato e i progetti per i giorni a venire. C'era quella di una signora coi capelli corti, a occhio inglese o tedesca, che seduta su una panchina del parco scriveva qualcosa su un diario di viaggio vecchio stile. O quella provvisoria di un ragazzino talmente minuto che quasi scompariva dietro all'enorme mazzo di dodici rosse rosse che stringeva tra le mani. Un signore grasso con i baffi gli si era fermato accanto. Una pacca sulle spalle. Un sorriso soddisfatto. Qualche consiglio da esperto su mani sudate e battiti del cuore.
In mezzo a tutto questo, mi sono ritrovata da Bertani Café. Un posto piccolissimo ma accogliente. Rosa e piastrelle. Lavagne appese al muro.
"Ciao", ho detto alla ragazza al bancone. "Sono qui perchè mi hanno detto che fate i migliori caffè di Málaga e ne voglio provare uno. Fai tu, consigliami tu"
"Ciao", ho detto alla ragazza al bancone. "Sono qui perchè mi hanno detto che fate i migliori caffè di Málaga e ne voglio provare uno. Fai tu, consigliami tu"
É lì che ha avuto inizio una di quelle conversazioni belle, che a Málaga puoi fortunatamente ancora avere nella maggior parte dei locali. La ragazza, un'argentina di nome Laura, mi spiegato che non è stato facile mettere in piedi l'attività.
"Qui in Spagna la cultura del caffè non ce l'hanno", ma lei, nonostante tutto, ha creduto in quello che aveva da offrire. C'è voluto del tempo, ma i suoi sforzi sono stati ripagati. Grazie al passaparola - e ai turisti del nord, e alle compagnie di tour gastronomici che ci portano in massa i gruppi di italiani - Bertani è adesso un punto di riferimento riconosciuto ed apprezzato da tutti quelli che sono stufi del solo annacquato, delle miscele low cost del Mercadona o del café con leche preso al pomeriggio tanto perchè hai del tempo da buttare.
Laura è una specie di somellier del settore, premiata e riconosciuta a livello mondiale.
Mi ha chiesto di dove sono. "Perchè le note aromatiche dei caffè che si servono al nord o al sud d'Italia sono leggermente diverse". E, dopo aver capito le mie abitudini, è passata alle domande sui miei gusti. Espresso, all'italiana. Forte ma mai troppo amaro.
Allora mi ha suggerito una miscela dell'Ecuador. "Provala prima senza zucchero", mi ha detto, "poi con". Ho obbedito, dando il primo sorso con la solennità di un rito religioso. Prima rivelazione: pur non avendoci messo lo zucchero, non era amaro. Seconda rivelazione: era veramente (ma veramente!) squisito.
Laura mi ha fatto notare come l'acidità del caffè si facesse sentire in modo più acuto sul fondo del palato, alle pareti esterne delle guance, mentre la parte corposa rimaneva sulla lingua. Mi ha insegnato a riconoscerne le note aromatiche; Poi mi ha spiegato che un buon caffè, tostato come si deve, non potrà mai essere amaro. Se lo è, vuol dire che è non tostato bene.
Mi ha chiesto di dove sono. "Perchè le note aromatiche dei caffè che si servono al nord o al sud d'Italia sono leggermente diverse". E, dopo aver capito le mie abitudini, è passata alle domande sui miei gusti. Espresso, all'italiana. Forte ma mai troppo amaro.
Allora mi ha suggerito una miscela dell'Ecuador. "Provala prima senza zucchero", mi ha detto, "poi con". Ho obbedito, dando il primo sorso con la solennità di un rito religioso. Prima rivelazione: pur non avendoci messo lo zucchero, non era amaro. Seconda rivelazione: era veramente (ma veramente!) squisito.
Laura mi ha fatto notare come l'acidità del caffè si facesse sentire in modo più acuto sul fondo del palato, alle pareti esterne delle guance, mentre la parte corposa rimaneva sulla lingua. Mi ha insegnato a riconoscerne le note aromatiche; Poi mi ha spiegato che un buon caffè, tostato come si deve, non potrà mai essere amaro. Se lo è, vuol dire che è non tostato bene.
"Ora metti lo zucchero", mi ha detto. E, in effetti, risultava adesso così dolce da coprire gli altri sapori. "Per questo diciamo che si dovrebbe prenderlo senza".
I caffè che servono da Bertani sono tutti composti da grani che provengono da nove diversi Paesi latinoamericani e africani, e hanno una caratteristica in comune: i certificati che attestano le migliori condizioni di coltivazione della pianta, lavorative per chi si occupa di raccoglierne il frutto ed ecologiche in termini di rispetto dell'ambiente. Oltre a provarli in tazza potrete anche acquistare le miscele da preparare a casa oppure (se scegliete le varianti all'americana) portarli con voi nel classico bicchierone da take-away.
I caffè che servono da Bertani sono tutti composti da grani che provengono da nove diversi Paesi latinoamericani e africani, e hanno una caratteristica in comune: i certificati che attestano le migliori condizioni di coltivazione della pianta, lavorative per chi si occupa di raccoglierne il frutto ed ecologiche in termini di rispetto dell'ambiente. Oltre a provarli in tazza potrete anche acquistare le miscele da preparare a casa oppure (se scegliete le varianti all'americana) portarli con voi nel classico bicchierone da take-away.
Alla vostra prima visita vi verrà data una tesserina su cui verrà apposto un timbro. Per ogni acquisto che farete, avrete diritto ad un nuovo timbro e, una volta raggiunti i dieci, vi sarete conquistati un caffè gratis. Se non vi sembrasse ancora abbastanza, seguendoli su Facebook verrete informati sulle degustazioni che organizzano a cadenza periodica.
Certo, l'espresso è leggermente più caro che altrove (1,30) ma quello per cui pagherete, in fondo, non è il contenuto di una tazza, ma un vero e proprio viaggio nei sapori che ha origine nella vostra stessa unicità. Valore aggiunto, più raro di un unicorno viola: hanno addirittura il ristretto. Giuro.
whowwwwww....da provare assolutamente nel mio prossimo viaggio malagueno....e io lo zucchero non lo metto mai!:-)visto?kitcoffy
RispondiEliminaIntenditrice :D
EliminaGrazie per il consiglio! Vivo a Nerja e la prossima volta che vengo a Malaga devo provare questo Caffè....figurati che a casa mi sono comprata la Gaggia per rimediare alla frustrazione da espresso che ho sviluppato in Andalusia :-)
RispondiEliminaFelice di essere stata utile! Poi fammi sapere che ne pensi allora :)
Eliminaa me non piace il caffè. ma per tutti gli anni che ho vissuto a malaga, tutti i malagueni mi chiedevano "como puede ser que un italiano no se tomè un cafè como Dios manda!?!?!". Prendo solo un cappuccino, e devo dire che ad ogni mio tentativo di colazione "all'italiana" in Spagna ho cambiato diverse versioni. Ho iniziato col chiedere un cappuccino e me lo facevano come un cafè con leche. Ho chiesto quindi un cafè con leche e mi veniva servita una brodaglia a 3000 gradi. Ho poi chiesto un cafè con leche templada ma il latte era sempre caldissimo. Ad un certo punto mi son buttato col chiedere un vaso de leche fria e basta. Tutto sommato, non sentire quell'odore di caffè bruciato mi ha proprio risollevato le giornate. Direi che la cultura del caffè a Malaga è molto limitata. Questo è forse uno dei pochi difetti della mia Malaga che a me, in fondo in fondo, importa un bledo.
RispondiEliminaLuca_parma
Beh, sí, come difetto direi che é piú che accettabile! Poi in fondo basta comprarsi una miscela buona d'importazione e farsi il caffé a casa.
EliminaAh, dimenticavo! direi che nella lista dei caffè che si fanno a Malaga manca il "crema" che, se non sbaglio, dovrebbe corrispondere al nostro ristretto. o così mi è stato detto.
RispondiEliminaSai che il crema non l'ho mai sentito?! Indagherò!
Elimina