giovedì 23 maggio 2013

Cero.

Ci sono tante cose che non mi piacciono, nel ritorno di Dani Martín. Non guardatemi cosí: da qualche parte lo dovevo pur scrivere! E chi se ne frega, per una volta, se non si addice al ruolo che mi sono ritagliata. Non é mai tutto perfetto, neanche se ammiri qualcuno al punto di gestirne un fanclub. 

Non mi piace il suo nuovo look, tanto per dirne una. Quel taglio di capelli un po' alla Elvis mi sembra non c'entri con carattere ed etá. 



Non mi piace non saper rispondere a chi mi chiede informazioni sul lancio in Italia. Non mi piace che non mi segua su Instagram. Non mi piace che la Sony si impossessi del suo account di Twitter senza firmarsi con la parola “staff”.  Perché dai, ometterla é un po' tentare l'inganno. E Dani non li usa, i punti esclamativi al contrario. Non accorcia i link con bit.ly. Dani, soprattutto, non twitta dalle piattaforme per pianificare l'invio dei messaggi. Lo sappiamo tutti! 

Non mi piace il fatto che, di questo progetto, io non sia ancora riuscita a percepire l'anima. 

Intendiamoci: io, in fondo, li capisco. Un album internazionale – il primo!- prevede grossi investimenti di denaro. Tutto deve funzionare al meglio. Non ci si possono permettere rischi. Per cui é piú che giustificato che la casa discografica imponga maggior controllo, sempre che lo stia facendo davvero e non sia soltanto un'impressione mia. Io non incolpo loro, e men che meno incolpo Dani. Figuriamoci! Dico solo che mi mancano, i suoi messaggi ansiosi prima di un evento. Le barzellette idiote. La profusione di affetto. Mi manca l'interazione con i fans, a volte cosí intensa ed entusiasta da intasarmi letteralmente la Timeline. E le “rondas de preguntas”, i baci, le foto, i video... quelli veri, peró, fatti con la chitarra da casa sua, appena sveglio, o magari filmati per provare una nuova videocamera direttamente dal manubrio della bici. Mi manca leggere la persona, dietro a tutto quel marketing. Per quanto il marketing sia studiato in modo pressoché perfetto. Per quanto Nahuel non si smentisca nella realizzazione impeccabile dei clip. Per quanto. E' che dice, Dani, in uno di quei trailer, che quel disco é “nostro”. E, per la prima volta in otto anni, io non lo sento mio manco per niente. Non mi piace, no,  che sia sparito per tutti questi mesi. 

Perché adesso io non riesco ad entusiasmarmi. Non quanto vorrei, almeno.  Vedo le persone con cui ho condiviso attese ed emozioni. Le leggo felici, pronte a condividere ogni notizia, ogni copertina. Pronte ad inondare di complimenti colui che ci ha fatti conoscere. Le vedo scalpitare all'idea di un tour, e tutto ció che riesco a pensare é “che cazzo, calmatevi, é soltanto un disco”. Soltanto un disco, capite? La stessa cosa che, fino a Dicembre dell'anno scorso, tutti dicevano a me. E io ribadivo che non avrebbero mai potuto comprendere, mentre il cuore mi batteva forte all'uscita della sala Joy. Coriandoli tra i capelli, profumo di Angel Man. Lui che mi abbracciava. Una carezza sulla mia guancia. E per me era tutto lí, il senso della mia passione. Cos'é successo? Cosa accidenti mi é successo? 

Quel che é peggio é che non lo so. Che, giuro, non ne ho proprio idea. Lui mi ha chiamata “amica” poco piú di una settimana fa. E, invece di bearmene, sto qui a pensare che non credo che avrei poi cosí tanta voglia di tornare a fare file di due giorni solo per vedermi dedicare una canzone. 

Di tanto in tanto apro la copertina del suo libro. Leggo “Ilaria, gracias por toda tu ilusión”, e mi viene da piangere. Quell'ilusión mi definiva, e per qualche motivo non la sento piú cosí forte come prima. Non mi piace palpare l'emozione degli altri, fingere di esserne parte, e sentirmi lontana anni luce da quella che ero ieri. Magari sará il tempo. Una fase. Non so. So che ho bisogno di un concerto di un tizio di Arezzo, perché tra i miei interessi recenti é l'unico che non c'entra proprio niente con tutto ció. E sono anche patetica, é vero.



Non mi piace l'idea che per la piú bassa e bieca delle invidie io abbia finito per allontanarmi da un'amica. Una con cui ho condiviso momenti bellissimi. Una che mi faceva ridere. Una con cui uscivo la sera. Una con cui stavo bene. Una che mi ha aiutata, ascoltata e fatta sentire meno sola.  Pensarci mi fa sentire una persona di merda. E non mi dite anche voi che “mi rende piú umana”. Perché voglio ancora credere che non sia l'invidia a connotare l'umanitá. Sapete? Se sto pensando di tornare a Málaga é anche un po' nella speranza di rivederla. Di trovarci in quella tetería in cui andavamo sempre, guardarla negli occhi, e chiederle scusa. Scusa, anche se lei non sa niente delle mie paranoie. Anche se forse pensa che ad averci distanziate siano stati soltanto i kilometri e le compagnie. 

Non mi piace l'idea che una passione possa provocarmi questa dannata malinconia. 

Ma poi premo play. Le prime note di Cero mi accarezzano le orecchie, in una intro al piano. La melodia cresce progressiva, nel climax di aspettative che non m'ero accorta di avere. E  la sua voce, quella voce... 



Di colpo, mi accorgo che i brividi mi stanno ancora attraversando la schiena. Dieci secondi. Solo dieci, dannatissimi, secondi. Eppure ho giá capito che mi piacerá. Che ne varrá la pena. Che riprenderó ad andare ai suoi concerti, a respirare Angel, a sentirmi felice per una sua carezza o magari perché mi chiama amica. Amica. 

In fondo é questo che conta, no? La musica, nient'altro. E se riesce ad emozionarmi in solo dieci secondi, beh...allora chi se ne frega di quel ciuffo alla Elvis! Chi se ne frega del marketing! Se é sparito, se non mi segue su instagram, se non mi sento entusiasta quanto gli altri...dico sul serio, chi se ne frega! 

Ché il titolo di quella canzone, forse, lo posso prendere ad invito personale. Ricominciamo da zero. Con un po' piú distacco, un po' meno invidie, con una riconciliazione, magari. Ricominciamo da zero. Senza angosciarci troppo, sempre che io ne sia capace. Se davvero con questo disco Dani Martín arriverá in Italia, allora sará il disco della mia vita. E, dal disco della mia vita, non puó che uscire qualcosa di buono.

Ma adesso scusate: devo andare ad aggiornare un fanclub.


4 commenti:

  1. più cresci, più aumenta il disincanto. è quello, non l'invidia, che ci rende umani.

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  2. Leggo questo commento solo ora...può essere. In ogni caso mi piace molto di più la tua definizione di umanità che quella legata all'invidia.

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  3. Ho appena letto questo post e dire che ho le lacrime agli occhi non definisce esattamente il STATO D'ANIMO!Ho 19 anni e per la metà di questi ho vissuto della loro musica e soprattutto della sua voce, come dici tu quando apre bocca e quelle parole risuonano nella stanza io come te dimentico tutto, dimentico che niente è come prima ma c'è solo una cosa che mi fa credere in lui e nel fatto che sia ancora il vecchio Dani Martìn, LA SUA VOCE CHE E' MAGIA ALLO STATO PURO! Si ricomincia da zero, e che questo zero lo porti al successo che merita!

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  4. Leggo solo ora il tuo commento e posso solo dirti che l'idea di averti trasmesso emozioni cosí forti con quello che ho scritto é il miglior complimento che qualcuno mi potesse fare! Grazie!! Sí, speriamo che abbia il successo che merita...e magari anche che arrivi davvero qui! ;)

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