Qualcuno è venuto ad abitare nell'appartamento accanto al mio.
In tutte queste settimane in cui è rimasto sfitto, sul pianerottolo si sono susseguiti più o meno tutti i tipi di esemplari umani. Ci sono state le studentesse universitarie, i professionisti single, qualche coppia più o meno giovane. Le lenzuola orribili che ho visto stese l'altro giorno nel patio potrebbero, perciò, appartenere a chiunque di loro. Ma io, naturalmente, ho una teoria.
Sulla base dei pochi rumori che mi arrivano dalla parete confinante (oltre che delle suddette lenzuola) ho deciso che il nuovo inquilino è quel signore con la barba bianca che l'altro giorno, all'ingresso, parlava con il padrone di casa. Gli ho persino inventato una vita: professore universitario di qualche materia umanistica tra la storia, le scienze politiche e la filosofia. Vedovo, divorziato o comunque nostalgico del Solo Grande Amore Perduto. Allergico alla tecnologia e ad ogni sorta di progresso moderno - tranne il cellulare che ho sentito squillare l'altro giorno, e che deve tenere per lavoro - vive circondato dai libri, nutrendosi per lo più di tristi scatolette e cibi pronti mono-dose. Anche se nessuno lo direbbe, ha un passato da hippie e svariati aneddoti di vita vissuta ai concerti rock.
Però, naturalmente, potrei sbagliarmi.
Potrebbe essere Babbo Natale.
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