Parliamoci chiaro: la Semana Santa, in Andalusia, è un delirio. Odore di incenso. Tamburi in lontananza. Non te ne liberi, niente da fare. E poco importa che tu non viva in centro, o che pianifichi esodi mirati con buona pace delle deviazioni dei trasporti: Lei ti raggiungerà, ovunque tu sia, smezzando la routine della tua vita con la frenetica agitazione degli eventi che non puoi ignorare.
I preparativi iniziano almeno quindici giorni prima. Quando meno te l'aspetti, drappi rosso bordeaux bordati d'oro fanno la loro comparsa dalle finestre di Calle Larios. Sedie e transenne smaltate trasformano Plaza de La Constitución in un misto tra un palazzetto dello sport ed una strana gabbia incorniciata da palme. Ed é allora che dici "ci siamo". Oddio, ci siamo. "Perchè?" ci siamo. Ché in un Martedì notte silenzioso i camion sull'Alameda costringono a spostare la fermata del bus. Ma tu hai bevuto Vermut, e la cartina appesa alla fermata ti sembra scritta in un alfabeto incomprensibile. Così cammini barcollando, un po' imprecando, tra il zig zag di ostacoli d'acciaio e i fiorai con le serrande abbassate, alla ricerca di un po' di conforto negli avvisi col bollino rosso sulla app dell'EMT.
Da lì in poi è tutto un crescendo. Le torrijas nei supermercati. I livestreaming sui social. I "resti o te ne vai?" seguiti sempre e comunque da un paio di "ánimo". Da lì in poi dovrai rassegnarti alle bande di percussioni sotto casa mentre cerchi di tradurre un articolo in inglese. All'inquietudine delle bimbe agghindate con peinetas e veli in pizzo neri. Ti abituerai, tuo malgrado, alle gente che urla "Guapoooo" al Cristo come se fosse un idolo da concerto pop. E imprecherai però - sì, ancora - quando uscendo dal Mercadona l'ennesima Madonna ti bloccherà su un marciapiedi con cinque litri d'acqua a pesarti tra le mani.
Che ti viene da dire "mancano ancora tre giorni". E invece sbagli, perchè tra le particolarità della Semana Santa di Málaga - la più importante dopo quella di Siviglia - c'è proprio quella di iniziare una settimana prima. L'antipasto sono i traslados, ovvero piccole processioni in cui le statue vengono trasportate dalle Chiese alle case delle confraternite, da cui si prepareranno a partire per le loro ben più sontuose "sfilate" pasquali.
Tanto per darvi un'idea, stiamo parlando di quarantadue (QUARANTADUE!!!) processioni ufficiali tenute da altrettante confraternite tra la Domenica delle Palme e il Venerdì Santo, per un totale di oltre 78 troni portati a braccio per le vie della città. Stiamo parlando di notti in cui non dormi, dato che molte si concludono alle due di notte e certe addirittura alle 5 del mattino. Ma, nonostante gli ovvi disagi per chi ci vive, stiamo parlando anche di una tradizione secolare dall'indubbio fascino. E ritengo che almeno una volta nella vita, fosse anche parzialmente, la si debba vedere.
Perciò, mentre io mi preparo a prendere un aereo, ecco tutto quello che dovete sapere se siete abbastanza folli o curiosi da venire ad assistere ad una delle manifestazioni di maggior richiamo turistico nel capoluogo della Costa del Sol.
LA STORIA
La Semana Santa di Málaga ha origini antichissime. La sua storia ha, infatti, inizio nel 1487, quando i Re Cattolici fecero il loro ingresso trionfale in città annettendola al Regno di Castiglia. Come modo per proclamare la vittoria del cattolicesimo, i Reali si diedero subito un gran da fare per fondare Chiese e conventi in quantità, dotandoli di immagini sacre. Dal momento che all'epoca non esistevano associazioni o cooperative che si incaricassero di proteggerle vennero fondate confraternite (confradías) ed hermandades incaricate di prendersene cura. Durante la settimana precedente la Domenica di Pasqua, ciascuna confradía ed hermandad organizzava processioni per far ammirare le immagini ai cittadini, dando origine alla tradizione che ancora oggi perdura. Se siete interessati, potete trovare maggiori dettagli a questo link.
I TRONI
Oltre ai traslados, l'altra caratteristica che rende unica la Semana Santa di Málaga è la dimensione dei troni portati in processione, che sono sensibilmente più grandi di quelli di ogni altro evento pasquale in Andalusia. Il motivo sono gli scontri tra la Chiesa e le confraternite, che le hanno portate in passato a dover montare i troni per strada. Non dovendo più uscire dalle chiese, questi si trovavano a non avere più alcun limite di dimensioni, lasciando ai cofrades ampio spazio per lo sfarzo e la creatività. É per questo che vennero costruite anche le cosiddette "casas de las hermandades": edifici in cui i troni vengono parcheggiati per il resto dell'anno e che possono essere visitate come veri e propri musei.
LA TRIBUNA DE LOS POBRES
Letteralmente "tribuna dei poveri" si conosce con questo nome la scalinata che collega calle Carretería al Puente de la Aurora. Formando un anfiteatro naturale, questi sedici gradini diventano durante la Semana Santa l'unica tribuna in cui è possibile assistere alle processioni senza pagare (come invece bisogna fare per avere un posto a sedere nelle tribune artificiali). La postazione è ambitissima anche perchè le confraternite sono solite organizzare qualcosa di speciale ed insolito quando ci passano davanti. Naturalmente i posti sono pochi e fanno gola a molti, perciò se ne volete uno dovrete andare ad accamparvici molto, ma molto presto...
LE PROCESSIONI DA NON PERDERE
Tra le innumerevoli processioni, tutte diverse, che hanno luogo a Málaga durante la Semana Santa, le più imperdibili sono le seguenti.
El Cautivo - Lunedì Santo [19.45-04.30]
Preparatevi al casino più totale. Questa è la processione in assoluto più famosa e attesa in città, e riesce a congregare ogni anno oltre un milione di persone provenienti da tutta la Provincia e da tutto il Paese. La statua del Cristo, realizzata da José Gabriel Martín Simón, si caratterizza per la tunica bianca che realizza un leggero movimento quando viene portata in processione creando la sensazione che stia realmente camminando.
Virgen de las penas - Martedì Santo [17.25-01.00]
La caratteristica principale di questa statua è il mantello di fiori veri che la adorna: parliamo di 15.000-20.000 garofani ogni anno vengono messi a disposizione dai giardinieri del comune. La tradizione è nata nel 1944 quando, per mancanza di fondi, la statua non poté essere dotata del manto di velluto che aveva sfoggiato l'anno precedente. Il giardiniere del comune pensò quindi di rimediare in questo modo proponendo una soluzione che doveva essere temporanea ma che è invece piaciuta a tal punto ai malagueñi da diventare consuetudine.
Servitas - Venerdì Santo [22.25-03.00]
Preparatevi ad un vero e proprio viaggio nel tempo che vi farà venire la pelle d'oca. La statua della Madonna, con una piccola aureola illuminata, esce dall'Iglesia di San Felipe Neri preceduta da individui con il volto coperto che reggono enormi ceri. Le luci della città si spengono, poi, al suo passaggio mentre viene portata in processione, nel silenzio che contraddistingue l'intera giornata del Venerdì.
Potete consultare il programma completo della Semana Santa malagueña a questo link. Buon divertimento, buone preghiere o buon delirio a tutti, a seconda di come la vogliate affrontare.
Oltre ai traslados, l'altra caratteristica che rende unica la Semana Santa di Málaga è la dimensione dei troni portati in processione, che sono sensibilmente più grandi di quelli di ogni altro evento pasquale in Andalusia. Il motivo sono gli scontri tra la Chiesa e le confraternite, che le hanno portate in passato a dover montare i troni per strada. Non dovendo più uscire dalle chiese, questi si trovavano a non avere più alcun limite di dimensioni, lasciando ai cofrades ampio spazio per lo sfarzo e la creatività. É per questo che vennero costruite anche le cosiddette "casas de las hermandades": edifici in cui i troni vengono parcheggiati per il resto dell'anno e che possono essere visitate come veri e propri musei.
LA TRIBUNA DE LOS POBRES
La "Tribuna de los Pobres" |
Letteralmente "tribuna dei poveri" si conosce con questo nome la scalinata che collega calle Carretería al Puente de la Aurora. Formando un anfiteatro naturale, questi sedici gradini diventano durante la Semana Santa l'unica tribuna in cui è possibile assistere alle processioni senza pagare (come invece bisogna fare per avere un posto a sedere nelle tribune artificiali). La postazione è ambitissima anche perchè le confraternite sono solite organizzare qualcosa di speciale ed insolito quando ci passano davanti. Naturalmente i posti sono pochi e fanno gola a molti, perciò se ne volete uno dovrete andare ad accamparvici molto, ma molto presto...
LE PROCESSIONI DA NON PERDERE
Tra le innumerevoli processioni, tutte diverse, che hanno luogo a Málaga durante la Semana Santa, le più imperdibili sono le seguenti.
El Cautivo - Lunedì Santo [19.45-04.30]
Foto: Alerta Digital |
Preparatevi al casino più totale. Questa è la processione in assoluto più famosa e attesa in città, e riesce a congregare ogni anno oltre un milione di persone provenienti da tutta la Provincia e da tutto il Paese. La statua del Cristo, realizzata da José Gabriel Martín Simón, si caratterizza per la tunica bianca che realizza un leggero movimento quando viene portata in processione creando la sensazione che stia realmente camminando.
La processione più flamenca e allegra di tutte, in cui la statua del Cristo viene portata per le strade di Malaga tra i canti e i balli della popolazione gitana.
Virgen de las penas - Martedì Santo [17.25-01.00]
Foto: El Mundo |
La caratteristica principale di questa statua è il mantello di fiori veri che la adorna: parliamo di 15.000-20.000 garofani ogni anno vengono messi a disposizione dai giardinieri del comune. La tradizione è nata nel 1944 quando, per mancanza di fondi, la statua non poté essere dotata del manto di velluto che aveva sfoggiato l'anno precedente. Il giardiniere del comune pensò quindi di rimediare in questo modo proponendo una soluzione che doveva essere temporanea ma che è invece piaciuta a tal punto ai malagueñi da diventare consuetudine.
Servitas - Venerdì Santo [22.25-03.00]
Foto: Diario SUR |
Preparatevi ad un vero e proprio viaggio nel tempo che vi farà venire la pelle d'oca. La statua della Madonna, con una piccola aureola illuminata, esce dall'Iglesia di San Felipe Neri preceduta da individui con il volto coperto che reggono enormi ceri. Le luci della città si spengono, poi, al suo passaggio mentre viene portata in processione, nel silenzio che contraddistingue l'intera giornata del Venerdì.
Potete consultare il programma completo della Semana Santa malagueña a questo link. Buon divertimento, buone preghiere o buon delirio a tutti, a seconda di come la vogliate affrontare.
Brava Ila per una spiegazione così esaustiva della Semana Santa. Io, quando vivevo ad AGP, ne ho vista (fortunatamente) solamente una, e mi è bastata. Non sopporto la confusione quindi già solo questo avrebbe dovuto farmi capire che non era per me.....
RispondiEliminaLe urla "guapa! guapa!" al passaggio della madonna e le pipas dovunque...ma anche no.
luca_parma
Ahahahaha concordo, anche per me é un po' troppo delirante. Una va assolutamente vista prima o poi, però se ci vivi rifarla ogni anno diventa veramente...come dire..."complicato". ;)
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