martedì 7 gennaio 2020

Di buoni propositi e come mantenerli


Allora: il fatto che io non abbia ancora pubblicato un post con i propositi per l’anno nuovo non significa che non ne abbia. Lo dico per non creare allarmismi, crisi di panico, isteria generale. 

É solo che in questa prima settimana di decennio sono stata, diciamo… un filino occupata. Sí, insomma, ho avuto il mio bel da fare a piazzare candeline su una torta per poi rendermi conto di non avere neanche un accendino; A fare autogol al calcio balilla in un locale meno nuovo di quanto pensassi (ma sono sempre stata così scarsa? Non rispondete). Ad  evitare caramelle lanciate come razzi alla cabalgata dei Re Magi. Ad imparare la ricetta degli avocado ripieni. A fare prove tecniche di convivenza guardando documentari sui fantasmi mentre sposto varie volte il divano. 



Impegnata in faccende importanti, sù. Serve mica stare qua a specificare.  





I guru della produttività, però, dicono che i propositi vadano condivisi. Pare che, se ne parli con qualcuno, ti crei in automatico dei testimoni. E, con essi, un maggior impegno a mantenerli. A nessuno piace sentirsi dire “AH AH AH avevi detto che l'avresti fatto e non ci sei riuscita cicca cicca", no? Appunto.

Dicono anche che, se vuoi DAVVERO portare a termine i tuoi obiettivi, non dovresti portene più di due o tre al massimo. L’ideale sarebbe fare un brainstorming con tutto quello che vorresti cambiare o migliorare nella tua vita, e dall’elenco risultante estrapolare solo le tre cose che per te hanno più importanza. 

A questo punto dovresti chiederti cosa puoi fare, in concreto, per ottenerle. Per esempio, se tra le tue priorità c’è trovare l’amore (vi chiedo scusa: da un po’ in qua sono troppo romantica) potresti pensare di uscire più spesso, di frequentare nuovi ambienti, persino di scaricarti qualche app di incontri, che so io. 
Se vuoi migliorare la tua salute, chiediti se forse non valga la pena provare a smettere di fumare, mangiare più frutta e fare attività fisica. 

L’obiettivo finale, quindi, sarà il piano d’azione più che il concetto astratto. Vale a dire: “smettere di fumare entro Dicembre 2020” e non “stare meglio”. “Perdere 5 kili entro il 30 Giugno” o “Rientrare nei vecchi Jeans comprati in saldo due anni fa per poterli indossare a Natale dell’anno prossimo” invece di un generico “dimagrire”. 

Sì, perché i guru della produttività dicono anche che i propositi dovrebbero essere S.M.A.R.T. 

Ovvero: 


Specific (specifici) - per l’appunto, chiarite a voi stessi che cosa volete veramente. Scrivere di più o avere un romanzo pronto da inviare alle case editrici entro Settembre?


Measurable (Misurabili) - dovete poter monitorare i vostri progressi. 

Attainable (Realistici) - buttate via quel foglietto con sù scritto “entrare in una nuova dimensione e sconfiggere i Demogorgoni”.

Relevant (rilevanti) - devono avere un impatto concreto sulla vostra vita 

Time based (fissati su una linea temporale) - datevi una data di scadenza o rischierete di non compierli mai. 



Io ci ho provato, a rispettare queste regole. Non dico che mi sia riuscito proprio benissimo, ma in definitiva per quest’anno mi propongo quanto segue: 

1) Leggere almeno 12 libri entro il 31 Dicembre. Uno al mese. Una media non solo accettabile, ma decisamente inferiore al ritmo di lettura abituale che seguivo quando vivevo a Monfalcone. I pro e i contro delle vite interessanti: mi sono bastati 20 giorni a casa dei miei per divorare 3 romanzi. Qui a Málaga, ci ho messo 3 mesi a finirne uno. 



Ve l’ho detto che sono impegnata. 

Ora, però, ho deciso di riprendere le vecchie abitudini. Anche perché più leggo, più mi viene voglia di scrivere. E non è per niente un dato trascurabile.


Per assicurarmi di raggiungere l’obiettivo ho aderito alla sfida di lettura di un sito spagnolo, per cui ogni mese devi leggere un libro che risponda a una caratteristica specifica: un libro che volevi leggere l’anno scorso, un libro scritto da una donna, un libro di un genere che non hai mai letto e così via. In questo modo non resterò mai a corto di stimoli e d'ispirazione. 


Il corriere Amazon mi ha appena recapitato “Io Odio Internet”, che dominava le mie Wishing List del 2019. Domani mi aspetta un viaggio in aereo, e credo proprio che lascerò a casa l’iPod. 

2) Sapermi destreggiare con Photoshop a Dicembre 2020. Dove per “destreggiare” si intende saper utilizzare le funzioni base di grafica e photo-editing necessarie a realizzare loghi e immagini non troppo elaborate per i social network. 

Sono arrivata a definire quest’obiettivo partendo dalla premessa che vorrei uno stipendio più alto e meno precarietà in ambito professionale. Poter chiudere la partita Iva e avere un contratto più o meno fisso mi permetterebbe di stare più tranquilla, aspirare ad un appartamento più grande e concedermi qualche sfizio in più. 

Nel mio settore, purtroppo, gli annunci di lavoro che offrono queste garanzie richiedono tutti o quasi tutti le seguenti competenze: laurea in comunicazione/marketing (celo) , inglese (celo), seconda lingua (celo), esperienza in social media marketing (celo), copywriting (celo), photoshop (manca). 

La cosa positiva di quando non sai fare qualcosa è che puoi sempre impararla, però. Ergo eccomi qui, che tartasso l’anima a tutti i miei conoscenti nel disperato tentativo di trovare una versione ahumma ahumma del programma. O un modo per usare in loop la versione di prova. Qualcosa. Perché checcazPita, Adobe, 24 euro AL MESE?! Ma stiamo scherzando?!? 

Mi sono data un ultimatum: o trovo una soluzione economica entro la fine di questa settimana (il programmatore dell’azienda per cui lavoro avrà un asso nella manica, lo sento) o intanto mi cimento coi 7 giorni di prova. 


3) Lanciare un nuovo progetto personale entro l’1 Agosto 2020. Qui non vi posso dire di che si tratta, altrimenti vi rovinerei l’effetto sorpresa. L’ho detto sia ai miei che al mio ragazzo, però, quindi i testimoni ci sono. Oddio. Ora che ci penso mi hanno risposto entrambi “ah”, senza troppo entusiasmo. Dite che dovrei farmi qualche domanda? 


Naa. Ormai sono partita in quarta e ho una voglia matta di avviare ‘sta cosa a introito zero. 

Forse non sarà poi così rilevante nella mia vita (anzi, non lo sarà per niente), ma ho nelle orecchie la vocina di un’amica che mi dice “non capisco cosa aspetti” in un vocale su whatsapp, e il bisogno di dimostrare a me stessa che qualche idea la posso pure concretizzare. 



Che poi, alla fin fine, il mio problema è che sono disciplinata. Perché, sapete che c'è? Alla faccia dei guru della produttività, secondo me il miglior proposito rimane, in fondo, “non averne nessuno”. 

Quali sono i vostri obiettivi? 



Nessun commento:

Posta un commento