In qualche momento della mia vita da blogger io, questa storia, devo giá averla raccontata. Peró, che vi devo dire? Oggi mi sono svegliata. Ho guardato il calendario. E, dopo il consueto dilemma-da-stelle-cadenti (riassumibile in: “dove vado a vederle?” e “Ammesso che ne veda, a quale desiderio do prioritá?”), me ne sono di colpo ricordata. Per cui magari saró ripetitiva, d'accordo. Ma, a conti fatti, quante possibilitá ci sono che qualcuno di voi mi segua dal - boh!- 2003? E, soprattutto, che si ricordi di tutti i miei post pubblicati a vario nome e titolo su piattaforme molteplici? Appunto.
Quindi, statistiche alla mano, io la storia di Lorenzo e Catalina ve la riporto. Che, voglio dire, magari faccio anche un favore a qualcuno. Sí, insomma: vi sará capitato, di andare in Spagna d'estate. Qualche vecchietta, lamentandosi dell'afa insopportabile, vi avrá probabilmente sbuffato contro un “Cómo pega Lorenzo!” (come picchia Lorenzo). E voi, osservandola con aria ebete, avrete pensato di denunciare 'sto tizio per percosse. O magari vi avranno fatto presente che “si nota subito quando Lorenzo se ne va, senti come si sta meglio!”. E, di nuovo, sarete stati lí a chiedervi chi fosse 'sto maleducato. Perché non l'aveste visto. Perché, soprattutto, giá che c'era non s'é degnato di salutare.
Ora, per fare chiarezza nelle vostre menti confuse, dovrei iniziare col dirvi che Lorenzo é il Sole. Ma a questo punto prendereste gli spagnoli per matti, quindi é il caso di cominciare dal principio. E il principio – quello che sta dietro ad alcune delle espressioni colloquiali piú usate nella penisola iberica – altro non é che una canzone popolare asturiana.
Oddio: a dirla proprio tutta non é chiaro se sia nato prima il brano o la leggenda. Quel che si sa é che narra di una storia d'amore contrastato. Lorenzo, il sole, vive di giorno. Catalina, la Luna, esce solo di notte. Sono mondi opposti, lontani, che si completano senza incontrarsi mai. Peró si amano, tanto. Tanto che lui le chiede di sposarlo. E le loro attese nozze sono lo spettacolo piú bello di cui l'umanitá possa godere. Si ripete ad ogni loro sporadico incontro, a implicita dimostrazione che la lunga attesa – e il lungo struggimento – rende l'evento migliore. L'incontro, manco a dirlo, altro non é che l'eclissi.
La storia, che é diventata uno dei classici spagnoli per l'infanzia, é stata riscritta e rivisitata negli anni da migliaia di poeti, scrittori, blogger, e narratori piú o meno noti. Se ne avete voglia e tempo, una veloce ricerca su Google ve ne proporrá in quantitá notevoli.
Qui, io mi limito a condividere la canzoncina incriminata. Con tanti auguri a tutti i Lorenzo del globo, e buona notte di stelle a tutti gli altri.
Tra l'altro, mi sono sempre chiesta se Jovanotti, con tutte quelle menate lí di SoleLuna, abbia mai saputo di 'sta cosa. No, perché io, fossi in lui, la sfrutterei.
Tra l'altro, mi sono sempre chiesta se Jovanotti, con tutte quelle menate lí di SoleLuna, abbia mai saputo di 'sta cosa. No, perché io, fossi in lui, la sfrutterei.
Nostro figlio si chiama Lorenzo Sole. Volevamo un nome di luce e pensammo a Sole ma si sa .. in Italia vuoi mice che ti autorizzino a chiamare un maschio Sole. Nella tradizione ispanica Sol/ Sole è un nome femminile e quindi l'anagrafe ci boccio' la scelta di questo nome che per noi invece era tutto ciò che il nostro bambino rappresentava nella nostra vita con il suo arrivo. E poi c'era Lorenzo .. che non faceva impazzire nessuno dei due ma che ci metteva d'accordo nel senso che piaceva abbastanza a entrambi. E di lì a Lorenzo Sole il passo fu naturale. Non ti dico la nostra faccia quando a pochi giorni dalla nascita ci arrivarono due telefonate da amici spagnoli che sorrideva della nostra scelta perché conoscevano il significato di Lorenzo in spagnolo .. ma noi no! Insomma il nostro Sole era ed è e solo così poteva chiamarsi. Tanto che in barba alla burocrazia del bel paese lo abbiamo chiamato Sole due volte! :)
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