Ma voi le ricordate, le
immagini tridimensionali pre-occhialini da cinema? Quelle che
andavano di moda negli anni novanta? Ne vendevano album interi.
Agglomerati di segreti in sfavillanti policromie. Ecco, loro.
Ricordi dissepolti della prima gioventù.
“Dovete fare l'esatto
contrario: non guardate oltre al quadro, fermatevi al quadro”.
Una rivelazione, gente.
Ecco cos'è stata. Ché, quando si parla d'atteggiamento, le lezioni
di flamenco servono anche da consigli per la seduzione. E funzionano,
peraltro. Un casino. Lo so perchè è lo stesso principio usato
nell'esperimento di una sera in erasmus. Che già solo qui dentro ne
avrò parlato cento volte, me ne rendo conto. Però, abbiate
pazienza: a me quella cosa lá m'aveva profondamente shockata. Sì, insomma,
io non sono una bellezza. Bisogna pur ammetterlo. Ho i miei lati
positivi, certo. Ho le mie qualità. Ma non sono mai stata una che fa
girare le teste. Oltrettutto, le minigonne inguinali mi mettono a
disagio. Dai, non so neppure metterlo, il tacco a spillo 12 che il
mondo intero sembra ritenere così Glam. No. Se parlo spesso
di quell'episodio è perchè, io, a cose simili, non ci ero né ci
sono abituata. Insomma, era uno stupido scherzo nato dopo un drink,
nient'altro. Una strategia studiata a tavolino per farsi offrire da
bere, sentendosi in un episodio di Sex and the City. Per corroborare,
forse, una qualche triste teoria femminista sull'eccesso di semplicità maschile.
Ricordo ancora le parole esatte del dialogo precedente il nostro
ingresso. “E' tutta questione di portamento. Entri a testa alta,
schiena dritta, petto in fuori. Guardando dritta davanti a te, come
se di quel che c'è attorno non te ne fregasse niente. E, mentre
cammini, ti sfili la giacca lasciandola cadere da dietro”. Come nel
flamenco, cioè. Giacca a parte, più o meno. A dirla proprio tutta,
mi sembrava una stupidaggine colossale. Invece, ho rimorchiato più
nei cinque secondi di quella camminata che in tutto il resto della
mia vita. Giuro. Certo, pochi minuti dopo ho ribaltato rovinosamente
per terra il daiquiri fresa con tanto di ombrellino e fragolina
ornamentale, scoppiando a ridere come una pazza isterica. Ma quelli
son dettagli che non si dovrebbero sapere. Soprattutto perchè la
fragola l'avevo anche accidentalmente pestata, strascinando
pezzettini rossi in giro per tutto il pavimento del locale.
Comunque.
Il punto è che ieri sera
ho preso la fondamentale decisione di riciclare il portamento
flamenco anche nella vita quotidiana. Chè ascoltavo le dritte della
mia insegnante e pensavo che, in effetti, guardo troppo spesso per
terra, quando cammino. E, se parlo con qualcuno, non lo fisso mai
negli occhi con abbastanza intensità. Si cambia, fatta. Da domani
testa alta, sguardo fermo, schiena dritta, petto in fuori.
Non per sedurre, in
realtà. Per niente. Solo per guadagnarci in autostima. Mi serve un
sacco, ultimamente, guadagnarci in autostima. Ma proprio un sacco,
davvero. Perchè è come quando balli, alla fin fine. Lo fai per chi
ti guarda. Ma lo fai , comunque, da sola.
Poi , essendo io, il
minimo che mi possa capitare sarà che ,camminando a testa alta,
pesterò la cacca di un cane. Sicuro. O che qualcuno mi chiederà:
“ho qualcosa di strano in faccia, che mi fissi così?”. Però,
insomma...un nanosecondo di illusione lasciatemelo, no?
Che, tra l'altro, io
quelle immagini tridimensionali là non sono mai (e dico mai!)
riuscita a vederle. E, fino a ieri sera, non avevo neanche mai capito
perché. Ecco cosa bisognava fare, accidenti: “guardare OLTRE al
quadro!”. Possibile che nessuno me l'avesse mai spiegato?! Mah.
olèèèèè!:-) siamo in due!io le odiavo quelle immagini,perchè non ci vedevo mai niente!e tutti a dirmi...ma come?ma daiiii...si vede un leone....mahhhh!
RispondiEliminaora non mi sento più sola!avanti...facciamo un appello!c'è qualcun'altro come noi?:-)
ahhhhh e poi....io cammino guardando dove metto i piedi...e i tacchi li sò portare solo seduta!:-)però quelle scarpette della foto...ecco,le VOGLIOOOOOOOO!!!!
besitos kit
Le scarpette sono bellissssiiime! Ma come soprammobile! :P
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