Sará
per quei suoi spazi aperti. L'alberello dei bambini come fulcro
visuale. O forse sará, invece, tutto merito del marketing, che nelle
sue vetrine smette d'essere teoria. Qualunque sia la ragione, resta
il fatto che Il Leone di Lonato del Garda é uno dei pochi centri
commerciali che amo. Avrei comprato di tutto, una volta in piú. Dal
microfono retró per le conversazioni su skype alla gomma a forma di
fender telecaster, passando per l'intero espositore di gioielli Malú
e un dinosauro soprammobile con sú scritto il mio nome. Meglio: a
dirla tutta, c'era scritto “Ilaria Raptor: allegra e ottimista, sa
quando usare i suoi artigli”. Cioé, capite la gravitá ? Alla fine
– e giuro che non so come – sono riuscita a limitarmi a un
vestitino. Bello, tutto a fiori. Non appena l'ho visto ho capito che
era il look giusto per il concerto privato di Madrid. Certo, sempre
che la smetta di piovere. E che mi avvisino per tempo del luogo. Ché
io capisco le esigenze di privacy, ma inizio ad agitarmi un filino.
Per dire.
Comunque,
un weekend lampo in terre lombarde m'ha lasciato, nell'ordine: tre
buoni per downlad musicali gratis a seguito di spese all'esselunga
(gran promozione, peraltro), un risveglio brusco causa terremoto alle
quattro del mattino, e svariate conclusioni che mi appresto ad
elencare. Del tipo che:
1. La
discoteca non fa piú per me. Concetto corredato da successione di
sbadigli ed infiniti “ho sonno” pronunciati a bordo di un'auto
non mia. Concetto strettamente in relazione, peraltro , alle
problematiche esistenziali delle postille 1a e 1b. Dove 1a sta per “I
tipi che io trovo carini mi si dice siano troppo mori". E 1b. La musica
migliore da ballare é quasi sempre esclusiva dei locali gay.
2. Se hai pazienza, faccia tosta e un amico avvocato, con internet puoi fare tanti di quei soldi che nemmeno te l'immagini. Il tutto senza muoverti da casa , né tantomeno cercare lavoro. Per la serie, inizio a capire l'utilitá del diritto mentre sorseggio del vino nero. Meglio tardi che mai.
3. Realizzare un menú d'effetto per una cena vegetariana, senza aglio e senza cipolla non solo é possibile ma istiga persino l'ingegno creativo. Non ci credete? Allego foto di prova. Ché la Parodi, a Laura e a me, fa un baffo. Ma questo, in fondo, credo anche di averlo giá detto prima.
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