La fiction rende migliore il mondo. E Twitter.
Sono in molti a concordare sul fatto che l’esperimento di Manuel Bartual abbia riportato il social all’atmosfera dei primi tempi, quando in Rete ci si divertiva molto di più.
Foto: Twitter - Manuel Bartual |
Regista e vignettista, Bartual è diventato in questi giorni in Spagna un vero e proprio caso sociale per la storia che ha appena finito di raccontare sulla piattaforma: un incrocio tra il romanzo e la serie tv che sfrutta tutte le principali caratteristiche del mezzo per sviluppare una trama che più avvincente non si può.
Non è il primo caso di innovazione narrativa su Twitter, anche se è senza dubbio il più eclatante a livello di ripercussione nazionale.
Del resto il canale, con il suo limite di 140 caratteri a messaggio, è di per sè una sfida aperta alla scrittura creativa. Credo sia per questo che, da sempre, affascina chi la ama.
Chi ci bazzica da un po' ricorderà che, almeno in Italia, i primi hashtag erano spesso un pretesto per giocare con le parole. Poi sono arrivate le sperimentazioni vere e proprie, e ad oggi il social network è l'unico che possa accollarsi la paternità di almeno due diversi generi letterari.
C'è la Twitteratura, innanzitutto: il movimento, considerato una sottocategoria della Flash Fiction, che consiste in gran parte nel ricreare o riassumere i grandi classici in tweet, spesso con finalità educative. E poi i #Microcuentos, veri e propri racconti in 140 caratteri che la Spagna tanto ha amato.
Oggi, però, ad andare per la maggiore sono soprattutto le produzioni originali più estese, pensate per la fruizione via smartphone e sviluppate interamente sulla piattaforma. Dagli Stati Uniti alla Penisola Iberica, gli scrittori stanno sfruttando sempre più e sempre meglio le caratteristiche del mezzo per dare vita ad una tipologia di narrazione interattiva, accattivante e completamente nuova.
Ad affascinarli è soprattutto la struttura del thread (hilo in spagnolo): il meccanismo per cui, se rispondi ai tuoi stessi tweet, questi risultano visivamente collegati l'uno all'altro da una linea colorata. I lettori possono così cliccare sul primo messaggio e leggere tutti gli altri in ordine cronologico semplicemente scrollando verso il basso. Non solo, ma il thread può essere aggiornato in momenti diversi, allungandone la vita e agevolando la sensazione di aggiornamento costante e in tempo reale. In sostanza, quello a cui gli utenti di Twitter stanno dando vita sono testi che trascendono i 140 caratteri, ma dai 140 caratteri restano composti. Come a dire che il racconto assume sì un senso nella sua totalità, ma è condivisibile anche in modo parziale. Ogni messaggio dev'essere pertanto auto-conclusivo e rilevante per se stesso, un po' come i paragrafi di un comunicato stampa pensato per essere tagliato a seconda dello spazio a disposizione sul giornale.
L'immediatezza dei retweet e delle risposte permette inoltre allo scrittore di avere un riscontro immediato sui "paragrafi" più riusciti e addirittura di aggiustare lo sviluppo della storia sulla base delle reazioni dei lettori. Negli ultimi tempi il thread sta diventando un mezzo di espressione talmente popolare che The Verge vi ha addirittura dedicato un articolo in cui lo definisce una nuova forma di narrativa, paragonandolo nientemeno che alla poesia.
E, va bene, sarà pure esagerato, ma quel che è certo è che in giro si vedono picchi di genialità mica da ridere.
Prendete Sam Sykes e Chuck Wendig, per esempio: due autori che hanno finito col parodiare il genere horror tramite botta e risposta su Twitter. Tutto è cominciato con una richiesta di aiuto. Sam sosteneva di essere diventato istruttore di un campo estivo, e ben presto si scopriva che un serial killer aveva ucciso quasi tutti. "Sei sicuro di non essere tu il killer?", chiedeva Chuck. E da lì prendeva vita una conversazione tanto surreale quanto divertente con l'obiettivo di cercare di scoprirlo (potete leggerla qui).
Oppure Nas Maraj, che ha letteralmente re-inventato le classiche "storie a bivi" di quando eravamo ragazzini. Qui la struttura si fa decisamente più elaborata. Il thread comincia con la descrizione della situazione in testo ed immagini. "Sei stato condannato alla pena di morte per aver ucciso la tua unica figlia e ultimo membro della famiglia", ti costringe a immaginare Maraj. "Il sistema ti ha tradito - continua nel tweet successivo - e ora ti trovi in prigione con 3,484 compagni. Questa è la tua ultima chance per scappare". Dopo di che ti invita a "cliccare qui per cominciare". Il click rimanda ad un altro tweet, e la trama prosegue costringendoti man mano ad una serie di scelte. Ad ogni scelta corrisponde un tweet da cliccare, che rimanda a sviluppi diversi, rendendoti responsabile del tuo stesso immaginario destino (Se volete prendere parte all'avventura, non vi resta che cliccare qui).
Infine c’è il caso di Adam Ellis, la più probabile ispirazione diretta dello spagnolo. Vignettista anche lui, ha di recente utilizzato la forma del thread (cliccate qui) per raccontare in tempo reale la persecuzione a cui sarebbe stato soggetto ad opera del fantasma di un bambino morto. Documentando con foto e video gli episodi paranormali che avrebbero avuto luogo nel suo appartamento di New York è riuscito a causare insonnia a migliaia di americani. Il racconto in questo caso è reso particolarmente agghiacciante dal fatto che non è stato svelato se si trattasse di realtà o finzione.
Il tweet-romanzo di Manuel Bartual si inquadra perfettamente in questo filone, e riesce a tenerti anch'esso davvero con il fiato sospeso. "Sono in vacanza da un paio di giorni in un hotel vicino alla spiaggia" - recita il primo tweet, accompagnato da una foto - "Andava tutto bene, finchè non hanno cominciato ad accadere cose strane".
Il thread (o "hilo") ci addentra così in una trama in stile "Stranger Things" dove suspance ed episodi paranormali si susseguono di continuo, portando i lettori ad attendere con sempre più trepidazione il tweet successivo. La genialità di Bartual non sta solo nella trama avvincente, ma nell'includere ad hoc tutti i mezzi di espressione consentiti dalla piattaforma, dai tweet ai video passando per le gif e le risposte dirette ai lettori.
La storia piace talmente che i fan stanno già iniziando a realizzare meme e tweet a tema sullo stile di quelli che siamo abituati a vedere prodotti dai fan delle serie tv. In effetti, sono già in tanti ad aver chiesto - seppur scherzosamente - a Netflix di acquistare i diritti quanto prima. La breve carrellata di tweet riportati di seguito vi aiuterà a capire a che livello è ormai arrivata la Manuel-mania.
🌸HILO DE UN TUIT🌸— Isaac 💾 (@isaacfcorrales) 25 agosto 2017
Estaba cagando en el baño del curro y el papel higiénico no pone nada escrito en plan misterio.
Fin. pic.twitter.com/wP0Adku36b
— How blue ⚧ (@ra_blackwolf) 25 agosto 2017
Averigua qué personaje de la historia de @ManuelBartual eres https://t.co/Fhz9QPEzyw pic.twitter.com/YsWAM9LRB3— BuzzFeed España (@BuzzFeedEspana) 26 agosto 2017
por favor nos podemos disfrazar todos de manuel en halloween y salir corriendo cuando veamos a otro manuel— господин прозорец (@MrWindoWH) 25 agosto 2017
LOS SIMPSONS TAMBIÉN PREDIJERON EL HILO DE MANUEL BARTUAL. pic.twitter.com/G6l8wqi7vF— ; θάνατος. ㅤㅤㅤㅤ (@aerialuna) 25 agosto 2017
Il thread inizia qui. Consigliatissimo se capite lo spagnolo e siete a corto di letture serali.Año 2078:— Lio ♀ (@Lioness_Laura) 25 agosto 2017
-Abuelo, ¿de quién es esta estatua?
-De Manuel Bartual. Unió España cuando estaba rota.
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