Ma mi
chiedevo: dove son finiti tutti quei cantanti Made in Spain che
importavamo d'estate? Gente tipo David Bisbal, Miguel Angel Muñoz,
l'un po' piú fortunata Bebe...Volendo pure le Las ketchup, toh.
Tutti condannati discografici al riempipalco da festivalbar.
Destinati, loro malgrado, a spezzare il cuore di quei pochi o tanti
fans nostrani che in quei tre minuti erano forse anche riusciti a
conquistare. Dico davvero: é triste. Perché poi quella gente, in
Patria, ha fatto altri dischi. E' andata avanti con la sua
traiettoria professionale. Ha continuato il suo percorso. Ma noi,
niente. Ce ne siamo fregati. Come se vendere molto in un paio di mesi
valesse molto piú che valutare prospettive ad ampio raggio. Come se
chi canta in spagnolo sia automaticamente destinato all'abbandono con
l'arrivo del freddo. Forse pensano che non lo reggano bene, boh.
Che poi, per caritá: se penso ai casi che ho citato, i miei gusti personali porterebbero a dirvi, quasi sempre, “meno male”. Anche se ammetto che vedere Bisbal scalmanarsi nella cornice di Piazza Unitá a Trieste mi aveva a suo tempo gasata non poco. Forse anche perché ero l'unica a conoscerne i brani: dai, si sa che questo genera deliri di potere.
E peró
c'era anche Rosana. C'era Rosario Flores, ospite da Fiorello e poi
tornata nell'italico oblio. C'erano la Oreja de Van Gogh, che avevano
calcolato male i tempi approdando sul mercato italico proprio mentre
Amaia gli stava dicendo addio. Ma avevano tradotto tre canzoni nella
lingua di Dante: c'era voluto del lavoro. E vedere pile e pile del
loro cd “guapa” a prender polvere negli scaffali della defunta
Ricordi di Parma, beh...giuro che mi spezzava il cuore.
Il fatto é
che é innegabile che la macchina sia in moto. Lo dimostra anche la
mia eterna ansia da delusione. Sí, insomma, a Settembre sará in
vendita "Papitwo", il disco di duetti di Miguel Bosé. Nella tracklist, Dani
Martín. A Ottobre, "Viva Duets", quello di Tony Bennett. Nella Tracklist, Dani
Martín. Fa ben pensare che su twitter mi abbia detto il vero. Che VERAMENTE il
suo prossimo album sará in vendita anche qui. Ma allora, cavolo, io
voglio essere certa che non venga abbandonato. Me lo dovete
promettere, amici di Sony Italia. Capito? No, perché un altro
passaggio effimero – specie se SUO – io non credo che lo potrei
digerire.
Detto
questo, voi ricordate altri spagnoli (spagnoli, attenzione, non
latino-americani! ) fugacemente apparsi sulla nostra scena musicale
per poi risparire all'improvviso? Se sí, quali? Rinfrescatemi la
memoria nei commenti, orsú. Ché son curiosa.
mi vien in mente Cheyenne(o come cavolo si scrive)che aveva persino duettato con Anna Oxa...oppure la strana coppia festivaliera di barbarossa con Raquel del Rosario..che ambedue dovevano esportarsi lui in Spagna e lei da noi....chi li ha visti?...e sicuramente ce ne saranno altri che ora non mi ricordo....:-)
RispondiEliminabesos kit
Cheyenne (neppure io so benissimo come accidenti si scriva) é latinoamericano, peró...mentre su Raquel sono d'accordissimo. Tra l'altro, posta sempre delle bellissime foto su twitter. Cosí, come dato.
RispondiEliminaNon so se in Italia siano conosciute le Azúcar Moreno. Una dimenticanza abbastanza grossa potrebbero essere Los Del Río, quelli della Macarena. Negli anni 90 ricordo gli Atahualpa di Saragozza, mentre un amico italiano mi ha parlato degli Héroes del Silencio, una sorta di Litfiba spagnoli. A me non sono piaciuti granché, forse a causa dell'irriverente paragone con Pelù & C.
RispondiEliminaAndando molto più indietro nel tempo, mi tornano in mente Bertín Osborne, Miguel Bosé e Julio Iglesias, oltre a suo figlio Enrique. Peraltro l'unica canzone di Julio Iglesias che mi piace, "un canto a Galicia", è sconosciuta qui in Italia, ma il mio affetto per questa canzone affonda le sue radici nella mia infanzia.
Infine, ti cito alcuni gruppuscoli e cantanti spagnoli di fine anni 80, che scoprii nel 1989 al tempo del mio primo viaggio solitario in Spagna: Refrescos, Chicasss (mañana), Loco Mia, Alaska, Loquillo y los Trogloditas, Unión (Maracaibo), il più recente Estopa.
Andando invece molto indietro nel tempo, credo anni 70, se ti piace la musica tradizionale rifatta con ritmi più moderni, ti suggerico i Chichos.
Concludo questo mio lungo elenco, in gran parte fuori tema, con alcuni gruppi galiziani: Fia na Roca e Luar na Lubre.
Fatti un giretto su You Tube e dimmi che ne pensi. ;-)
Non ci crederai, ma conosco quasi tutti i cantanti e gruppi da te nominati, compresi quelli degli anni ottanta. Il che stupisce anche me, ma mi rende anche al contempo decisamente orgogliosa! ;) L'unica lacuna sono le band galiziane, ma rimedieró a breve. Peró, dai... gli Heroes del Silencio paragonati ai Litfiba? Naa, non ce li vedo proprio!!
RispondiEliminaToglietemi un dubbio: questo qui secondo voi a San Remo potrebbe arrivarci. Lo ha sentito un mio amico per caso, girando sul web e me lo ha segnalato. Io non ne sono molto convinta, ma… è carino…
RispondiEliminahttp://video.corriere.it/tiziano-motti-eurodeputato-rocker-canta-come-vasco/d6c73e72-ab89-11e3-a415-108350ae7b5e