Il braciere olimpico si
spegne su di un coro di “noo”. A conti fatti, proprio come il mio
weekend sul Lago. Tra l'altro dovrei dedicarci un post intero, alla
cerimonia di chiusura di Londra 2012. Cosa che probabilmente farò
non appena riemergo dagli anni novanta e dal clima di euforia
nostalgica in cui mi ha rigettata la reunion delle Spice. Ché mi son
messa a seguirle tutte e cinque su twitter e ho messo il video della
loro performance in loop su vimeo. Così, tanto per darvi un'idea
della mia attuale condizione mentale. All you need is positivity!
Colours to the world! Shake it shake it shake it...ok, la smetto.
Dicevamo del weekend. Il
bilancio corrisponde ad uno spritz, due mojitos, un bicchiere di
spumante, una lattina di birra bionda trangugiata di chupito in
chupito durante una sconfitta a dama da bere. Ah, e una stella
cadente che non sono certa di aver visto davvero. Sì, insomma, per
quel che ne so io avrebbe potuto tranquillamente trattarsi di un
granello di sabbia finito negli occhi. In fondo sono poche le
certezze che puoi avere sulla rocca di Desenzano, se hai dell'alcol
nelle vene, non ci vedi un fico secco e hai messo i sandali col tacco
totalmente ignara del suolo petroso. Capitemi: in certe circostanze
ci si aggrappa a quel che si può. E no, non mi riferisco
precisamente alla parete scoscesa per non cadere a capofitto sulle
città illuminate ai tuoi piedi: fino a quel punto non sono arrivata.
Comunque, nel dubbio, io il desiderio l'ho espresso. Un desiderio
veramente idiota, ora che ci penso. Tende a essere sempre effimera,
la prima cosa che mi viene in mente. L'ho sempre detto, che dovrei
prendere appunti prima. Vabbé.
E' anche vero che non posso aspettarmi molto da me stessa. Insomma, mi sono presentata ad una festa in procinto di iniziare, convinta che sarebbe iniziata, invece, a tarda sera. Parliamone. Ma l'importante, in fondo, è conservare la dignità. Anche quando la tua miopia ti porta a rubare il telo mare di uno sconosciuto a cui ancora non ti sei presentata. “Oddio, scusa, credevo fosse quello che mi avevano prestato”. In realtà, credo di aver conquistato in quel preciso istante una carnagione coordinata al rosso del mio bikini. Un bikini che, tra l'altro, adesso puzza un sacco di cloro.
Il fatto è che una festa
di dodici ore a bordo piscina ti fa sentire al centro di un episodio
di O.C. E quando vai a dormire (e per “dormire” intendo cadere
in coma sul materasso appoggiato al pavimento di una casa non tua) il
tuo subconscio sta ancora rimuginando su tutte e quante le
conversazioni. D'altra parte era piuttosto ovvio: tra sposi novelli e
coppie consolidate, il tema principe è stato il matrimonio. Così,
ancora un po' su di giri per i drink e la sensazione di essere
padrona del Destino, finisci per disegnarti in testa la tua cerimonia
ideale. Sorvolando anche sul fatto che, per sposarti, dovresti prima
trovarti un uomo. Dettagli. Ad ogni modo, ho deciso che vorrò
sposarmi sulla spiaggia. Una spiaggia spagnola, preferibilmente, come
in quel servizio che avevo visto su Tve. Pochi intimi tra gli
invitati, qualcuno che balla flamenco, e una band che suona live
l'intera colonna sonora della mia vita. Dai, sarebbe una figata. Per
quanto, conoscendomi, anche nel caso in cui riuscissi a racimolare
abbastanza denaro da permettermelo, sono certa che quel giorno verrà
giù un nubifragio.
E, con la sabbia negli
occhi, crederò di vedere altre stelle cadenti. Per poi sprecare
desideri con altre richieste inutili. Vabbè. Col vestito da sposa
addosso, mi sarà tutto concesso. Magari anche tuffarmi ubriaca in
mare.
Che poi non è neanche
solo colpa di OC, se mi si affolla la mente di sogni da miliardari.
Naa. Il fatto è che, al di là del mojito party a casa di una delle
mie più grandi amiche, io ho anche passato dei giorni a Riva del
Garda, con il ramo materno della mia famiglia. E sono stati giorni in
cui le nuove tecnologie mi hanno fatta sentire riverita e coccolata,
proprio come un'autentica Vip. Del tipo che sul treno Frecciabianca
non funziona l'aria condizionata. Mi lamento su twitter. E, due
secondi dopo, il capotreno mi fa spostare in un'altra carrozza
scusandosi per il disagio. Non faccio neanche in tempo a chiedermi se
abbia letto il mio messaggio seguito da apposito hashtag, che noto la
menzione de @Le_frecce . “Chiedi aiuto al capotreno, é lì per
rendere il tuo viaggio più piacevole”. O del tipo, anche, che
scrivo all'ente turismo del Garda Trentino per informarli della mia
presenza in loco,e loro mi twittano il programma completo con le
cose da fare in serata. Mi chiedono pure com'è andata e come mi
trovo ad ogni singola cosa che scrivo in merito. Impressionante,
davvero. Inizio a credere che quello del Community Manager sia un
mestiere ancor più sottopagato di quanto pensassi. Perchè, se fatto
bene, può aiutare a far sentire la gente apprezzata e speciale.
Peccato che molte aziende non l'abbiano ancora del tutto capito.
Detto questo, tra fontane colorate, luci al laser e maree umane a godersi una notte bianca, sono anche riuscita a comprare un paio di shorts. Il premio per la miglior battuta del viaggio, invece, va a mio zio.
“Ho un po' di mal di
stomaco...”
“Se vuoi ho del
limoncello.”
“?!?”
“...beh, c'ha dentro
del limone.”
:-))))))
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