Esaltazione: a sommi
capi, direi che è stata questa la mia reazione alla cerimonia di
chiusura di Londra 2012. Un'autentica festa della musica. Una
celebrazione della cultura pop che certo non poteva lasciare
indifferente la mia pelle. E allora, probabilmente , mi farebbe più
onore associarne l'increspatura alle immagini di Freddie; quelle che
hanno fatto vibrare uno stadio gremito per introdurre le note dei
Queen. O alla sempre splendida Wonderwall,magari. Uscita come un inno
sempiterno dalla bocca di Liam. Momenti che mi hanno emozionata,
ovvio. Come a tutti. L'esaltazione, però... no, lei non viene da lì.
Il fatto è che, vedete:
io, a undici anni, imitavo le Spice Girls con le mie amiche di
allora. Ci trovavamo a casa mia, a improvvisare coreografie, mangiare
tiramisù, e provare abiti che nella vita di ogni giorno non avremmo
indossato mai. Il fatto è che il primo cd comprato con i miei soldi,
frutto concreto delle paghette dei nonni, è stato un album loro. E
poi la mia tesi triennale...sì, persino quella analizzava in
appendice il ruolo dell'immagine nella costruzione del successo delle
cinque di Wannabe.
Insomma: piaccia o no,le
Spice Girls hanno avuto una parte importante nella mia vita. Anche se
forse dirlo non farà di me una persona interessante o musicalmente
colta. Ma sapete che c'è? Non m'importa. Perché loro sono scese da
quei taxi, l'altro giorno. Nel fasciarle, gli abiti conservavano i
ruoli a cui le obbligano i loro soprannomi, in modo peró forse un po' più sobrio che anni fa. Beh, ad eccezione
dell'improponibile tutina di Mel B. Comunque, hanno aperto le
portiere, intonato un paio di successi, e io sono tornata alla mia
preadolescenza nella velocità di uno starnuto. Un'epoca di zeppe e
di lustrini da cui non sono certa di essere ancora riemersa davvero.
Non hanno mai avuto una
gran voce, dal vivo. Non c'è molta poesia nei loro testi, e
tantomeno compongono dei capolavori melodici. Però sono le Spice,
accidenti. Le icone travogenti ed orecchiabilissime di un'intera
generazione di ragazzine. Le stesse che adesso, incastrate alla
ricerca di un futuro tra i venti e i trent'anni di età, cantano a
squarciagola una sbornia di ricordi. E via le pose, allora! Via
tutti i compromessi, i musi lunghi, il grigiore. Via tutto, sia per
sei minuti o una settimana. Perchè lì, su quel palco, ci sono
cinque donne ormai cresciute che scrivono su twitter di aver passato
la notte a festeggiare insieme. Come se fosse stata una rimpatriata.
Una serata bella in cui rivangare aneddoti prima di andare avanti con
la propria vita. Un po' quello che, in certi versi, credo abbiamo
fatto tutte noi.
Esaltazione, questo é.
Chè Spice Up Your Life é sempre stata una delle loro hit che
preferivo. Eppure, prima della cerimonia di chiusura, non avevo mai
notato quei suoi vaghi tocchi ispanici. Quel “Flamenco” che apre
la lista dei tipi di ballo. Quell'”arribaaaa”
d'incitazione....chissà: magari, inconsciamente, era proprio per
quello che mi piaceva.
Per quello, e per il verso che ho già citato nel precedente post. Un autentico motto anti-crisi, che ora più che mai tutti dovremmo applicare. Perchè per vivere meglio “all you need is positivity”.
e ricordi per ridordi...vi eravate pure vestite da SPICE un carnevale...ricordi?:-)
RispondiEliminaChiara
L'avevo incluso nei "pomeriggi spice" peró era un po' piú avanti, in effetti...vero!!
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