giovedì 19 marzo 2015

Astinenze.


De repente hace un día espectacular,
Lo empiezas a ver todo mucho mejor, 
La vida te ilumina sin avisar. 

Cielo azzurro. Contorni netti. I colori definiti, quasi senza sfumature, dei giorni belli di primavera. 
Il sole mi scalda le ossa oltre il giubbotto. Rosso, è ovvio. In onore del quadro. 
Un pensiero frivolo. Un sorriso fugace. 
In testa, implacabile, quella canzone. 

Ogni mattina, quando la sveglia mi riscuote dal coma, cerco un motivo per rendere il distacco dal letto un po' più sopportabile. Chiamo a raccolta i miei neuroni, resto un attimo a fissare il nulla con la bavetta a un angolo della bocca, e mi concentro. Mi concentro forte, finchè non lo trovo. Può essere un appuntamento in programma per il pomeriggio. L'imminenza del weekend. Un dolce appena sfornato da mangiare a colazione. E a volte capita che sia un volo da prenotare. 

Non era mai successo, negli ultimi quattro anni, che stessi così tanto tempo lontana dalla Spagna. Sono ridicola anche solo a pensarci. Non sono neanche dodici mesi, in fondo. Povera cretina. Eppure mi manca come una presenza fisica. Come un amante lontano. Come una sostanza da cui hai sviluppato dipendenza. Mi manca, a volte, tanto da far male.


Ma è una bugia. Perchè a pesare non è l'assenza di un Paese, ma quella della persona che divento quando mi trovo lì. Quella che muore un po' ogni volta che mi vesto di nero.

Ho prenotato un volo.
Torno a Madrid, a fine Maggio.
Quella canzone - quella che mi girava in testa - non potrebbe descrivere meglio il mio umore.

...Y todo brilla de otro color. 


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