martedì 12 agosto 2014

Il tipico post sui libri da leggere sotto l'ombrellone

Ci sono svariate costanti, nel mese di Agosto. Ad esempio, il traffico dell'esodo. I bollini rossi. Gli incendi. La gente bloccata agli imbarchi di voli, traghetti, sottomarini e teletrasporti vari. I servizi di Studio Aperto sulla necessitá di bere molto se fa caldo (se non ce lo dicessero loro non so proprio come faremmo). E, ancora, i premi di ogni genere e specie in diretta tv, accompagnati da non meglio precisate sfilate di soavi dozzelle in bikini e tacco dodici su scalinate alla San Remo che secondo me montano apposta per l'occasione. Per non parlare dei servizi del TG1 coi connazionali che sbuffano su qualche ritardo incastonati in un mare di valige che, a giudicare dalle dimensioni, contengono su per giú tutto l'armadio di casa e almeno due unicorni nani.




Ma, soprattutto, ci sono loro: gli inevitabili post sui “libri da leggere sotto l'ombrellone” (con la possibile variante del “libri da mettere in valigia”) che, implacabili, in questo periodo prendono ad invadere il Web. Che poi, siccome sei sempre alla ricerca di ispirazioni letterarie, finisce che li leggi pure. Ed é lí che ti prende quella strana specie di sconforto misto incredulitá tipico di chi si sente alieno al resto della razza umana. Perché, dai: voi che tipo di storie leggereste, sotto l'ombrellone? Io, col riflesso del sole negli occhi, quattordici bambini che giocano a rincorrersi attorno al mio asciugamani, e la necessitá di un bagno all'incirca ogni 4 minuti, in genere prediligo qualcosa di leggero. Non troppo impegnativo. Divertente. Sí, insomma: qualcosa che mi faccia evadere completamente dai problemi della vita quotidiana. Invece. Se ci fate caso, un buon 50% delle liste dei suddetti “libri da leggere sotto l'ombrellone” comprende: romanzi tristissimi con protagonisti devastati da malattie terminali, giovani donne represse da religioni e dittature, ragazze vittime di stupro che cercano il coraggio per tornare alla vita di ogni giorno, gente in crisi perché licenziata a sessant'anni con un'intera famiglia da sfamare, madri che si suicidano, innamorati depressi che non riescono a coronare il loro sogno d'amore, trattati di fisica quantistica, riscritture di Guerra e Pace in cirillico. Che poi capisci perché gli italiani, in vacanza, sono sempre e comunque i piú incazzati.

Quindi. Visto e considerato lo stato delle cose, la lista me la sono creata da me. Ho assemblato gli elementi piú in linea con le mie esigenze da almeno 5 siti diversi, li ho shakerati con la wishing list di Anobii, e questo é quello che ne é uscito. Non un consiglio, perché – complici librerie sfornite e biblioteche in surplus di prestiti – non ho ancora avuto modo di iniziare nessuno dei volumi citati. Semplicemente, una dichiarazione d'intenti. La condivido con voi per adeguarmi allo status symbol della blogger seria. E anche perché, non si sa mai: magari puó esservi d'ispirazione!

1. Joshua Harris - Svegliamoci pure, ma ad un'ora decente

Più riguardo a Svegliamoci pure, ma a un'ora decenteLo consiglia anche Wired, il che già dice tutto. Paul, trentenne smarrito ma affermato libero professionista, si trova ad affrontare un furto di identità sul web che rischia di danneggiare lo studio dentistico per cui lavora. Il suo tentativo di scovare l'impostore diventa pretesto per raccontare in modo ironico l'era dei tag, dei like, dei post e dei tweet. Mi ispira perché…social! 

Più riguardo a Didone, per esempioMariangela Galatea Vaglio riporta in vita con humor e leggerezza miti ed eroi dell'antichità, dimostrando che "sono meglio di Beautiful". Ecco allora che Elena di Troia, altera e distaccata, potrebbe fare uso di droghe pesanti; Messalina diventa la Paris Hilton dell'Impero Romano e la Didone del titolo, bella e intelligente, si innamora di un Enea che "più che un uomo é una iattura". Ovviamente, c'è di mezzo anche Ulisse. Mi ispira perché…beh, avete letto #Odissea



Più riguardo a Il posto più strano dove mi sono innamorataDefinita "la storia ironica e disillusa di una globe trotter dell'esistenza", racconta le peripezie di Irma: preda di una famiglia improbabile e scombinata, lavori impossibili, spasimanti troppo timidi per rivelare la loro identità, segue il consiglio del padre e lascia la Palermo in cui è nata per Torino, Praga e Roma, alla ricerca di un posto nel mondo che qualcuno sembra sempre occupare prima di lei. Mi ispira perchè…in un certo qual modo, sono una globe trotter anch'io! 



Più riguardo a I baci non sono mai troppiDi straordinario successo in Spagna, il romanzo di Raquel Martos si presenta come un inno all'amicizia vera, raccontando del re-incontro tra due amiche di infanzia all'aeroporto di Madrid. Mi ispira perché…italo-spagnolo!



Più riguardo a La banda degli insoliti ottantenni Annoiati dalla vita disagiata in una casa di riposo costretta a tagliare le spese, alcuni vecchietti decidono che starebbero meglio in prigione. Così, decidono di mettere a segno il furto del secolo, tra tutta una serie di esilaranti avventure. Mi ispira perché…si preannunciano risate! 



Più riguardo a L'incredibile viaggio del fachiro che restò chiuso in un armadio IkeaUn indiano, fachiro di professione, decide che è giunto il momento di comprare un nuovo letto di chiodi, e si imbatte in una promozione incredibilmente vantaggiosa firmata IKEA. Una volta arrivato nella sede parigina del megastore svedese decide di trascorrere la notte a curiosare, finché l'arrivo di una squadra di commessi lo costringe a nascondersi dentro un armadio. Peccato che al mattino proprio quell'armadio debba essere imballato e spedito in Inghilterra. E' l'inizio di un'avventura fatta di incontri a dir poco surreali. Mi ispira perché…è strano già dal titolo, immaginate come dev'essere dentro!



Più riguardo a Una notte a Parigi per innamorarsiCharlotte sta per coronare il suo sogno d'amore, trasferendosi a Parigi con il fidanzato, quando scopre che lui l'ha tradita con una ragazza conosciuta online.  Così decide di partire comunque, ma da sola, e giura a se stessa che mai più nella vita avrà una relazione seria con un uomo. Non solo: determinata a salvare quante più donne possibile dalle delusioni d'amore, crea un blog tutto al femminile, in cui dispensa consigli su come passare da un letto all'altro senza mai innamorarsi. Ma circondata com'è da affascinanti single parigini ­e assillata dall'ex che è tornato a farle una corte spietata, la sua missione è messa a dura prova. Mi ispira perché…sono una blogger romantica, tutto sommato. 



Più riguardo a Un vestito color del ventoMadre e figlia arrivano nella cittadina di York con un passato difficile da dimenticare e l'intenzione di aprire un negozio di abiti e accessori vintage. Non tutti, però, sono pronti ad accoglierle a braccia aperte, soprattutto perché l'esuberante Fabia (la madre) non è disposta a rinunciare alla propria unicità per assecondare il conformismo dei compaesani. Mi ispira perché…il fascino dei negozi Vintage mi conquista sempre. 



Più riguardo a La figlia diCon una madre ex modella, una sorella in carriera e soprattutto un padre che, da famoso fotografo, è diventato anche un volto televisivo, Olimpia Reale è la pecora nera della famiglia. Vive a Roma in un attico dei suoi  e scrive la biografia di un’artista sconosciuta. Ogni giorno deve spiegare a chiunque incontri che sì, è è la figlia di. Quando, armata di una cagnolina rantolante, si presenta all’appuntamento con un editore, pensa che finalmente la sua vita cambierà. Non sa che quell'incontro la obbligherà una volte per tutte ad affrontare suo padre. Mi ispira perché…"sì, sono la figlia di", nel mio piccolo, è capitato di dirlo anche a me. E poi la copertina è dannatamente estiva! 


Se volete suggerirmi altri titoli, i commenti sono tutti vostri. Peró evitate le tragedie umane. Almeno ad Agosto. Dai.  

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