giovedì 27 dicembre 2018

Italo-Spagnola Awards 2018 - Via ai voti!

Ve le avevo promesse. Le avevate aspettate (forse!) . E finalmente eccole qui: le nomination ufficiali agli Italo-Spagnola Awards 2018. Le trovate nel modulo in fondo a questo post e potete cominciare a votare DA ORA. 



Per chi non sapesse di cosa sto parlando, gli Italo- Spagnola Awards sono un web contest che mi sono inventata ormai sei anni fa, quando avevo la velleità di trasformarmi nella piccola Macchianera della nicchia italo-iberica (ognuno c'ha i suoi sogni, che ve devo dí). 

Era partito tutto come un gioco, ma anno dopo anno - con mia enorme sorpresa -  la partecipazione e l'entusiasmo sono andati crescendo in modo esponenziale, tanto da farlo diventare un appuntamento fisso per i lettori di questo blog.

L'obiettivo, sin dall'inizio, è stato quello di premiare e far conoscere le realtà che, dentro e fuori dal web, si sforzano di unire in qualche modo i nostri due Paesi. 

C'è spazio per tutti: dai blog personali di italiani che vivono in Spagna (o spagnoli che vivono in Italia) fino ai corsi di lingue, i magazine d'attualità, le associazioni culturali, i brand e molto altro ancora.

Quest'anno, almeno per quanto mi riguarda, la missione può dirsi compiuta ancora prima di dare inizio alle votazioni: da quando ho aperto le candidature mi avete segnalato una marea di siti, blog e social che non conoscevo e che sto già seguendo con l'entusiasmo di una fan nei confronti dei suoi idoli.

Vi ringrazio per questo. Sul serio.

É sempre stranamente confortante constatare come, pur nelle innegabili differenze, noi "itagnoli" siamo in fondo così simili. 

Tra i post dei candidati di quest'anno ritrovo sempre un po' di me. Le stesse passioni. Le stesse inquietudini. Lo stesso amore per una lingua ed una cultura che, pur non essendo nostra, ci ha aiutati a costruirci un'identità. Nei video, nelle foto e negli articoli che pubblicano ritrovo in sottotesti impliciti la ricerca del posto in cui essere felici. La sensazione di incompiuto nei rientri a casa. Lo straniamento divertito davanti ad abitudini o espressioni a cui ancora non ci siamo abituati del tutto. 

A volte mi piace pensare che, più di una comunità, siamo una grande famiglia di sconosciuti che non credono di esserlo.

E ogni tanto, quando vi leggo, giuro che vorrei poter rompere lo schermo solo per potervi abbracciare. Un like - me l'avete insegnato voi - può voler anche dire "ti capisco". "Grazie per avermi informata". Un like è un "ahaha quanto è vero", ma anche un  "wow, questa non la sapevo".

Ed è per questo che, al di là di quello che poi voterete, vi invito con tutto il cuore a cliccare su ciascuno dei link riportati nel modulo. Fatevi conquistare da tutte queste piccole grandi realtà italo-spagnole in cui, ne sono certa, ritroverete un po' del vostro mondo. E, se sarà così... vi prego, inondatele di like. 

Agli Italo-Spagnola Awards non si vince niente, non in senso materiale. 

Purtroppo, non mi posso permettere né coppe né premi in denaro. Spero, però, che il vostro entusiasmo e la vostra passione mi travolgano una volta di più. Perchè in fondo sono i vostri voti e le vostre condivisioni a dare un futuro a quest'iniziativa.

Potete votare da oggi fino al prossimo Venerdì 25 Gennaio 2019 compreso, sempre in modo GRATUITO e COMPLETAMENTE ANONIMO. 


Perchè il voto vada a buon fine sarà sufficiente esprimere  una preferenza per la categoria "Miglior Realtà Italo-Spagnola", una per la categoria "Miglior New Entry" ed una per il miglior post di Italo-Spagnola. Come al solito, vi esorto però a farlo per ciascuna delle categorie in gara. 


LE NOVITÁ

Come vedrete, quest'anno ce ne sono un paio. 

La prima è l'introduzione della categoria "Miglior Instagram Italo-Spagnolo": la maggior parte delle candidature che avete sottoposto si riferivano ad account Instagram. Mi è sembrato quindi logico e quasi dovuto riservare un premio a quello che sembra ormai essere sempre più il social preferito dalla comunità itagnola. 

La seconda, forse meno evidente, è la riduzione della sezione "Italo-Spagnola (The Blog)" ad una sola categoria. I motivi sono essenzialmente due: innanzitutto, quest'anno ho -mio malgrado-  postato meno. Mi sembrava pertanto poco sensato dividere i già pochi post in sotto-categorie tematiche. In secondo luogo, come ho detto, l'obiettivo del contest è quello di promuovere le altre realtà italo-spagnole del web, non il mio blog. 


DUE PAROLE SULLE CANZONI

Chiunque mi abbia letta almeno una volta in tutti questi anni, sa che la musica è una componente irrinunciabile ed importantissima della mia vita. Per questo, il premio alla "miglior canzone italo-spagnola" non poteva mancare. Quest'anno, tuttavia, non ci sono duetti tra cantanti italiani e spagnoli, quindi vorrei spendere altre quattro righe massimo (non una di più, lo giuro!) per spiegarvi la ragione per cui i tre brani candidati dovrebbero considerarsi italo-spagnoli.

Malamente è stato il singolo che ha portato il fenomeno Rosalía in Italia. Bella Ciao, nel remix di Florent Hugel, é diventata una hit in Spagna (e in tutto il mondo) grazie alla serie 100% Made in Spain  "La Casa di Carta". Yo que no vivo sin ti di Sergio Dalma é una cover in lingua spagnola del classico italiano "Io che non vivo senza te".

Ma ora basta chiacchiere e....via ai voti!

In bocca al lupo (anzi, mucha suerte!) a tutti e, come sempre, che vinca il più itañol. 



venerdì 21 dicembre 2018

Sr. Chinarro: 4 canzoni che parlano di Málaga


Il nome "Sr. Chinarro" mi apre una serie di pensieri-matrioska.

Più che altro sono frasi incompiute, uscite da bocche diverse in situazioni più o meno confuse.

La cattedrale, di notte.

"L'ho incontrato prima."

Un bar del centro.

"Com'è possibile che tu non lo conosca?!"


Il cartello che annuncia un concerto da un muro diroccato in città. 



Me ne dimenticavo. Sempre.

Un loop continuo di "lo devo ascoltare" che affogava nei vermut a fine serata. 



Ma poi vuoi gli algoritmi. Il raffreddore. Vuoi il desiderio di concludere un anno di scoperte musicali aggiungendo un altro nome alle playlist. 


Insomma, mi apparso per puro caso in una citazione su Facebook e ho premuto play.

Quello che ho sentito mi è piaciuto.
Forse non tanto da strapparmici i capelli e da seguirlo in tour per il Paese, ma abbastanza da viaggiare nello spazio-tempo se chiudo gli occhi cullata dai suoi brani.

Dietro al nome di Sr. Chinarro c'è, in realtà, quello di Antonio Luque, un cantautore che indovino un po' schivo. Ha una buona penna e ormai ben diciotto (!!) dischi all'attivo con la band di cui è l'unico componente stabile.  


Nato a Siviglia nel 1970, si è stabilito a Málaga affermando di sentirsi "malagueño di adozione". 

Strano. Non solo per la rivalità a tratti intollerabile tra le due città andaluse, ma anche perchè ha dichiarato di varcare poco e a fatica il confine de Los Baños del Carmen.


E più di un malagueño mi ha detto negli anni che "oltre los baños del Carmen non é più davvero Málaga".





Eppure, anche ad osservarlo dal suo (meraviglioso) ritiro di salsedine ed espetos, il Capoluogo della Costa del Sol ha ispirato a Luque più di una canzone.


Per quanto non venga mai menzionata direttamente, chiunque conosca abbastanza bene la città saprà riconoscerne i luoghi in testi che il Sur una volta ha definito (in modo, per la verità, piuttosto azzeccato) gravidi di "surrealismo quotidiano".

Dall'Italia ed in omaggio alla mia perenne sete di Sud-Ovest, vi invito a scoprirli qui:

LA DECORACIÓN 


Estratta dall'album del 2006 "el mundo según", questa canzone particolarmente descrittiva vi farà fare un giro tra le chimeneas della Playa de la Misericordia, la Plaza de Toros ("più bella quando è vuota") e il Palacio Miramar. L'ispirazione - ha detto - gli é venuta sul Mirador del Gibralfaro, mentre osservava la città dall'alto.



LA CIUDAD PROVISIONAL



Come in una personalissima Odissea, in questo brano Luque immagina il ritorno trionfale nella sua Siviglia partendo da El Palo e attraversando tutta l'Andalusia mentre percorre il Guadalquivir in barca. 

STELLA MARIS


Un omaggio parzialmente polemico alle pattinatrici che, percorrendo il paseo marítimo, schivano le irregolarità del terreno nelle prossimità de los Baños del Carmen mentre i voli commerciali solcano il cielo della città.


LA ALCAZABA




L'iconica fortezza che domina la città diventa qui la metafora criptica di una storia d'amore - manco a dirlo - finita male.



Se non ne avete ancora abbastanza e volete ascoltare altre canzoni "ambientate" a Málaga vi consiglio anche Del Rincón a Las Flores della bravissima (e giovanissima!) Ana García. 


lunedì 10 dicembre 2018

100x100 Italian Kitchen: Scavolini e lo chef Broglia celebrano la gastronomia italiana a Madrid

Italiani a Madrid, strabuzzate gli occhi: questo post è tutto per voi. 

Per la serie "riceviamo e, se itagnolo, pubblichiamo" vi segnalo un evento che vi farà venire l'acquolina in bocca.


Si terrà domani, Martedì 11 Dicembre, e celebra in un colpo solo l'eccellenza della gastronomia e del design italiano nel cuore della Capitale spagnola. 

Detto in altre parole: se magna. E pure bene. Gratis. In un posto figo. Insomma: se state a casa è perchè vi volete male. 

Sto parlando di "100x100 Italian Kitchen", un workshop/showcooking con lo chef stellato Cristian Broglia. Ad ospitarlo è lo store monomarca Scavolini nel barrio di Salamanca, che aspira a farsi portavoce dell'italianità. 

A partire dalle 19, Broglia si metterà ai fornelli per preparare un piatto tipico della nostra terra. I presenti - che, lo ribadisco, potranno accedere COMPLETAMENTE GRATIS - avranno modo non soltanto di seguirne la preparazione, ma anche di assaporarne il risultato.

Non prendiamoci in giro: chiunque viva all'estero sa che la nostalgia di noi italiani assume sempre (e a volte unicamente) i sapori e gli odori del cibo.

Ecco perchè, se anche voi siete tra quelli che si lamentano sempre per il caffé,  saltano affranti di ristorante in ristorante alla ricerca della pasta al dente e litigano con gli spagnoli nel tentativo di spiegare che, per l'amor del cielo, la panna nella carbonara non ci va... ecco, allora ho il sospetto che a questa cosa non dovreste mancare. 

Qui trovate l'evento ufficiale su Facebook.

E qui sotto l'invito con tutte le informazioni.

Ve lo ricordo ancora una volta: sarà domani, Martedì 11 Dicembre, alle ore 19, presso lo Scavolini Store del Barrio di Salamanca a Madrid (Calle Maldonado 30). 

Mandatemi un tupperware!




domenica 2 dicembre 2018

Luci.

C'è odore di benzina e sogni inopportuni.
C'è una canzone che mi gira in testa e troppe note sul cellulare. El año más extraño de mi vida, o per lo meno uno dei. Ché con la valigia aperta sotto i piedi i bilanci son già facili da fare.


Non ricordo. Cosa è successo, quando è successo. Quando mai ho avuto un secondo per assimilare.

Lo farò in Italia, allora. Coi mantecados sbriciolati, la finale di X Factor, e la speranza della lotteria. In fondo è anche per questo che si torna, giusto? Per fare progetti e staccare la spina. Forse per ritrovarsi un po'.

L'altro ieri si sono accese le luci, in calle Larios. E così Málaga mi saluta, promettendomi finali da fiaba. Mi tira per il cappuccio della giacca, restituendomi una volta in più la capacità di sorprendermi davanti a ciò che ho già vissuto.



Perché come ve lo spiego ora? L’aspettativa scritta in migliaia di volti. I palloncini che si levano nel cielo, un attimo prima che la notte si cancelli per sempre dentro un’esplosione di watt.



Ci sono bande che suonano nei vicoli. Capriole di artisti di strada che indovini con la coda dell’occhio quando ormai già non sai più dove guardare. C’è Babbo Natale che si fa le foto con i bimbi. Un concerto in Plaza Constitución. Le bancarelle dello zucchero filato e il fumo delle caldarroste. C’è una cacofonia di accenti, e un albero pacchiano che augura buone feste a nome della città.

Natale a Málaga è la feria di inverno. E come alla feria mi sorprendo a dare palmas assieme alle signore di una certa. L’unica differenza è che al posto delle sevillanas ci sono i cori di villancicos, e io penso alle ragazze di VientoFlamenco. A un tendone senza riscaldamento. Al vin brulé.


Quindi no, questo sorriso idiota non me lo toglie dalla faccia nessuno. Nemmeno le signore che spingono all’impazzata. Neanche la marea umana che devo schivare con la strategia infallibile messa a punto in anni di concerti. Neppure il fatto che un partito politico abbia rovinato tutto mettendo il suo logo su quei palloncini.


Comunque sorrido. Da sola, per strada. Come la gente che mi sta simpatica a pelle. Che incrocia il mio sguardo e, senza conoscermi, sorride con me.


Sorrido perchè ogni volta, quando si accendono le luci, io ritorno un po’ bambina.


Perchè si spegne lo stress dentro alla meraviglia e importa solo essere qui, ora.

Con questa voglia di andare e restare al contempo. Con il bisogno di famiglia, film e ciabatte col pelo nella casa in cui sono cresciuta.

E assieme col malessere di rinunciare alla feria Sabor a Málaga, all’inaugurazione dell’opera dei Boamistura alla Termica, al Sofar del 16 Dicembre, all’accozzaglia di eventi che costruisce la mia vita qui.

Questa soddisfazione di andare, riposare, ascoltare musica bellissima in aereo. E già pensare, intanto, a quando tornerò. Nostalgia e futuro. Relax e frenesia. Dannata - e benedetta- bipolarità nazionale.


Arrivederci Málaga, ci rivediamo tra 26 giorni.

Volevo solo dirti che questi orecchini di luce ti donano un bel po’.