venerdì 21 dicembre 2018

Sr. Chinarro: 4 canzoni che parlano di Málaga


Il nome "Sr. Chinarro" mi apre una serie di pensieri-matrioska.

Più che altro sono frasi incompiute, uscite da bocche diverse in situazioni più o meno confuse.

La cattedrale, di notte.

"L'ho incontrato prima."

Un bar del centro.

"Com'è possibile che tu non lo conosca?!"


Il cartello che annuncia un concerto da un muro diroccato in città. 



Me ne dimenticavo. Sempre.

Un loop continuo di "lo devo ascoltare" che affogava nei vermut a fine serata. 



Ma poi vuoi gli algoritmi. Il raffreddore. Vuoi il desiderio di concludere un anno di scoperte musicali aggiungendo un altro nome alle playlist. 


Insomma, mi apparso per puro caso in una citazione su Facebook e ho premuto play.

Quello che ho sentito mi è piaciuto.
Forse non tanto da strapparmici i capelli e da seguirlo in tour per il Paese, ma abbastanza da viaggiare nello spazio-tempo se chiudo gli occhi cullata dai suoi brani.

Dietro al nome di Sr. Chinarro c'è, in realtà, quello di Antonio Luque, un cantautore che indovino un po' schivo. Ha una buona penna e ormai ben diciotto (!!) dischi all'attivo con la band di cui è l'unico componente stabile.  


Nato a Siviglia nel 1970, si è stabilito a Málaga affermando di sentirsi "malagueño di adozione". 

Strano. Non solo per la rivalità a tratti intollerabile tra le due città andaluse, ma anche perchè ha dichiarato di varcare poco e a fatica il confine de Los Baños del Carmen.


E più di un malagueño mi ha detto negli anni che "oltre los baños del Carmen non é più davvero Málaga".





Eppure, anche ad osservarlo dal suo (meraviglioso) ritiro di salsedine ed espetos, il Capoluogo della Costa del Sol ha ispirato a Luque più di una canzone.


Per quanto non venga mai menzionata direttamente, chiunque conosca abbastanza bene la città saprà riconoscerne i luoghi in testi che il Sur una volta ha definito (in modo, per la verità, piuttosto azzeccato) gravidi di "surrealismo quotidiano".

Dall'Italia ed in omaggio alla mia perenne sete di Sud-Ovest, vi invito a scoprirli qui:

LA DECORACIÓN 


Estratta dall'album del 2006 "el mundo según", questa canzone particolarmente descrittiva vi farà fare un giro tra le chimeneas della Playa de la Misericordia, la Plaza de Toros ("più bella quando è vuota") e il Palacio Miramar. L'ispirazione - ha detto - gli é venuta sul Mirador del Gibralfaro, mentre osservava la città dall'alto.



LA CIUDAD PROVISIONAL



Come in una personalissima Odissea, in questo brano Luque immagina il ritorno trionfale nella sua Siviglia partendo da El Palo e attraversando tutta l'Andalusia mentre percorre il Guadalquivir in barca. 

STELLA MARIS


Un omaggio parzialmente polemico alle pattinatrici che, percorrendo il paseo marítimo, schivano le irregolarità del terreno nelle prossimità de los Baños del Carmen mentre i voli commerciali solcano il cielo della città.


LA ALCAZABA




L'iconica fortezza che domina la città diventa qui la metafora criptica di una storia d'amore - manco a dirlo - finita male.



Se non ne avete ancora abbastanza e volete ascoltare altre canzoni "ambientate" a Málaga vi consiglio anche Del Rincón a Las Flores della bravissima (e giovanissima!) Ana García. 


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