mercoledì 22 luglio 2015

Quasi Quasi.

Potrebbe, in effetti, sembrarvi strano che non abbia ancora dedicato nemmeno una riga all'ultimo cofanetto live di Cesare Cremonini. A mia discolpa, non sono mai stata un'amante dei cd dal vivo. Trovo che non riescano - né probabilmente riusciranno mai - a ricreare l'esperienza di un concerto, che sviscerando nella parte acustica privano di buona parte delle dimensioni. Un concerto è sudore, è immagini, è atmosfera. Lo adoro di persona, al cinema e in dvd, ma se devo piazzare un disco nello stereo (o ascoltarlo in cuffia sotto al sole) scelgo comunque un disco registrato. Ecco perchè, nonostante la meraviglia del packaging e l'irresistibile appeal esercitato da un libretto in cui il tour viene rivissuto dal punto di vista dell'artista, non ho accolto Più che Logico con l'entusiasmo che vi sareste aspettati. 

I quattro inediti che contiene, tuttavia, valgono un bel po' la pena. Ce n'è uno, in particolare, che mi ha colpita fin dal primo ascolto. Si chiama "Quasi Quasi" e, pur raccontando una situazione personale, ho sempre pensato che con esso Cremonini fosse riuscito a tracciare un ritratto perfetto della mia (e sua!) generazione. Quella dei nati negli anni '80. Quella dei trentenni. Quelli che hanno vissuto la scelta tra Blur e Oasis come una presa di posizione obbligata per definire il proprio gusto musicale. E si svegliano, oggi, con la voglia perenne di mollare tutto e andarsene; destreggiandosi tra malinconie e crisi in una società cinica che ogni giorno sembra ricordargli che il cuore, ormai, non serve più. 

Sicuramente non è stata scritta con quest'intento, eppure è quello che io ci vedo. E' il modo in cui la vivo. La ragione per cui mi tocca così. Dato che non sembra che, almeno per il momento, sarà un singolo (il prossimo estratto dovrebbe essere Lost in The Weekend) ho pensato di farvela scoprire. 



Quasi Quasi 
Cesare Cremonini
Album: Più che Logico 

Quasi quasi
lascio ogni cosa e vado via
e poi sì, mi chiederai chi sono.
è cosi è cosi
la vita che sognavo
ombre e luci e qualche giorno buono
quasi quasi
la chiamerei malinconia o crisi
è come scegliere tra Blur e Oasis
tra una canzone e una poesia
tra mille giorni spesi
ma se vuoi facciamo finta che non sia successo niente
un cuore al giorno d’oggi a che serve?
me lo dicevi sempre, così
non ho più pensato a te. 
Io non ho più pensato a te. 

Quasi quasi
ti porto al cinema, non per i baci
ma per vederti ancora
è cosi è cosi
mi sento come un trailer prima di un film
e non mi fa paura
quasi quasi
stanotte ci perdiamo tra le luci
della città e scappiamo
dimmi di sì
ti porto a cena solo con gli amici
tu che ne dici?

ma se vuoi facciamo finta che non sia successo niente
un cuore al giorno d’oggi a che serve?
me lo dicevi sempre
ma se vuoi tranquillità e spaventi
son cose d’altri tempi
come essere sentimentali
tu che ti aspettavi? 
Io non ho più pensato a te
io non ho più pensato a te
non ho più pensato a te

ho messo degli occhiali da sole per nascondere gli occhi
e il mio sorriso migliore su quegli abiti corti
amore fammi un po’ di luce che la strada è veloce
e a guidare nel buio non sono capace, non sono capace

quasi quasi
lascio ogni cosa e vado via e poi sì
mi chiederai chi sono
è cosi è cosi
la vita che sognavo
la vita è ombra e luci
e qualche giorno buono
quasi quasi 

1 commento:

  1. A cesare ho mandato una cartolina da Madrid e Siviglia :)// Però non ha ancora risposto... 

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