mercoledì 17 agosto 2016

Volver: La playlist del ritorno.

In calle Larios c'era un enorme pannello con la locandina di Volver. Era parte di quella scenografia tronfia di orgoglio patrio che rendeva ancora più bella la città durante il festival del cinema spagnolo. Impresa non da poco, considerato quanto ai miei occhi fosse già perfetta senza ghirigoro alcuno. Era una primavera sgargiante, quella del 2009. Tappeti rossi, sole intenso, urla per l'arrivo di Banderas. Passeggiavo lì accanto col sorriso sicuro dei padroni di casa. Poi, mi sono fermata. Era cosa giusta e necessaria, in quel momento, farsi fotografare lì, accanto alla foto di Penelope  Cruz. Il mio look sembrava una brutta copia del suo, nel giorno in cui rossetto rosso e fiore in testa avevano iniziato a rendere la mia trasformazione anche esteriore. Indossandoli, avevo scelto per la prima volta di dire "guardatemi!". Non sono perfetta ma sono felice. Ballo per strada senza curarmi di quello che pensate, socializzo con gli sconosciuti, mi mangio le S quando parlo in castigliano. Gli ultimi tre mesi dell'Erasmus servivano, anche nei dettagli, a dire a tutti che ero ormai andalusa. 




Sette anni dopo, ascoltando il brano portante della colonna sonora di quello stesso film, mi sono venuti i brividi. Non avevo mai fatto sufficientemente caso al testo, prima d'ora. O - se è per quello - neanche al fatto che Estrella Morente era la voce del pezzo che avevo danzato al primo saggio di flamenco della mia vita. Eppure Volver, adesso, sembra scritta per me. Per questo momento. Per questo ritorno. Per cucire con un filo rosso quella giornata di Aprile a questo Agosto un po' ansioso e ribadire che sì, è quello che devo fare. 

Quella canzone è ora anche la seconda traccia della playlist che ho dedicato al mio prossimo rientro a Málaga. Una collana musicale di ricordi, immagini e sensazioni che ho studiato quasi come un "concept album" dei miei stessi viaggi mentali. 







[Track 1] Bebe- Me fui. 

Si apre là dove il capitolo precedente si era concluso, in uno sbocciare di Luglio sferzato dal vento del Terral. Inizia con le valige sparse nei corridoi in penombra di un appartamento vuoto. L'eco dei miei sospiri, e la promessa che già allora facevo alla città. Me fui, pa volver de nuevo. 

[Track 3] Chambao - Duende del Sur 

Continua con la voce de La Mari, il giorno che davanti al Guadalmedina prosciugato sembrò fermare il momento esatto in cui capii di essermi fusa davvero con l'anima della sua (e ora anche mia) Málaga.

[Track 4] Astor Piazzolla - Vuelvo al Sur

Poi la pelle che si increspa, l'estate scorsa, ad un live struggente sulla spiaggia di Grado. Le parole di Piazzolla, riformulate da un timbro femminile, mi parlano di un Sud diverso da quello che intendeva lui, eppure stranamente uguale. Ora lo riconosco, è il mio. Quello dei vecchietti che ti accompagnano di persona al posto per cui chiedi indicazioni. Quello delle persone che ti sorridono per strada. Dei "no pasa nada". Della vita lenta e grata che sembra modellarsi sulle tue necessità. Te quiero, Sur. 


[Track 5] Fun - Why am I the one

Mi sentivo stranamente in comunione con il mio Paese, una delle ultime volte in cui ho preso un volo per Málaga. I concerti dei cantanti italiani. Il sentirsi a mio agio nell'ambiente che mi circonda. "For once, for once, for once, I get the feeling that I'm right where I belong", cantavano i fun. Perché devo sempre fare le valige?, mi chiedevo assieme a loro. Ma poi sono atterrata in quella landa umida che é l'aeroporto Picasso, e l'ho capito una volta di più. "I'll move back down, to this western town..." 

[Track 6] Conchita - Puede ser

Il giorno in cui ho preso la decisione di rifarlo in modo definitivo, nella mia testa suonava Conchita. Può essere che mi sia sbagliata tante volte, mi rassicurava, ma sento che questa volta tutto andrà bene. "Dicono che quando si chiude una porta se ne apra un'altra più grande, più bella e più facile di ieri. E credo che questa volta invece di una porta ci sia una portafinestra solida, forte e con la vista sul mare".  Quel brano è ancora la mia personale iniezione di ottimismo a cui mi aggrappo ogni volta che sento strisciare un dubbio al confine tra due pensieri.

[Track 7] Nena Daconte - Tenía Tanto que Darte 

Una litania che ti si insinua nel cervello, un testo sempliciotto, la voce quasi infantile di lei:  "Tenía tanto que darte" aveva tutti gli ingredienti per consolidarsi a tormentone dell'anno, quando i Nena Daconte suonarono infinite volte, a tarda notte, al festival Costa Pop. Avevo conquistato la prima fila, dal vivo mi delusero, ma restarono incollati a quel momento in cui con Marta e Naza celebravamo la musica, l'amicizia e - insieme-  il diritto di essere frivole e felici. 


[Track 8] Green Day - Wake me up when September ends 

Ogni tanto, quando le cose si fanno difficili e la mia voglia di combattere più accesa, prego solo che il tempo acceleri e mi consegni al momento in cui trascinerò le mie valige pesanti incontro all'auto di Grace fuori dalla porta degli arrivi. "Mentre la mia memoria si riposa, ma non dimentica mai cos'ho perduto, svegliatemi quando finisce Settembre"

[Track 9] Fito y Fitipaldis - La casa por el tejado 

E poi le colonne sonore indiscusse del mio Erasmus, quelle che più di tutte si sono legate a immagini concrete. Tipo un ragazzo che suona la batteria oltre le finestre di un appartamento ai piani alti, o me che torno dal centro in cui si insegna spagnolo agli stranieri col blocchetto pieno di interviste e l'animo arricchito di volti e storie. Imparando a costruire la casa dal tetto. Perdendo giorno dopo giorno "el miedo a quedar como un idiota". 

[Track 10] Melendi - Un violinista en tu tejado 


... O l'elettricista che improvvisa magheggi con le spine del computer pur di adattarlo alle spine. Calle Victoria. Il tipo figo che lavora da Telefonica. Un mundo nuevo. E quella canzone ovunque, in sottofondo, ossessiva come il peggiore dei mantra, malinconica abbastanza da farne un vero e proprio inno personale.

[Track 11] Negrita - Notte Mediterranea

Quasi come la Notte Mediterranea che ascoltavo con il mocio alla mano nelle Domeniche di pulizia; Quella che vivevo seduta su di un asciugamano sulla sabbia della Malagueta nelle notti in cui sprecavo desideri alcolici facendoli bruciare lenti nei falò di San Juan.

[Track 12] Efecto Mariposa - Por quererte

E la Noche en Blanco sulle scale dell'auditorium del Paseo del Parque, con gli Efecto Mariposa a intonare melodie pop come antefatto dei gossip sulla vita da groupie. L'inizio di un dolore rarefatto che implicava nella gioia il dover presto andarsene via.

[Track 13] Enrique Iglesias - Bailando 

Una delle ultime ferias a cui io sia stata, la versione più flamenca di una città che fuori dalle casetas del real mi sembrava creata per far ballare di colori il cuore.

[Track 14] Pink- So What?

E quando, ancora giovane, facevo l'alba tra Liceo, Skopas e Velvet le note di Pink erano una sfida al futuro che mi sentivo in grado di vincere. Voglio credere che sarà così anche questa volta. Perchè, cavolo, I'm still a rock star, I got my rock moves and I don't need you tonight. 

Quella playlist, ovviamente, andrà completata nel tempo. Nel frattempo, se vi va, potete ascoltarla qui.  Più sotto, invece, c'è la traduzione del brano che le dà il nome. Lo stesso che si legge alle mie spalle in quella foto del 2009: Volver.







Indovino il barlume delle luci 

che da lontano segnano il mio ritorno


Sono le stesse che illuminarono 

con il loro pallido riflesso 
ore piene di dolore 

E anche se non ho voluto il rientro

Sempre si torna 
dal primo amore. 

La vecchia strada 

dove l'eco disse
"Tua è la sua vita, 
Tuo è il suo amore"

Sotto lo sguardo burlone delle stelle
che con indifferenza
oggi mi vedono tornare

Tornare
con la fronte avvizzita
la neve del tempo 
ha imbiancato le mie tempie


Sentire  
Che è un soffio la vita, 

che vent'anni non sono niente
che febbrile lo sguardo 

vagante nell'ombra
ti cerca e dice il tuo nome


Vivere
Con l'anima aggrappata 

A un dolce ricordo 
che piango di nuovo 


Ho paura dell'incontro
con il passato che torna

ad affrontare la mia vita 

Ho paura delle notti
che affollate di ricordi 
incatenano il mio sogno

Ma il viaggiatore che fugge 

Prima o poi 
ferma il suo cammino

E anche se l'oblio 

che tutto distrugge 
ha ucciso la mia vecchia passione

Conservo nascosta una speranza umile
Che è tutta la fortuna del mio cuore. 




2 commenti:

  1. ne manca una!!! o perlomeno, così credo io, perchè mi ha accompagnato più o meno nello stesso periodo tuo durante la mia vita ad AGP.

    Sto parlando di Suenos Rotos de la Quinta Estacion.

    luca_parm

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    1. Hai ragione, ma in realtà ne mancano tantissime... ho cercato di metterci solo le più significative perchè poi voglio integrarla con altri brani una volta lì ;)

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