venerdì 12 ottobre 2018

5 canzoni di Izal per prepararsi al Benalfest

É stato uno di quei piani improvvisati, folli e incasinatissimi; Quelli che ti fanno disperare, ma in genere poi portano ai momenti migliori. O almeno si spera. L'ho festeggiato cosí, il Día de la Hispanidad: svegliandomi tardi. Maledicendo il rumore ritmico di un martello del tutto indifferente alle feste. E alleggerendo il portafoglio in favore di un concerto di Izal. 


Da quando mi aprirono il mondo in una notte di pioggia, sono diventati una costante della mia vita malagueña. Gli Izal sono Laura che me li fa conoscere all'evento di San Miguel. Il salotto della casa di Huelin inondato dal sole. La serata tributo all'Onda Pasadena, col caldo dei bugigattoli senza finestre e un'improbabile sosia di Loredana Berté. Sono gli stivali col tacco che mi portavano a Casa Lola in primavera. Un atterraggio morbido tra le lacrime secche e il sapore dei gambas al pil pil. Sono l'articolo per Total Free Magazine. Il ritornello che si incolla alla testa come una condanna dolce-amara nei giorni in cui venne a trovarmi mia madre. 


E domani, dopo tanto, li rivedrò al Benalfest.

M'è sembrata l'occasione giusta per riepilogare le 5 canzoni che li hanno resi un must delle mie playlist. Se ancora non le conoscete, direi che è giunto il momento di rimediare. 



1. Sueños lentos, aviones veloces



(...que viajan al sur)
L'ho già scritto e lo ribadisco: questo resta, per molti versi, "uno dei ritratti più completi di me". 


2. Santa Paz

Ho letto da qualche parte che sarebbe stata concepita come autocritica. Una sorta di disprezzo urlato nei confronti di tutto ciò che l'autore non sopporta di sé. Mah, se lo dite voi. A me parla piuttosto di pozzanghere in calle Larios, con Málaga specchiata all'ingiú. Eppure, ve lo giuro, non ho ancora ben capito perchè.

3. Pequeña gran revolución



Scritta da MIkel Izal per la nipote, dà il benvenuto al mondo a una bambina appena nata.  Narrato dal punto di vista di un genitore, è l'inno all'amore più puro che esista. Mi ha conquistata la prima volta che li ho visti dal vivo, e ancora oggi mi emoziona ad ogni play.


4. Copacabana



La hit per definizione. Non averla mai ascoltata dovrebbe essere considerato un delitto.

5. Canción para nadie 



Che ognuno la interpreti come preferisce. Per me - che mi sciolgo come burro nella padella delle mie stesse congetture-  parla della Persona con la P maiuscola. Quella che cambierà la nostra vita, scegliendo di condividerla con noi. Il "Grande Amore Fantasma", in definitiva, quando lo immagini e non lo conosci ancora. 



In tutto questo, mi sono appena resa conto che era quasi un mese esatto che non aggiornavo il blog. Credo sia una specie di record personale. Scusatemi: è che la vita, da un po' in qua, mi sta richiedendo un po'troppe attenzioni. 
  


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