venerdì 7 settembre 2012

Evviva il Sud! (Frammenti di Grecia)


Salonicco odora di fiori. E' un profumo dolce, un po' fruttato, che ti avvolge mentre attraversi Piazza Aristotele diretta verso il mare. Sa di caramelle, quasi. A Salonicco, di notte, file di lampadine colorate illuminano le vie sempre intasate di musica, di giovani in tiro, di locali alla moda e tavolini all'aperto di qualche ristorante dove si cucina pesce.

Torno da lì. Da lì e da Nikiti, un paesino sul mare nella penisola Calcidica: due vie appena, un mare turchino da far invidia ai Caraibi ed una gentilezza quasi imbarazzante nella popolazione. Sì, insomma, torno dal Sud che mi piace. Il sud delle luminarie colorate appese tutto l'anno,non soltanto a Natale. Quello delle vetrine piene di ventagli e fiori per capelli, che per un attimo ti fanno credere di essere ancora in Andalusia. E' il sud di chi non ha mai fretta. Di chi sorride sempre, scordando i nonostante e gli anche se. Un luogo in cui la gente chiacchiera urlando da un lato all'altro della strada, mentre i 40 gradi a mezzogiorno pesano sulla testa e ti scuriscono un po'. Il Sud. Ah, il Sud. Io ci sto troppo bene.



Ché i vecchietti, a Nikiti, se fotografi l'albero di fichi nel loro giardino, ti invitano a mangiarne un po'. E poi inchiodano con l'auto in mezzo alla strada solo per presentarsi (“Ciao, sono Nikos”) e chiederti da dove vieni. A Nikiti, se chiedi un'indicazione, ti offrono direttamente un passaggio. E a te viene il nervoso per il posto in cui sei cresciuta, che ti ha insegnato a dover esser diffidente. Che s'impregna soltanto di cattive intenzioni.

“Mi spiace perdervi”, ci ha detto Miss Julie quando abbiamo lasciato l'hotel , “Siete così carine!”. Probabilmente è anche per questo se il contrasto è così brusco, di nuovo.

Sì, perchè poi torni nel Nord Italia è l'impatto è fatto d'autobus troppo cari, di un barista cafone che prende a pesci in faccia uno straniero. Che ne deride le abitudini alimentari, incurante del rispetto per la sua religione. Nel Nord Italia una donna ne aggredisce verbalmente un'altra, sconosciuta, tra i sedili azzurri di un treno. Le rinfaccia un episodio avvenuto forse forse un'ora prima. Che “quando le tenevo la porta, in bagno, uno scossone del treno l'ha aperta, e io ho sentito che ha esclamato 'stronza', allora volevo sapere ...e bla bla” . “Lei ha sentito male,vada all'Amplifon”. E' che nel Nord Italia sono tutti, sempre, un po' troppo nervosi.

Comunque. Non lascerò che questo intacchi i bei ricordi. Né questo, né il terribile virus intestinale che da due giorni ormai mi costringe a vivere in bagno. No. Io preferisco pensare a quanto siano avanti in un Paese sulla carta molto più in crisi di noi. Un Paese come la Grecia, dove sugli autobus i nomi delle fermate sono annunciati in automatico in due lingue; E un distributore automatico ti permette di fare i biglietti anche a bordo senza disturbare l'autista. Un Paese in cui c'è il wifi gratuito praticamente in ogni bar. Io preferisco cercare la ricetta delle foglie di vite ripiene di riso e menta. Ricordare al mio palato il gusto di quei meravigliosi caffé freddi fatti tipo frappé. E soprattutto constatare la vera, grande, rivelazione di questa vacanza: i ragazzi greci sono veramente fighi.




2 commenti:

  1. pienamente daccordo!:-)e leggendo automaticamente nella mia testa si è diffuso il brano dei Negrita..."rotolando verso sud".-)
    bentornata!...prossima destinazione?
    besos Kit

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  2. Madrid! eheheheh torno "in patria" ;)

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