venerdì 28 ottobre 2016

Soundtrack


Non crederete mica che abbia smesso di consigliarvi musica solo perchè mi sono trasferita in Spagna, vero? Potrò non avere tempo per la vita, ma ne avrò sempre per premere play. 

E quindi eccomi qui: tra un appuntamento di lavoro, una lezione di flamenco e un articolo da scrivere, queste due canzoni più di altre si divertono a girovagare in loop tra le mie cuffie e il padiglione auricolare. Una è spagnola, l'altra italiana. Perchè - ca vans a dire? - il titolo, al blog, l'ho messo per un motivo.

- RULO Y LA CONTRABANDA - NOVIEMBRE


C'è tanto amore, nel nuovo disco di Rulo. Un amore contrastato, difficile, sanguigno. Un amore che ti lascia e ti riprende; uno scontro sul ring tra due avversari uguali. Come sempre, nei suoi testi, si racconta per contrasti e paradossi; Solo che, a differenza dei lavori precedenti, appare qui più morbido e protagonista che mai. Mi piace, "El doble de tu mitad". Perchè è coerente nel mantenere uno stile ma conforta di un sound che non ti stanca mai. Tra i brani in tracklist, Noviembre è il mio preferito. Un modo per cullarmi, struggente, nell'abbraccio di una ninna nanna malinconicamente mia. 


- BAUSTELLE - LILI MARLEEN





Bentornati, non c'è altro da dire. Ho sempre ritenuto i Baustelle un po' troppo pretenziosi. Certo, alcune canzoni rasentavano il capolavoro; ma ascoltare un disco tutto intero era per me come sforzarsi di arrivare in fondo a un libro che pensa troppo allo stile e troppo poco al contenuto. I Baustelle, detto fuori dai denti, mi parevano certe volte roba da intellettuali snob. 
E quindi adesso i casi sono tre: io mi sono sbagliata, loro sono cambiati, o sono diventata anch'io un'intellettuale snob. Perchè Lili Marleen, Dio Mio, è quasi perfetta.
Il modo in cui riassume un'epoca in soli 4.32 minuti di canzone. Il modo in cui cuce assieme Bowie, le SS e il terrorismo islamico, il modo in cui lega il passato a Spotify. Forse era semplicemente troppa la mia disperazione di fronte a una scena radiofonica italiana che mi sembrava dare sempre meno spazio alle parole. Forse un testo bello come questo, in un periodo meno "Sofia" e più "Cemento Armato", mi sarebbe passato inosservato. Ma non è quel periodo, e a questi ragazzi io darei quasi un Nobel. "Parigi è una stella, non è una città"

Voi quale preferite tra le due?

1 commento:

  1. difficilissimo scegliere....son bellissime tutte e due,diciamo che Rulo impersona quella che è per me la canzone pop spagnola,nel sound nel testo....i Baustelle,non ci son parole,commuove,emoziona...."pelled'oca".....singasongKit

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