lunedì 30 maggio 2016

DECEEEEEMPIOOOONS


Spero abbiate letto il titolo cantando, altrimenti ho già fallito.  

Prima di giustificarlo con dei contenuti credo, però, di dovervi qualche scusa. Negli ultimi giorni sono stata letteralmente inghiottita da un nuovo progetto. Niente romanzi, non v'emozionate. Anche se è sempre variamente curioso constatare come l'obbligo di scrivere su un argomento - per quanto entusiasmante - accenda in me la voglia di trattarne altri mille. Roba da psicopatici, vi giuro. Tipo che le scadenze mi impongono di concentrarmi sui Mariachi giapponesi (?) e a me vengono le idee per un saggio sull'evoluzione dei lombrichi croati (?!). 
Comunque. Mentre mettevo la vita in stand by sospirando nostalgie per terre lontane (cioè: rimandavo la prenotazione di un albergo a Madrid per scrivere di Málaga) pare che attorno a me siano successe delle cose.

Tipo la finale di Champions League, con i coriandoli del colore sbagliato e un altissimo tasso di itagnolità. Ho iniziato ad esaltarmici alla vigilia, complici le prime dirette su Periscope. Il vibrato del cellulare in modalità silenziosa, stranamente simile a una serie di rutti, mi restituiva immagini della Puerta del Sol. Era gremita che manco a Capodanno, il cielo di un blu quasi finto sopra al cartellone del Tío Pepe. Giornalisti schierati in una fila ordinata. La cronaca accurata dello staff di Twitter Spagna. Il tizio che si dimena sullo sfondo scattandosi selfie. C'era qualcosa di elettrico, nell'aria. Si percepiva anche da lì. Mi riportava indietro, a quella volta che il derby madrileño aveva valenza uguale in diversa cornice. E io c'ero, ad asserire che sì, Madrid es de Champions, mentre salivo a testa bassa i gradini del metro.

Questa volta, invece delle due maxi-maglie, era stata organizzata una specie di sfida: cinguettavi il supporto alla tua squadra con l'hashtag appropriato e, se vincevi, l'edificio davanti al kilómetro cero si sarebbe illuminato con i tuoi colori. Rosso e bianco, alla fine. Almeno lì. Piccola ma coreografica soddisfazione alla Madrid colchonera per cui gran parte degli italiani sembrava parteggiare. Me compresa, lo devo ammettere. Perchè, quasi fosse una specie di prova generale degli Europei, la sfida aveva risvegliato del tutto la mia anima da Ultrà. 



Screenshot da Periscope


Immaginavo Milano, con le strade prese d'assalto dagli spagnoli, il suono di quella parlata a farsi colonna sonora dei bar e delle strade.  Le comunicazioni degli enti turistici, i messaggi sui social, tutto puntava sulla connessione tra la Spagna e l'Italia. E io, d'un tratto, avrei tantissimo voluto essere là. 

Italospagnolismo via "Comune di Milano" su Twitter
Immaginate, quindi, come posso aver reagito quando ho saputo di David Otero. 
David, già. Mio Dio. David.
Tra le cose che sono successe, mentre io ero china su una tastiera, c'è stata anche l'uscita del suo nuovo singolo. Ritmato e travolgente al punto che si potrebbe brevettare come rimedio istantaneo all'infelicità. Talmente orecchiabile da essere fastidioso. Di quelle canzoni che ti si insinuano in testa sin dal primo ascolto e non ti mollano più.





Tifa (sigh!) Real Madrid, David Otero. E quello stesso pomeriggio, di diretta su Periscope, ne aveva fatta una pure lui. "Domani suonerò a Milano", e ho avuto un micro-infarto. maperdincibacconnaggiaalui, ma dillo prima. Invece no, la cattiveria. Mi costringi a promozioni in extremis, infiniti "andateci" e almeno  il doppio di  "ma uffa" mentre all'una e trenta di un pomeriggio qualsiasi, alla fan zone della squadra sbagliata, un frammento del Canto del Loco corona il mio sogno di sempre. Forse non saprò mai come sia andato quel live. Mi dovrò accontentare di una foto dallo stadio con "campeones!" come didascalia, di una serie di cuoricini non troppo esplicativi su Twitter (love you too, David, ma dime algo, tío!) e dell'ipotesi remota di qualche milanese di passaggio che ora stia canticchiando "una vez má-ááás o doos" in giro per la città. La vita sa essere crudele. 




Una foto pubblicata da David Otero (@davidoteromusic) in data:

2 commenti:

  1. Io innamorata pazza di Madris mi sono fiondata a Milano e mi sono mescolata ai tifosi di Atletico e Real...una giornata che non dimenticherò!!!!

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    1. Ma che invidia! Hai tutta la mia stima e approvazione! :)

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