sabato 10 novembre 2018

Origins (e quel saputello di Google)

Era tutto il giorno che aspettavo con ansia il momento giusto per premere play.

Perchè gli album delle band che ti marcano il ritmo della vita mica li puoi ascoltare così, mentre lavi i piatti, come un sottofondo qualsiasi a cui non presti attenzione.

Naa. Ti ci devi immergere, come in una vasca piena di schiuma.

Devono essere la coccola che fai a te stessa mentre t'isoli dal mondo in uno spazio tutto tuo.

Le band che ti marcano il ritmo della vita si meritano le tue orecchie, i tuoi cinque sensi, il tuo cuore.

Persino Google mi aveva mandato una notifica: "Nuovo disco degli Imagine Dragons, Origins".




Già. Come se non lo sapessi. 


Sul serio, sta diventando ogni giorno più invadente, 'sto coso. 

E "Sono le 2 di notte, cosa fai ancora in giro? Hai 4 hotel vicino, se mai volessi dormire". 

E "Sei alla Casa de Guardia, è un buon posto per fare foto. Fai foto, daaaai. Fai foto, ti prego, fai fotooo. Ma non hai ancora fatto neanche una foto?" 

E "Il tuo volo è oggi. Dovresti uscire di casa adesso perchè potrebbero esserci ingorghi".

Google, te lo dico da amica: E FATTELA, OGNI TANTO, UNA VAGONATA DI FATTI TUOI!


Mamma mia che saputello, oh. Più pesante della gente che qui non la smette più di parlare di Rosalía.

Che poi continua a mandarmi notizie di calcio da quando quest'estate, annoiata sul bus, avevo fatto una ricerca su Isco. Vediamo chi gli spiega che volevo solo sapere quanti anni ha.

Ma, si diceva, gli Imagine Dragons.

Avevo delle buone sensazioni su quest'album, e alla fin fine non si può dire che mi sbagliassi.


Certo, non arriva ai livelli di Smoke + Mirrors.

Di Smoke + Mirrors ce ne sarà sempre e soltanto uno.

Di sicuro, però, ci si avvicina più di Evolve.
Al primo ascolto, le mie canzoni preferite (almeno tra quelle che ancora non conoscevo) sono Cool Out e West Coast. Soprattutto perchè "Sarò la tua West Coast" sarebbe la dichiarazione d'amore definitiva, per me. Quella o "Sarò la tua Málaga". O "Sarò le tue conchas finas al pil pil" . O "Sarò la tua overdose di carboidrati". 'Na roba così.







Ma sto di nuovo divagando.

Digital mi affascinava già nei 30 secondi del teaser che annunciava l'album, e continua a farlo anche ora che l'ho masticata intera. A dire il vero ancora non capisco se mi piaccia o meno, ma è la "I'm so sorry" di questo disco, e penso che dal vivo sarà spettacolare.


In generale, tutta la prima parte mi pare nettamente superiore alla seconda. Only e Stuck, ad essere sincera, le eliminerei proprio dalla tracklist. Ma poi arriva Real Life e, nell'adrenalina che ri-esplode, riscopro il miglior riscatto possibile.


Insomma: ascoltatevelo. Che ve lo dica Google oppure no.

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