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martedì 28 febbraio 2017

Lettera d'amore all'Andalusia


In questo Martedì che sembra Domenica il cielo ha il colore netto della mia allegria. 

Mi sveglio dalle mie ormai consuete sei ore scarse di sonno. Era una fase REM bizzarra e colorata, di cui ora non mi resta che un senso indefinito di star bene. La moka è già pronta sul fornello. Da fuori, in lontananza, il vento trascina fino alla mia finestra le note calme di una canzone. 

La riconosco. Certo che sì. É "Siempre me quedará" di Bebe. 
Chiunque la stia ascoltando la rimette ancora. E ancora. E ancora. 
Non ci credo più alle coincidenze. Ormai - visione zen - credo solo al Destino.
Quel brano lo ascoltavo sempre, in loop pure io, quando otto anni fa Málaga mi ha rubato il cuore.
Allora come oggi il senso che le attribuisco è un po' diverso da quello che probabilmente voleva dargli chi l'ha scritto. Va al di là delle parole, in cerca di un senso più profondo. Quello di una vita da cui scappi, delle ferite - anche moralmente autoinflitte - che piano piano il tempo curerà.

É una rinascita costruita sul passato. La miglior colonna sonora possibile che potessi trovare per il Día de Andalucía. 




E allora grazie, terra "mia": oggi vorrei dirti solo questo. Grazie perchè mi hai resa una persona migliore. Perchè ogni giorno esco a testa alta e sorrido; e mi incanto a guardare le bellezze dei dettagli di azulejos, vasi e terrazze bianche che fanno di te un tutto così meraviglioso. Perchè mi trattieni per la giacca ogni volta che rischio per pigrizia di privarmi di un po' dei tuoi odori. Grazie, perchè essere scambiata per "una di qui" è per me il miglior complimento possibile. Perchè quando ti sento nel mio accento ritrovo l'identità che credevo di aver perduto. Grazie per la cassiera del Mercadona che mi saluta ormai come fossimo vecchie amiche. Per il cameriere che mi promette un chupito gratis se torno a mangiare nel suo locale. Per la signora del mercato che si ricorda ancora dei regali di Natale. Per i tizi che, mentre una collega mi scatta una foto, si fermano ad approvare in un "muy guapa, si señó". Per quest'umanità, in definitiva, composta di tanti piccoli paesini che, fattisi quartieri, si addensano senza snaturarsi a formare una grande città.

Il fatto, Andalusia, è che tu per me sei molto più di un'entità geografica. Sei lo skyline che ho dato ai miei sogni. La dimostrazione che sono capace di lottare per quello che voglio. Che tutto può girare - dalle idee alle opportunità, forse al Pianeta intero - se mosso dal motore della gioia.

Quando sono scesa dall'autobus, in centro, la bandiera bianca e verde veniva innalzata su un pinnacolo. Sotto, una banda suonava l'inno di Spagna e, per qualche motivo la pelle mi si è increspata di brividi. Qualcosa ha iniziato a pungermi sotto agli occhi e non è possibile, Dio mio, non è possibile, che stia piangendo fuori il patriottismo di una Patria che non è la mia. 

Battito veloce di ciglia, il vento per giustificare. E poi di corsa ad un appuntamento al CacMa, constatando quanto siano moleste ma appaganti le lunghe file per entrare ai musei. Al bookshop mi ricredo all'istante sui colpi di fulmine davanti al ragazzo della libreria. Al bar, il tizio che ci prende le ordinazioni per le tapas mi fa spaventare ufficialmente per gli effetti che la Primavera sta già avendo sui miei ormoni.

O magari l'entusiasmo ti mette addosso un paio di occhiali in grado di ribaltarti la percezione del mondo. Ma va bene così. Perchè amo il posto in cui vivo. La decisione che ho preso.

E nel Día de Andalucía sono più che mai consapevole che è il luogo in cui scopri te stessa, e non quello in cui nasci, quello che davvero puoi chiamare casa. 



Se poi un giorno dovessi tornare indietro; Se poi tutto si dovesse guastare, beh... in fondo lo diceva già Bebe: 

"Siempre me quedará la voz suave del mar, volver a respirar la lluvia que caerá sobre este cuerpo y mojará la flor que crece en mí, y volver a reír, y cada día un instante volver a pensar en ti". 


giovedì 29 ottobre 2015

La città di Twitter è in Andalusia (e io già la amo)

Macccccciaaaao sindaco di Jun! Senti 'n attimo: se ti traduco al volo #Odissea posso venire a presentarla lì? Anzi, mi faresti direttamente cittadina onoraria? Gracias, muy amable.
Categoria: le mille ragioni per amare l'Andalusia.
Sottocategoria: articoli che danno soddisfazione.

A proposito: per leggerlo intero, l'articolo, dovete cliccare qui; Ché Facebook mica è figo come Twitter, e per qualche ragione insondabile m'impedisce di incorporare il post (Mark tivibi, però ripigliati).



martedì 7 luglio 2015

4 mete alternative per le vacanze in Spagna


Il computer che emana calore peggio di un forno a legna. Il sudore che ti appiccica i vestiti. La produttività che cala in proporzione diretta alla tua voglia di spiaggia e mojito. Per chi in questo periodo dell'anno lavora, sognare le vacanze è quasi un bisogno primario. Ti induce a passare delle ore sui siti di compagnie aeree ed enti turistici, maledicendo gli inevitabili aumenti dell'alta stagione. "Dove andare?" è la domanda per eccellenza. Soprattutto se, come me, siete filo-ispanici. Il che significa che  avvertite una profonda esigenza di Spagna, ma ci siete stati troppe volte per ricadere sulle sue destinazioni più scontate. Insomma, basta con Barcellona e le file interminabili al Parc Guell. La conosci a menadito, ormai, Valencia! Per non parlare di mete come Ibiza o Formentera, popolate (orrore e raccapriccio) in modo pressochè esclusivo dalla nostra peggior fauna nazionale. 

Naaa. Nelle mie ricerche, ho trovato almeno 4 mete alternative che mi piacerebbe esplorare. Angoli affascinanti del vasto territorio iberico che il turismo di massa conosce ancora poco. Ve le elenco. Chissà che non ispirino anche voi. O che non vi inducano a regalarmi un viaggio mossi da infinita gratitudine, magari.


1. Playa de Las Negras (Almería) 





Collocata nella splendida Costa di Cabo de Gata, questa spiaggia protetta dal vento è consigliatissima a chi sogna una vacanza tranquilla sulle rive di un mare cristallino. A circa un'ora di cammino si trova anche la cala di San Pedro: un angolo di sabbia 
bianchissima circondato da vegetazione che alberga durante tutto l'anno una comunità hippie. 

Playa de Las Negras è comodamente raggiungibile in autobus dalla città di Almería, ma tutti i principali siti di turismo consigliano di arrivarci prendendo un'auto a noleggio. In questo modo, infatti, potrete muovervi piú agilmente da lí attraverso i 60 km di costa, disseminati di villaggi di pescatori e spiaggette mozzafiato. In una di esse, quella di San Miguel de Cabo de Gata, é anche possibile ammirare i fenicotteri.

Per maggiori informazioni vi consiglio di consultare questo sito


2. Isla de Tabarca (Alicante) 




Sapevate che, proprio di fronte ad Alicante, c'é una piccola isoletta di soli 68 abitanti? Si tratta di Tabarca: un Paradiso naturale in cui abbondano spiagge bianche, acque cristalline e ottimi ristoranti in cui degustare la gastronomia locale. La sua scarsissima popolazione si concentra tutta nella parte occidentale dell'isola, dove si trovano la chiesa, le mura ed un museo. Ad est, invece, soltanto distese di campi coltivati.

L'apertura di stabilimenti ad hoc negli ultimi anni ha reso possibile pernottare sul territorio di Tabarca, ma nonostante ciò la visita in giornata rimane la più consigliata: vi è un servizio marittimo che collega l'isola ad Alicante o Benidorm in circa un'ora di navigazione. 


3. Isole Cies (Galizia) 




























Ve lo confesso: le Cíes sono diventate una delle mie recenti ossessioni. Sono state definite da molti "i Caraibi della Galizia" e basta guardare le foto per capire il perchè. Collocate di fronte alla città di Vigo, formano un piccolo arcipelago di tre isole, due delle quali (Monteagudo e Faro) collegate da una striscia di sabbia che forma una laguna: è la spiaggia di Rodas, scelta dal The Guardian come migliore al mondo. Alla terza isola, San Martiño, si accede soltanto con imbarcazioni private dopo aver richiesto ed ottenuto il permesso di ancoraggio. 

Soltanto in estate e in pochissime altre occasioni quali la Settimana di Pasqua si possono raggiungere le isole Cíes in trasporto pubblico dal porto di Vigo. Attenzione, peró: bisogna prenotare prima. L'arcipelago é infatti parte di una riserva naturale protetta e, per non alterarla, sono ammessi soltanto 2.000 visitatori per volta. 

4. Río Tinto (Huelva) 














Se spiaggia e dolce far niente non fanno proprio a caso vostro, potrebbero invece affascinarvi le atmosfere extraterrestri del Río Tinto, in provincia di Huelva. Si tratta di un fiume ubicato in uno dei distretti minerari più antichi al mondo, a cui il ferro disciolto ha donato una colorazione rossastra. Attorno ad esso, montagne, tunnel, e contrasti cromatici naturali completano un quadro ambientale assolutamente atipico e a tratti surreale. Per ammirarli, è consigliato effettuare un tour delle vecchie miniere a bordo di un treno della fine del XIX secolo. 


L'ambiente del río tinto é talmente simile a Marte da essere stato scelto dalla Nasa come scenario di una simulazione di ricerca della vita sul Pianeta Rosso. 

Vi si arriva in autobus da Huelva (1 ora e mezza) e da Sevilla (1 ora e 45 minuti). Trovate maggiori informazioni in italiano qui. 





sabato 4 luglio 2015

La musica spagnola consigliata dai fan (italiani!) dei Negrita

Gioia Infinita racconta ogni rientro dalla Spagna. Notte Mediterranea, il mio Erasmus a Málaga. Che i Negrita fossero un po' degli itañoli mancati, in fondo, io l'ho sempre detto e sospettato. La conferma, però, è arrivata da Facebook soltanto qualche giorno fa.

Nella foto, un cartello indicava i 15 kilometri scarsi che dividono il culo in Europa dal cuore in Africa. Nella didascalia, il cantante Pau si dichiarava rotolato - ancora - verso Sud.

Sì, insomma, si trova ormai da un po' in Andalusia. E pare essersi ambientato anche piuttosto bene, dato non riesce ad ascoltare altro che non sia Macaco o gli Ojos de Brujo. É proprio per questo che chiedeva consigli ai fan: per arricchire un menù musicale vacanziero già al 90% Made in Spain. E siccome i filo-ispanici, al richiamo della Seconda Madre Patria, rispondono sempre con indicibile entusiasmo, i quasi 350 commenti hanno finito con il rivelarsi (almeno per me) più interessanti del post. 

Sono in Andalucia ormai da un bel po', e me me tornerò proprio a ridosso del tour... Tra fare il babbo ed il...
Posted by Negrita on Lunes, 29 de junio de 2015



Sono andata a scremarli con interesse quasi scientifico, curiosa di scoprire quali fossero i musicisti spagnoli più amati dai fan italiani della band. C'era chi - con umorismo per la verità scontato - raccomandava di ascoltare "i Negrita, hai presente?". Il che è un po' come se consigliassero a me di leggere il mio romanzo, e cioè assolutamente insensato (dico sul serio: perchè lo fate?). C'era chi promuoveva il patriottismo musicale, all'insegna del motto "Italians do it better". Quelli che, considerata la destinazione, ricordavano il classico Spanish Caravan dei Doors (Andalusia with fields full of grain, I have to see you again and again!). C'erano i simpaticoni che nominavano ridendo Gigi D'Alessio e Violetta. Persino qualche sporadica band in vena di auto-promozione. E, in mezzo a tutti loro, molte conferme e più di una sorpresa. 

I musicisti spagnoli più consigliati in assoluto sono anche tra i più generalmente noti al pubblico italiano, come Manu Chao e i Chambao. Più inaspettato il terzo posto a Fito Y Los Fitipaldis, che guarda caso proprio assieme ai Negrita formavano la colonna sonora del mio Erasmus. Segue l'obbligo morale di immergersi nelle atmosfere flamenche con Paco De Lucía e Camarón de la Isla. Molto amati anche Bebe, Muchachito Bombo Infierno e Los Delinquentes. Hanno più di una raccomandazione anche Joaquín Sabina, Heroes del Silencio e i Canteca de Macao

Tra gli altri commenti a sorprendermi è stata, in generale, la varietà. Si spazia dal pop di Efecto Pasillo e Melendi all'indie dei Vetusta Morla passando per una serie di gruppi e di album che (lo confesso) non conoscevo manco io. Quello che più mi ha colpita, però, è senza dubbio il tizio che suggerisce "El Canto del Loco da Madrid". Voglio dire: Chi sei tu? Da dove vieni? Perchè non ti conosco?

seguire, l'elenco completo dei consigli ispanici arrivati al frontman dei Negrita. Chissà che non ispiri anche le vostre playlist da viaggio!