sabato 9 gennaio 2016

Perchè dovreste leggere Verne su El País (e i miei 10 post preferiti)

Può darsi che di Verne vi abbia già parlato. Magari en passant, tra le righe di un post o ai margini di una conversazione. Trattasi di blog. Un blog belliiiiissiiiimo a cui potete facilmente accedere dall'edizione online de El País. Lì, la Spagna e il mondo vengono raccontati attraverso i social network, i fenomeni virali e un approfondimento costante sui nuovi linguaggi dell'era - lo so, termine abusato - due punto zero. Il tutto con un tono frizzante, abbondante uso di meme, ed una buona dose di ironia. Ma, se è vero che la tecnologia è il focus principale, altrettanto vero è che non è l'unico: su Verne c'è spazio anche per le analisi etimologiche e le inchieste fuori dal comune, come quella che ha portato la redazione in visita alla fabbrica dei Playmobil con l'obiettivo di risolvere finalmente l'annoso quesito del perchè 'sti poveri giocattolini siano privi di ginocchia e gomiti. Oppure l'intervista con un tizio che, risvegliatosi dopo 15 anni di coma, credeva che il mondo fosse impazzito. 




Quel blog è diventato col tempo una delle mie consultazioni fisse in Rete, oltre che la fonte dichiarata a cui ho attinto per alcuni dei miei pezzi su Total Free Magazine. Se ho deciso, adesso, di dedicargli un post intero, è perchè credo valga la pena lo conosciate meglio anche voi. Specie se, come me, siete costretti alla noia da un cielo grigio e piovoso che si addice sempre troppo poco al weekend. Tra le mie "sezioni" preferite ci sono - manco a dirlo! - Lengua, Visto en Twitter, Héroes del Internet e Esto no es serio. 
Limitarmi a dirvi questo, però, mi sarebbe sembrato riduttivo. Così, per facilitarvi l'esplorazione, ho elencato qui sotto i miei 10 post preferiti. Con la speranza, come sempre, che piacciano anche a voi.

Buona lettura! 


Se avete studiato spagnolo solo sui banchi di scuola, iniziare a seguire i madrelingua su Twitter potrebbe causarvi, lì per lì, un attacco isterico. Vi troverete di fronte a gente che scrive Holi anzichè Hola. Besis anzichè besos. Ojalá senza che venga seguito da una forma verbale. Possibile? Sí, e non è ancora tutto. Strabuzzerete gli occhi davanti agli "es bien", i "ke ase", i superlativi inesistenti e gli errori di ortografia fatti volutamente con intento umoristico. Ebbene, c'è chi l'evoluzione della lingua castigliana su Twitter l'ha studiata in dettaglio, spiegandone ragioni e processi. Verne ne ha parlato, incorporando esempi concreti in un post secondo me interessantissimo. 



Caña, tercio, litrona, botellín... La guida definitiva. Un'infografica di straordinaria utilità da stampare, incorniciare e portare con voi al prossimo viaggio in "patria".

3. Il rapporto tra la tuta e l'aglio e l'incredibile origine di altre 26 parole 



Sapevate che siesta deriva dalla sexta ora latina, quella che indicava il mezzogiorno? Che chulo è un termine itagnolissimo? Che la broma (oggi "scherzo") era in origine un mollusco marino che perfora il legno immerso in acqua? Nel XVI secolo, a causa del peso delle navi attaccate dalle bromas si iniziò ad utilizzare la parola nel senso metaforico di cosa pesante o fastidiosa. Tutto questo e molto altro (compresa la faccenda dell'aglio e della tuta) nell'articolo in questione.

4. Bravo por Vos: così sarebbe una rivista per adolescenti nel medioevo



Medieval Bravo è una pagina Facebook che ricrea lo stile delle riviste per adolescenti (l'ispirazione è, appunto, Bravo, simile al nostro Cioè) sostituendo alle popstar i personaggi storici. Serve che lo dica? É tutto molto, mooolto #Odissea

5. 9 parole che suonano uguali in arabo e in spagnolo



Azúcar, hasta, guitarra, alacrán...un video virale su Facebook dimostra che arabi e spagnoli hanno in comune più di quanto si creda. Se non altro, a livello lessicale. Da guardare!

6. Cosa pensa l'inventore delle emoji dell'uso che ne facciamo (e della flamenca di whatsapp!) 



Verne ha parlato con il giapponese Shigetaka Kurita, inventore delle emoji, per gettare uno sguardo sulla storia del linguaggio del secolo, sul suo uso attuale, sulle evoluzioni future e - perché no? - anche per capire il significato di certe icone non facilmente comprensibili agli occidentali. Insomma, scoprirete finalmente cosa vorrebbero rappresentare i due pesci aggrappati all'asta di una bandiera. E anche che la "flamenca" che tutti usiamo in realtà è vestita da salsa.

7. In difesa delle beliebers: 13 foto che dimostrano che essere fan è universale. 



In difesa anche un po' mia, a dire il vero. Un articolo tutto da guardare, più che da leggere, dove una brillante associazione di immagini vi farà mordere la lingua prima di criticare l'ennesima ragazzina urlante in prima fila sotto a un palco. Sono davvero tanto diversi quelli che passano la notte fuori da un palasport e quelli che si accampano davanti all'Apple store per accaparrarsi il primo dei nuovi modelli di iphone? Sono davvero così lontani il mondo dei fan musicali e quello degli ultras, dei fanatici di Star Wars e dei devoti religiosi? Forse non tanto come pensate.



Prima delle elezioni del 20 Dicembre scorso erano state analizzate le parole più twittate dai principali candidati spagnoli, e Verne le ha prontamente raccolte. Curioso il fatto che, prendendo le prime 3 di ciascuno, si riesce a capire esattamente a chi appartengono. Non ci credete? Allora indovinate chi ha cinguettato "país, gente, cambio" e chi "presidente, Moncloa, españoles"...!


9. I migliori tweet di humor del 2015

 Qui non c'è molto da spiegare: dice già tutto il titolo. Dateci un'occhiata, perchè certi sono davvero stellari!

10. Le sfide di lettura a cui puoi unirti nel 2016 


Mark Zuckerberg insegna. Se i post di Verne non vi bastassero (e, francamente, spero sia così!), qui ci sono svariati modi in cui portare a compimento il proposito di leggere di più: dai più classici accorgimenti per riuscire a portare a termine 50 (o 10, o 20) libri in un anno alle liste per argomenti, sarà impossibile restare a corto di ispirazione! 



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