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martedì 15 maggio 2012

Le sorprese di Cartagena.


Missione compiuta, decisamente. Ché ho iniziato a sorprendermi ancor prima di partire. E' successo quando Dani Martín ha pubblicato la domanda su twitter. Quella che sarebbe valsa il Grande Premio. Meglio, il Grande Sogno di qualunque fan. “Inviate alla mail che vi daró data e luogo di tutti i concerti dei tour Pequeño e Pequeños Teatros che ho dato in Spagna, ma fuori dalla Penisola”. I tre piú rapidi a rispondere in modo corretto si sarebbero aggiudicati un biglietto ciascuno. Un biglietto per due, cioé. Sei in tutto, a completare gli altri sorteggiati ad uno show. I tre piú rapidi, in definitiva, avrebbero assistito ad un suo concerto privato per sole 12 persone in studio di registrazione. Lí avrebbe cantato le canzoni che i presenti avessero richiesto. E, poi, avrebbe pure offerto loro un aperitivo. Tre possibilitá su piú di cinquecentomila persone. Vincere la lotteria senza giocarla – lo sapevo – era statisticamente di gran lunga piú probabile. Ma viaggiare tanto m'ha reso un'esperta in geografia. E qualcuno mi ha detto un giorno che, se visualizzi ció che vuoi, l'Universo complotta per fartelo ottenere. Vi diró una cosa: é vero.

E' che , vedete, ci sono due concetti che questo viaggio mi ha ricordato:
Il primo é che, se non ti aspetti niente, vivi meglio e t'emozioni di piú. Il secondo é che della Luna piena mi posso fidare. Lei é sempre in ascolto, quando chiudo gli occhi e le sussurro qualcosa.

Sembra di stare all'Universitá dopo un esame”, avevo scritto allora dopo aver premuto invio. “Tutti a confrontare le risposte; tutti a chiedersi se sia andata bene”. Quello che tacevo é che sono sempre stata una secchiona. Scrivevo male, okay, ordine scarso e calligrafia penosa. Ma i contenuti c'erano. E, per qualche ragione, sapevo che questa volta non sarebbe stato diverso. Lo sapeva la mia assurda calma, all'invio della mail che sapevo corretta. Prima che Dani scrivesse “suerte”. Prima ancora che avvertisse di leggere bene. Le mani mi tremavano, mentre l'adrenalina sfumava piano in una piacevole stanchezza mentale. L'indomani, il nome di Maria sulla mia casella di posta non faceva che confermarmi che non gioivo invano. Sono bastate le prime parole: “sei una delle fortunate vincitrici”. Le ho lette, e sono corsa fuori urlando, a informare me stessa, la mia gatta, e tutti quanti i vicini. Non avevo mai prenotato un volo cosí in fretta. Non avevo mai fatto la valigia con cosí poca concentrazione. E a Cartagena , allora, ci sono approdata tranquilla. Non importava se l'avessi visto o no. Non doveva essere per forza speciale, perché non era piú la fine del mio tour. In fondo, il concerto privato non me l'avrebbe tolto nessuno. E, prima ancora di rendermene conto, avevo giá ritrovato la passione che cercavo.

Trentacinque gradi. Il sole che colora il mio naso d'un rosso pomodoro quasi fluorescente, e una cittá inaspettatamente fantastica che ben si riassume nelle foto del mattino. Avevo fatto colazione intingendo una quantitá esagerata di churros nel cioccolato denso e tiepido di una cioccolateria artigianale vista mare. Avevo guardato un pavone lisciarsi la coda nel giardino di un castello ben curato. E ancora riso, riso molto, prima di scoprire quale fosse il suo hotel.




Due taxi. Il nostro preso di corsa, tra gli sguardi perplessi di un conducente giovane. “Mi pare che abbiate fretta, no?”. E poi il fiatone si calma, al bordo di un marciapiedi in mezzo al nulla. Un hotel quattro stelle contrasta con la cornice di case popolari. E, mentre le monetine del resto riempiono in progressione (troppo!) lenta le mani di Celine, ho la bella idea di girarmi verso destra. Dal furgoncino parcheggiato accanto, Iñaki ci guarda con espressione tra il curioso e il vagamente divertito. “Ehi, guarda un po' chi c'é!!”.

Scendiamo a ricongiungerci con Sil, Laura ed Inma, giusto in tempo per sentirle dire “Vamos con ellas”. Un saluto a ciascuno dei musicisti. L'in bocca al lupo per il concerto della sera. I “muchas gracias chicas” prima di partire per l'imminente soundcheck. E noi restiamo lí, ferme in un sottile raggio d'ombra, ad osservare le sagome al di lá del vetro oscuro della hall. Lo riconosco subito, quando scende. Dal modo in cui abbraccia un suo amico. Dalla camicia in jeans che tanto ama. Dalla siluette. Lo riconosco, insomma, e basta. Ma continua a sorprendermi il modo in cui, adesso, tutto ció mi sembri naturale.

Dani ci raggiunge in poco meno di un minuto. “Hola chicas!”. Due baci a tutte. Poi mi si avvicina e mi abbraccia a mia volta, stringendomi un po' piú forte per qualche secondo in piú. La sua mano sulla schiena e come sempre, dimentico tutto. Le paranoie che mi faccio quando non mi risponde su twitter. La sensazione stupida che possa indispettirsi per qualcosa che ignoro. Naaa. Ancora una volta é il suo calore, la risposta. L'affetto che, per quanto una persona possa essere brava a fingere, non si puó occultare dagli occhi e dai gesti. Il suo profumo mi avvolge in una nube di benessere. S'appiccica ai capelli, facendone un feticcio che un po' tutte annuseremo mezz'oretta piú in lá.

Ilaria, cómo estás? Ah, por cierto, felicidades!”

Ci metto un po' a capire a che cosa si riferisca. Non é il mio compleanno. Non mi sono sposata. Non ho trovato un lavoro serio. Non... poi ricordo: il concorso! Il concerto privato!

Muchas gracias! No sé por qué, pero te juro que sabía que ése lo iba a ganar”
E' che la gente ha fatto un gran casino. Dopo di te, che sei stata la prima, sono arrivate 800 mails, tutte di colpo, e tutte sbagliate. Gente che scriveva del Messico, di che so io cosa....un caos! E' che la gente, pur di essere rapida, non ha letto bene.”
Aspetta, aspetta: sono stata LA PRIMA?!”
Sí, la primissima.”
Lo dice con tanta naturalitá che non sembra neanche una cosa eccezionale.
Dios míos, qué honor!”

Mi sorprendo a rivivere la scena nella mente, in base a ció che dai suoi racconti capisco sia successo. Che faccia puó aver fatto quando ha visto il mio nome sulla prima risposta ricevuta? Quando tre minuti dopo giá sapeva (e a me l'ha detto dopo un giorno, mannaggia!) che avremo preso un aperitivo assieme? E poi tutti quei pasticci concomitanti nell'improvvisata casella di Gmail...d'un tratto capisco perché avesse scritto di “leggere bene”. Perché poi, di fronte a partecipazione esagerata, avesse rimandato l'annuncio dei vincitori, affidando alla sua agenzia quel compito un po' ingrato. Mi viene da ridere. Specie perché, quando aveva annunciato che il concerto sarebbe stato per 12 persone anziché per 10, io gli avevo risposto “ovvio, perché due biglietti in piú sono per me”. Anche se il tono era scherzoso, ora quella risposta fa venire i brividi un bel po'.



Che caldo avete qui, no?”, cambia poi argomento.
Demasiado”, é l'urlo di risposta corale.
...E io in maniche lunghe! E' che le temperature son cambiate tutto di colpo, da un giorno all'altro!”
E' perché sono arrivata io!!”, non riesco a trattenermi dal dire, con una voce un po' piú stridula di quanto vorrei. Lui si mette a ridere.

Quando sei arrivata, Ilaria?”
Mercoledí.”
Si ferma a pensare per qualche secondo.
Cioé l'altroieri?”
Mmm...sí , in effetti. L'altroieri. Non ci capisco piú niente nemmeno io coi giorni!”
E come sei organizzata? Ti fermi solo per il concerto e poi riparti?”

Mentre cerco di mettere ordine ai miei piani confusi sotto un sole sempre piú inclemente, Inma arriva in mio soccorso.
No, viene anche domani a Lorca. Le ospito tutte a casa mia!”
Davvero? Si fermano tutte a dormire da te? Qué guay!”

Mentre si ferma a parlare con altre tre ragazze sbucate da non so dove (forse un'auto, in effetti) cerco di ricordarmi quali erano le domande che avevo pensato di volergli fare. Ah, ecco, sí!

Dani, escucha, habías...”
Si volta a guardarmi cosí intensamente negli occhi che mi blocco di colpo, e  per un momento mi trema la voce.
..ehmm, dicevo: avevi poi ascoltato il cd che ti avevo regalato?”
Hombre, claro que lo escuché! L'ho fatto ascoltare anche ad Iñaki, é piaciuto un sacco pure a lui. Aaah, e ho ascoltato anche il singolo nuovo di Cesare, che mi avevi passato. Me encanta!”

Certo che se mi legge potrebbe anche rispondermi, peró. Ah, gli uomini: popstar o no, sottovalutano tutti l'importanza di un riscontro per vie tecnologiche. Comunque, sono troppo felice per addurre stupide lamentele infantili. Anche perché mi tratta in modo davvero troppo dolce per potersele anche lontanamente meritare. Sí, a me é soltanto la distanza, che mi frega in paranoie.

L'hai ascoltato? E' che te l'avevo passato ma non sapevo se poi l'avessi visto o...beh, comunque, sono contenta che ti piaccia.”

Lo so, é un intervento stupido: manco l'avessi composto io. Ma , a mia discolpa , continua a fissarmi. E continuano ad esserci anche trentacinque gradi.

Ma é uscito solo il singolo per il momento, vero? O anche l'album?”
No, no, solo il singolo! L'album esce il 22 del mese!”
Ah perfetto!”

Altre due chiacchiere con le nuove arrivate, foto di rito, e giá se ne deve andare. Non senza prima chiederci, peró, se per caso ci servano biglietti per stasera. Ed é giá solo la domanda, a dire tutto di lui. “Hasta luego chicas!”, “Buon concerto!”.

Il taxi del ritorno ci scarica a El Batel, dove la gente giá si accalca davanti agli specchi dell'entrata. Lá, dove soltanto il giorno prima una famigliola inglese guardava il cartello di programmazione. “Déni Mártin”, diceva “ tomorrow...maybe we could buy tickets”. E io mi ero sentita orgogliosa. Ecco. Ecco un'altra cosa che mi sono scordata di dirgli. Dovrei prendere appunti, accidenti a me.

(To be continued...)

giovedì 15 marzo 2012

Giornate campali, spot polemici e matrimoni estivi.

Giornata intensa, quella di oggi. Dico sul serio, e non soltanto perchè quella che sempre più somiglia a una campagna elettorale é finalmente arrivata alle battute finali. Davvero, mi sento Obama. Yes We Can. Sto addirittura pensando di noleggiare un furgoncino e girare per il quartiere urlando “VOTA ILARIA” in un megafono. Son messa cosí. Ché, capirete: se fossi ultima avrei già lasciato perdere. Invece gli exit poll mi danno al secondo posto, con un punteggio di 120 voti contro i 175 della prima. Divario in diminuzione. E ora capisco perché dicono tutti che quelli del capricorno son competitivi. Modalitá: Monica di Friends. Cioé, non posso mollare. Non adesso. Oltretutto, dai, un concorso di Málaga mica lo puó vincere una di Siviglia! Sarebbe come dire che un concorso di Trieste lo vince uno di Udine. Che uno di Parma lo vince uno di Reggio Emilia. Che... Insomma, é la cittá che me lo chiede. Io lo faccio per lei, mica altro. Mi sto sacrificando, capite? E, nel frattempo, tra Retweets e post in bacheca, ho anche trovato il tempo di farmi la locandina. Eccola, in anteprima per voi. E tu, che stai leggendo allibito chiedendoti quanto la mia pazzia possa essere pericolosa; tu, sí, tu...se non hai ancora contribuito, vedi di darti una mossa, che ho bisogno anche di te! Grazie.

                           https://www.facebook.com/Licor43oficial?sk=app_339578196080591 



Poi lo so, sí lo so, che cosa state pensando: che tanto Dani lo vedró comunque, che mica serve fare tante storie. Che tutto sommato – come continuano a ripetermi un po' tutti – mi basterebbe scrivergli in privato e provare a chiedergli di farmi passare un minuto in camerino. Beh, ribadisco in tre fasi:

  1. Non é per niente detto, come non é detto che mi direbbe di sí.
  2. E' diventata una questione di principio. In fondo anche la prima classificata lo conosce di persona , quindi é una battaglia ad armi pari. Solo che io non ho mai vinto niente e i kilometri , é indubbio, tifano per me.
  3. Io non chiederei mai una cosa del genere a Dani. M A I. Never. Nunca. Neanche sotto tortura o effetto di pesanti droghe. Mettetevela via. A costo di esser presa per la scema del gruppo e passare giorni interi a cercare l'hotel. E' un atto troppo vicino all'abuso. Lui é un musicista: ergo, il suo lavoro é suonare, certo non dar retta a me.

Quindi votatemi, ché non mi resta altro. Ma non é solo per questo – lo dicevo – che oggi é una giornata campale. No. Il fatto é che un ente spagnolo che organizza tour nelle sale di Italia e Francia ha contattato David Otero [el Pescao] su Facebook. Il fatto é che lui ha risposto entusiasta che suonare da noi gli piacerebbe un casino. Il fatto é che...ecco, ora come faccio a concentrarmi, dite un po'? Tutto ció non é un bene per la mia tendenza genetica alla tachicardia. Per niente.

Per provare a calmarmi, ho cercato di approfondire le due notizie di cui piú s'é parlato nella calda Spagna (a proposito, cosa metto in valigia? ) di questi ultimi giorni. Cominciando dal nuovo Spot Loewe. Cioé, é da due piú di 48 ore che non si schioda dai trending topic su twitter, dalla copertina delle riviste e dal soggetto delle voci polemiche. Solo che io l'ho guardato, e giuro che non capisco perché. Insomma, a me sembra una pubblicitá come tante. Né eccessivamente bella né troppo brutta. Nella media, diciamo. Per farla hanno usato attori e artisti giovani piú o meno conosciuti ai piú. I loro tratti somatici possono essere peculiari. Ogni tanto si baciano, ok. Ma...dov'é lo scandalo? Continuo a leggere tutto quel che é stato scritto a riguardo , poi premo play, e mi viene il dubbio che magari ho dimenticato lo spagnolo. Mi sento anche stupida, ve lo confesso (sará per la faccenda dei voti?), peró non ci arrivo. Boh.





In realtá neanche l'altra notizia la capisco poi molto. Cioé, sí, vabbé: Iker Casillas e Sara Carbonara - dico, Carbonero- pare si sposino a breve. E allora tutti lí, a ipotizzare scenari e vestiti. Invece io mi chiedo: che caspita succede ai vips iberici? Davvero, com'é che hanno deciso tutti di contrarre matrimonio quest'anno?! Tutti nello stesso periodo, poi. A Luglio. Col caldo che fa. Mah. Io ve lo dico, secondo me si sono fatti spaventare dalla faccenda dei Maya. Sicuro.



Comunque, niente: non ci riesco, a concentrarmi. Vado a racimolare altri voti, é meglio, che la sivigliana ha giá aumentato il distacco. Vota Ilaria Presidente, meno tasse e piú concerti per tutti! E per rispondere alla domanda di prima, o mio allibito lettore, no: giuro che non sono pericolosa.



lunedì 12 marzo 2012

...Perché mi piace, se clicchi "mi piace".

… A proposito di concorsi: il loro lato positivo, a ben vedere, è che possono testarti le amicizie. Dico sul serio. Sì, insomma, dopo il pressing promozionale con cui difendo le speranze di vittoria , se mi rimarrà qualcuno accanto potrò dirmi fortunata. Santa Pazienza, la vostra. Me ne scuso. A mia discolpa, posso solo aggiungere di averne molta anch'io. Ché per una volta mi impegno sul serio. Giro un video, ci allego un lungo testo spiegando le ragioni per cui sarebbe importante incontrare Dani Martin a Malaga e...zac. Licor43 cambia la modalità di partecipazione. Ora bisogna partecipare con una foto. Ora dipende tutto dal numero di Likes. Dios mio. Va abbastanza da sé: se ci tieni, stressa. Stressa molto. Stressa senza mai mollare.



E' quel che sto facendo, perciò. Lo faccio perchè Málaga é la cittá del mio Erasmus. Perché, se non posso avere un concerto nella mia cittá, lei é quello che piú ci si avvicina. Lo faccio perché, certo: per dargli quel regalo potrei fare come sempre. Potrei cercare di scoprire dove alloggia. Potrei aspettarlo all'uscita. Potrei disperarmi, camminare, sperare. E poi, probabilmente, ottenere quello in cui spero. Solo che l'ho giá detto: a Málaga, ogni volta, ho sempre piú gente da incontrare. E allora se potessi guadagnare tempo, se solo potesse – Dio, se potesse! - essere tutto un po' piú facile... beh, sarebbe meraviglioso. 

Per questo, ora che ho fatto trenta, tanto vale fare anche trentuno. Se amate i miei resoconti “groupieggianti”, aiutatemi a far sí che il prossimo abbia surplus di emozioni. Basta un paio di secondi, non uno di piú. Cliccate qui:


Poi su “Ver Galerías”. Quindi su “concierto Málaga”. E dovrebbe apparirvi, tra le altre, la mia foto. La foto di una confezione di spaghetti barilla con l'aggiunta di un altro pacco sorpresa. Quella che riporto anche qui sotto, per evitarvi ogni sorta di confusione. Una volta trovata, basta cliccarci sú. Basta cliccare, poi, su “apóyale”. 

E mi renderete felice, davvero, da morire.