lunedì 6 febbraio 2012

Dolcemente complicata. (E senza pretese d'originalitá)

Dunque: è da almeno una settimana che cerco di esprimere un concetto sottoforma di post. Blogger è invaso da bozze che non pubblico. Nei miei fazzoletti, moccoli e disperazione. Se fossi un quadro, sarei probabilmente l'Urlo di Munch. Che, comunque, ha un discreto valore. Per dire. Mi vien da scuotere le chiome parodiando L'Oreal. “Perché io valgo”, detto con voce snob. Solo che magari mi si distorce di nuovo il collo. E ho voglia di ballare, non è il caso.



Comunque sia, ci ho ricavato una morale. No, due. Anzi, tre. Oh, insomma: i conti teneteli voi. Ma l'importante è che non iniziate a scrivere soltanto perché avete un buon titolo. Che mettiate via gli incipit ad effetto per le occasioni che valgono la pena. E, soprattutto, che non crediate mai a chi vi dice che i flussi di coscienza siano una bellissima invenzione. Non se scrivete con il vostro vero nome, per lo meno.

Quello che volevo dire, se lo privi degli strati di paturnie personali, era a conti fatti una sorta di derivazione sentimentalista delle leggi di Murphy. Della serie: ogni donna, prima o poi, si ritrova ad affrontare dei momenti di maggior fragilità. Giusto? Voglio dire, non sono solo io, quella strana. Lo cantava persino la Mannoia. Lo dice il titolo (e non a caso) anche se certo non è bello come l'altro a cui avevo pensato. Pazienza. Complicazioni a parte, il fatto è che in momenti del genere vorresti solamente dimostrazioni. Vorresti essere certa, assolutamente certa, al duemilapercento certa che tutto ciò in cui credi vale la pena. Che il tuo tempo lo stai investendo, non perdendo. Nient'altro. Non lo sai perchè. Forse c'entrano gli ormoni. Ma senti l'urgenza, tutto a un tratto, di una dose extra di affetto. E allora non importa da chi, quelle conferme, le vorresti. Dal partner, da un'amica, dal cantante che segui in tour, dai tuoi datori di lavoro, da tutti quanti insieme....non importa. Il punto é che, immancabilmente, in quei momenti tardano ad arrivare.

E allora, dico io, quanto sarebbe semplice riuscire solo a CHIEDERE?! A far capire a tutta quella gente, senza giri di parole, senza paura di sentirsi ridicola, che in quel momento, ebbene sì, hai bisogno di loro?

Non ce l'ho mai fatta. Non ce la farò mai. Decisa ad occultare le mie debolezze, cancello i post e faccio battute idiote. Mi mostro forte e divertente, - ah ah ah, guarda come sto bene! - mentre dentro, in realtà, mi torturo. Storia della mia vita. E dire che lo so, lo so benissimo: l'unica domanda che non può avere risposta è quella che alla fine non fai.

Che poi, quando ti senti completa e sorridente; quando davvero non avresti bisogno di niente e di nessuno...zacchete. Legge di Murphy. Immancabile. Il telefono ti assorda, lui che prima non squillava. Un abbraccio ti sorprende. Le belle notizie sembrano arrivare a frotte, quasi fossero attirate dal tuo stesso sorriso. E a te viene da chiederti: “ma dove diavolo eravate, prima?!”.

La mia vita non conosce il tempismo, e tantomeno l'equilibrio: questo è. Ha perso le mezze stagioni, come il clime. E forse è perchè lo so, se ancora stringo i denti aspettando nell'anima l'estate.

La vignetta dei Peanuts, la dedico oggi a chi si sente come me. Lunatica, sì. Ma non per questo una brutta persona.


2 commenti:

  1. pat-pat....kissss....smack!sbaciucccc.....su con la vita!anche se non sarà il massimo,il mio affetto,eccolo quì!
    besoskit

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