domenica 4 marzo 2012

Dovuta postilla agli "#italospagnolismi all'Ariston": Sergio Dalma parla dell'esperienza sanremese a TVE

Capita, a volte, di accendere la tivú nel piú opportuno dei momenti. Tve internacional. Galá volto alla scelta del brano di Pastora Soler che rappresenterá la Spagna al prossimo Eurofestival. Ad essere sinceri, non certo qualcosa che, in altre circostanze, sarebbe stata in grado di risvegliarmi attenzione. Eppure, adesso sullo schermo c'é Dalma. A intervistarlo, una Anne Igartiburu fasciata in un look improponibile. “Deve aver comprato i vestiti al Mercadona”, commentavano su twitter pochi istanti prima. E forse é proprio perché rido alla battuta se decido di sottrarre allo zapping qualche minutino in piú.




Ricordate? Analizzavo, tempo addietro, gli italospagnolismi all'Ariston. Ed é piuttosto ovvio che, davanti ai giornalisti nostrani, un ospite parli bene del Paese in cui si trova. Solo che adesso, per la televisione spagnola, al “bell'omino” del duetto con Renga chiedono dell'esperienza. Territorio neutrale. Anzi, meglio: territorio a lui amico. E', in pratica, il secondo capitolo di un post che ho giá scritto. La conclusione perfetta. I due Paesi che m'intitolano il blog di nuovo fusi dentro ad una stessa frase. Quello che Sergio Dalma ha detto, lo potete ascoltare in questo video. Cliccate play, trascinate il cursore fino al minuto 55.23. Et voilá. Se invece siete pigri, avete una connessione lenta, o – semplicemente – non capite lo spagnolo...beh, don't worry. Io di tempo ne avevo, cosí ho trascritto il dialogo per voi.

- Com'é stato cantare a Sanremo? Raccontami! Perché un grande momento come quello, davanti agli italiani, in un festival - per chi di voi lo conoscesse- dove non é che puó andare a cantare chiunque che non sia italiano...?

- No, la realtá é che é un festival ..per fortuna come quello di Viña del Mar, ma Sanremo é un festival che, pensa te, lo guardano niente popó di meno che 17 milioni di persone . E il fatto di andare a cantare su quel palco, tra l'altro in una serata che é stata magica perché c'era Brian May, c'era Noa, c'era Al Jarreau...e abbiamo cantato agli italiani quelle versioni di El Mundo y Bella sin Alma in spagnolo ed é stata una serata...puff, per me era un sogno, sin da piccolo, quello di calcare il palco del teatro Ariston. E' stata un'esperienza bellissima e, senti, so che ci stanno guardando anche da internet e attraverso il canale internazionale, per cui voglio salutare tutta la gente dell'Italia che ci ha accolti benissimo.

Che dire? Come italiana innamorata della Spagna, mi fa sempre piacere ascoltare e capire (pur magari senza condividerle) le sensazioni di un mio omologo opposto. Se Dalma avesse un blog, probabilmente in alto a destra scriverebbe : “avvertenza: questo blog é filo-italico”. Per cui, beh, non posso che rallegrarmi per questo suo sogno realizzato. E, mettendo con questo il punto e a capo alla scorsa edizione di Sanremo, condividere la sua interpretazione di Yo no te pido la Luna. 



2 commenti:

  1. ora il sogno per la prossima edizione è un duetto Cremonini-martin!.-)
    besoskit

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  2. Cremonini non ce lo vedo, a Sanremo... e, se non ricordo male, non ci si vede neanche lui. Danielito mio (allegasi cuoricino <3 ) in realtá nemmeno. Quindi quello, piú che essere un sogno per la prossima edizione, resta un sogno in scenari piú generali, mi sa. :D

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