giovedì 30 ottobre 2014

Cremonini e le passioni sane: riflessioni in attesa di un live.

Ogni giorno è una domanda. "Come mi vesto?". "Con cosa inizierà?". "Chissà se la fa, questa". Ogni mattina, al risveglio, è una canzone nuova. Immagino quel palco, congelato nella prospettiva della sola foto che mi sia concessa di vedere. Lo pregusto, pieno di colori. E poi, sulla strada per l'ufficio, mi scopro a sorridere da sola. É dall'inizio della settimana, che mi succede: climax di intensità inversa a ciò che mi rimane dell'attesa. Ho l'ansia, sì. Ma è un'ansia che sa di bello. Un'ansia fatta di deja vù incastrati, fin troppo vicina all'euforia. 



Strano. Dopo tutti questi anni (o forse proprio per questo) quella per Cremonini è in fondo la mia passione musicale piú sana. Me ne sono resa conto all'improvviso, questa mattina, su quella stessa strada. Tra un'utilitaria ferma al semaforo rosso ed un anziano che - fermati subito! - dava da mangiare ai piccioni. Dovrebbe essere sempre così. Per me. Per tutti. Perchè non mi interessa stare in prima fila. Vederlo. Farmi firmare un autografo. Non mi interessa sfoggiare foto assieme a lui sui social. Trovare l'albergo in cui alloggia. Non mi importa con chi stia o cosa pensi nel privato. Non me ne frega nulla di chi altri verrà al concerto, che età avrà, chi entrerá in camerino o chi assisterá al sound check. Non ho gruppetti con cui litigare, gente di cui sparlare, menzioni da desiderare su twitter, invidie da fuggire tra il metallo delle transenne. No. 

Tutto quello che ho è la musica. La sola cosa che mi importa è divertirmi, Domenica, a un live. E, sapete che c'é? É bellissimo. Volevo dirvelo.

Io, che non ho nessuna foto del mio primo concerto perchè sul retro dei biglietti con la rana c'era scritto che erano proibite. E avevo lasciato a casa, per ogni evenienza, la macchinetta di cartone usa & getta coi rullini da 12 scatti. Ché tanto poi mi venivano sfocati. Io, che nel 2008 avevo gli incubi sul crollo di un palco a più livelli che fino a quel momento avevo visto solo su youtube. E mi svegliavo sudata, col volo prenotato per Madrid. Io che non capisco le mezze misure. Io che vivo sempre tutto alla massima potenza, finchè mi scotto e mi rifiuto di volerlo rifare. Io, che riesco ad idealizzare chiunque, se appena mi regala un'emozione. Io ,ecco, volevo condividere con voi questo pensiero. 



Perchè rendermene conto, questa mattina, è stato come quando, dopo tanto tempo, riprendi a scrivere per te e non perché devi. Quando trovi una storia, una pagina di diario, un qualcosa che ti diverte. E ti ricordi, d'un tratto, perchè hai sempre amato farlo.

Spero, quella sensazione, di non scordarla mai. 

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